«Il cristianesimo si è unito con l’ellenismo, con una, cioè, delle forme più perfette di umanesimo, in un indissolubile vincolo. All’ellenismo esso deve, in gran parte, il suo trionfo nel mondo antico. È impossibile capire taluni aspetti del dogma senza ricorrere ai concetti greco-romani, che hanno contribuito ad elaborarli. Questa unione del mondo cristiano e del mondo antico ha salvato la civiltà durante il Medio-Evo. Il cristianesimo non ha soppresso ciò che l’umanità aveva creato di più grande prima di esso, bensì l’ha battezzato. In esso, i valori umani prima vengono convertiti, poi coronati: stanno a segnare la via sacra per il “Trionfo” dell’“eroe antico” più perfetto, il Cristo. La Chiesa cattolica si è sempre sforzata di salvare il più possibile dell’“uomo vecchio”. Sempre essa ha pensato che essere un santo era anche essere un uomo, che l’umanesimo non si contrappone alla santità, ma in essa trova il suo coronamento [...] L'età moderna, dopo aver suscitato nell'uomo una fiducia che sfiorava l'ingenuità, si risveglia in mezzo alle rovine. Tragicità della condizione umana, angoscia, abbandono, assurdità, nulla', ecco le parole consuete, più o meno, nell'anima dei nostri contemporanei. Il paradosso cristiano - senso del peccato, carattere sacro dell'uomo conseguito attraverso la sofferenza, morte trasfiguratrice - deve essere riaffermato».
1 commento:
Bello. Grazie.
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