mercoledì, dicembre 31, 2003

Fine anno, tempo di bilanci.

Bisogna sempre desiderare il meglio ma se il 2004 sarà per me come il 2003 non potrò lamentarmi.
Il giorno del mio compleanno un amico mi ha scritto: 30 anni, inizia la vita inizia! Verissimo.


Delle mie letture ho già parlato, per quanto riguarda il cinema poteva andare meglio ma non sono un cinefilo. Ho visto meno di dieci di film sul grande schermo, e altrettanti in TV.
La mia scelta va quindi a Gangs of New York, ma non c'era molto concorrenza.

Parliamo invece di musica.

Il DVD dell'anno è sicuramente Home Slane degli U2, ma vorrei ricordare il live dei Kansas e quello di Sting.

Per quanto riguarda la musica più commerciale i miei personaggi dell'anno sono sicuramente Beyoncé e Sean Paul, due grandi, lei ha una grande voce e già con le Destiny's Child mi esaltava, lui personalità e originalità.
I LinkinPark hanno fatto un bell'album, si salva anche Lost Dogs dei Pearl Jam, anche se riciclato.
Un menzione speciale per i The Darkness, ma solo per la loro simpatia, perché, lo ripeto, musicalmente non aggiungono nulla al panorama.

In Italia non mi pare ci sia stato granchè, si salvano forse gli ultimi di Articolo 31 ed Elisa ma aspettiamo tempi migliori.

In Irlanda invece sicuramente meglio. Intanto i The Thrills, una delle band più interessanti dell'anno in assoluto e poi i nuovi di Paddy Casey e The Revs.
(Damien Rice non conta perché anche se è esploso quest'anno, lo conoscevamo già lo scorso anno).


Io, si sa, ho i miei personalissimi gusti.
Queste le nuove canzoni che più mi hanno tenuto compagnia, alcune magari erano uscite nel 2002 ma io le ho scoperte solo recentemente.

O.A.R. Hey girl
Smile Empty Soul Bottom of a bottle
Jimmy Eat World Sweetness
Marron 5 Hard to breath
LMNT Juliet
Simple Plan Addicted
Trapt Headstrong
P.O.D. Will you
Jason Mraz You and I both
Gavin DeGraw Follow Through
Bowling for soup Punk song 101
A.F.I. Girl's not grey
Sugarcult Bounchin off the walls
The Ataris Boys of summer
Juliet Turner Take the money and run
Tegan and Sara Monday, monday
John Mayer Your body is a wonderland
Badly Drawn Boy You were right
Hilary Duff So yesterday (Sì, mi piace Hilary Duff, anche se ha 16 anni)


E per la categoria Christian Music gli album di Stacie Orrico e Chevelle e poi Switchfoot Meant to live e Downhere What it's like.

Concerti? Mah, niente di eccezionale. Ricorderò Tuck and Patty a Napoli, The Revs allo student Bar e gli U2 a Croke Park per l'apertura degli Special Olympics (io non ero a Croke Park bensì a Temple Bar ma l'emozione è stata ugualmente grande).

Per quanto riguarda il 2004, attendiamo i nuovi U2, Ani DiFranco (che ho già ascoltato in anteprima e mi piace) e Lisa Hannigan (la vocalist di Damien Rice).


lunedì, dicembre 29, 2003

Cerco di tenere un diario delle mie letture, specialmente quelle accademiche. Dai miei appunti risulta che quest’anno ho letto 52 libri, non tutti per intero a dire la verità, ma alcuni di questi li ho letti più di una volta.
Inoltre ho preso nota di almeno 80 articoli di interesse accademico, ma ne ho letti sicuramente molti di più.
38 libri erano in inglese, i restanti 13 in italiano, (l’ultimo di Eco l’ho letto sia in italiano che in inglese) più uno in francese. Solo 4 erano romanzi, troppo pochi tenuto conto che ne ho finito solo uno, altre 3 erano raccolte di poesie.
I libri che più apprezzato sono due classici che avevo già letto in italiano, After Virtue di MacIntyre e After Babel di Steiner. I titoli sono molto simili
Il primo, del 1981, è una pietra miliare della filosofia morale del Novecento, che ha segnato la rinascita dell’interesse per l’etica delle virtù. Il secondo, pubblicato nel 1975 e poi in seconda edizione nel 1992 invece è un testo di critica letteraria e di filosofia del linguaggio, con una particolare attenzione al problema della traduzione.
L’articolo più bello che ho letto è anch’esso un classico: Modern Moral Philosophy di Elisabeth Anscombe.

martedì, dicembre 23, 2003

Stamattina ci siamo svegliati con la neve. Per terra, sui tetti, per aria, ovunque, perfetto clima natalizio. E pensare che domenica a Napoli ho visto un uomo bagnarsi nelle acque di Posillipo, era una splendida giornata. Quest’è l’Italia, mari e monti; i miei compagni irlandesi non riescono a crederci, abituati alla loro misera pioggia quotidiana. Always complaining about the weather…

Mancavo da Napoli da diversi mesi, l’ho trovata poco cambiata, caotica e sporca. (Com’è che ogni volta che passo in Università ci trovo le stesse persone?)

I libri a Napoli sono incredibilmente poco costosi, basta girare un po’ dalle parti di Port’Alba per trovare offerte vantaggiosissime, rimanenze, seconde scelte, usati. Direi che generalmente in tutta Italia i libri, specialmente quelli accademici, non costano molto rispetto al mercato inglese e americano. Per fortuna ora con l’euro forte sul dollaro gli acquisti su Amazon stanno diventando un po’ più ragionevoli. Se qualcuno vuol farmi un regalo questa è la mia wishlist.

sabato, dicembre 20, 2003

Il Rugby Club del Trinity College Dublin ha festeggiato 150 anni di ininterrotta attività, sembra sia il più antico club in assoluto.
Per celebrare si è svolta una partita contro la squadra dello University College Dublin. Purtroppo abbiamo vinto noi, 20 a 13. Cento di questi giorni trinnies!

mercoledì, dicembre 17, 2003

Sul Sunday Tribune di domenica scorsa c'era quasi una pagina intera dedicata all'Abruzzo.
Ottimi cuochi, gente perbene (il più basso tasso di criminalità in Italia), aria pura, parco nazionale, ecc.
Il miglior posto dove passare le vacanze, specilmente per chi, come me, ci è nato e ci ha genitori, parenti e amici.
Insomma, ho seguito il consiglio del Sunday Tribune e son partito, sarò qui fino al 5 gennaio.
Sapete dove spedirmi i biglietti di auguri

domenica, dicembre 14, 2003

Non so perché ma il mio indirizzo di posta elettronica ....@student.ucd.ie non funziona, quindi invito gli amici a scrivermi al vecchio ...@interfree.it


sabato, dicembre 13, 2003

Quest'uomo è veramente simpatico, bisognerebbe rispedirlo su qualche nave da crociera a fare il cabarettista.

Da Repubblica di oggi

Nonostante tutto, il premier non ha perso il suo senso dell'umorismo. La riunione plenaria, infatti, è iniziata con battute e barzellette a raffica. "Per alleggerire il clima - ha esordito - parliamo di donne e calcio". Gelo. Al tavolo erano presenti sei ministre degli esteri: la spagnola De Palacio, la lussemburghese Polfer, l'austriaca Ferrero-Waldner, la finlandese Tuomioja, la portoghese Gouveia e la svedese Freivalds.

Il Cavaliere non si è perso d'animo e rivolgendosi al Cancelliere tedesco ha chiesto sorridendo: "Gerhard, tu che hai esperienza di mogli, dacci qualche consiglio su come trattare le donne". Nessuna risposta. A quel punto ha risfoderato la barzelletta dell'elicottero: "Sorvolo Napoli con mia moglie Veronica. La gente sotto chiede soldi. Io tiro un euro, poi 5, poi 100, poi mille. Ma mia moglie mi dice: "per farli contenti tutti dovresti buttarti tu"". Risate ma anche un po' di imbarazzo. Il premier polacco Miller, infatti, si è presentato al vertice europeo sulla sedia a rotelle proprio a causa di un incidente in elicottero.

Non pregare per avere vita facile, prega per essere forte. Non pregare perché il tuo compito sia pari alle tue forze, prega perché le tue forze siano pari al tuo compito. Allora l'opera tua non sarà un miracolo ma tu stesso sarai un miracolo. E ogni giorno ti meraviglierai di te stesso e della grande energia che è entrata in te.
«Prego spesso, ma le mie preghiere non sono mai sistematiche, nel senso che non le recito come un'abitudine fissa, in momenti prestabiliti… Per esempio, interrompo il lavoro per recitare una preghiera, anche quelle scritte sulle immagini dei santi. Qualcuna aiuta e fortifica, come questa di sant'Emilio». Così Giancarla Mursia, la nota responsabile dell'omonima casa editrice milanese, parlava della sua preghiera in un'intervista del volume Perché credo (ed. San Paolo). Non so chi sia questo sant'Emilio, ma le parole della sua orazione che ho trascritto sopra mi sembrano da riproporre.
Troppo spesso, infatti, la nostra invocazione a Dio ha una finalità che potremmo definire come "sostitutiva". Si chiede a Dio di fare lui quello che crediamo di non essere in grado di compiere. Il teologo Dietrich Bonhoeffer parlava, a questo riguardo, del "Dio tappabuchi", una sorta di pronto intervento al nostro servizio. E, invece, la vera richiesta che dovremmo rivolgergli è quella di renderci capaci di affrontare con coraggio la vita, di avere sapienza nel decidere, intelligenza nel giudicare, forza nel combattere. Non dovremmo dare le dimissioni per investire il Signore dei nostri problemi e delle nostre difficoltà, ma chiedere a lui luce e consiglio, fortezza e tenacia nel risolverli. Più che domandare grazie dovremmo chiedere la grazia, ossia il dono della sua presenza in noi e accanto a noi per essere capaci di camminare coi nostri piedi sulla strada della vita.


Gianfranco Ravasi

venerdì, dicembre 12, 2003

Consideriamo importante tenere alta l'attenzione e aggiornata l'informazione su cio' che avviene negli Stati Uniti per la chiusura della "Scuola delle Americhe", ribattezzata "Istituto dell'emisfero occidentale per la cooperazione alla sicurezza", che ha formato molti dei piu' sanguinari militari dell'America Latina, accusati di atroci violazioni dei diritti umani.
In questi giorni ricorre l'anniversario (16 novembre 1989) dell'assassinio dei sei preti gesuiti, della loro collaboratrice e della figlia adolescente in El Salvador. Il gruppo di lavoro del Congresso americano ha stabilito che i responsabili dell'eccidio sono usciti dalla Scuola delle Americhe. Questo e' solo uno degli episodi scritti nella storia delle violazioni ai diritti umani in America Latina per mano dei "diplomati" alla "Scuola delle
Americhe".
Come tutti gli anni, anche in questi giorni molte realta', religiose e non, si incontreranno ai cancelli di Fort Benning in Georgia (Usa) per un'azione di protesta per la chiusura incondizionata della Scuola degli Assassini, come e' stata piu' volte definita. Queste azioni nonviolente portano annualmente in carcere diverse persone, ricordiamo suor Kathy Long che con altri attivisti dei diritti umani ha scontato diversi mesi di prigione. E' a disposizione un dossier con le sue lettere dal carcere.
La Famiglia Domenicana e' molto coinvolta in questa lotta, come scrivono nel loro invito una parte delle congregazioni religiose e associazioni impegnate: "A migliaia si aggiungeranno nei giorni dal 21 al 23 novembre 2003 ai cancelli di Fort Benning per manifestare in solidarieta' con tanti fratelli e sorelle dell'America Latina. Vi preghiamo di accompagnarci con lo spirito e ricordarci nelle vostre preghiere".
In parallelo a queste azioni si sta promuovendo una campagna di pressione sul Congresso americano per far approvare il Decreto HR 1258 per la chiusura definitiva della Scuola delle Americhe. Il decreto e' appoggiato da circa 110 congressisti di appartenenza partitica trasversale.

Per maggiori informazioni potete visitare il sito:
http://go.sojo.net/campaign/close_the_SOA/8udxii2ajn56dd

Principio di precauzione e scappatoie illustri

Scienza, metafisica,diritto, religione... ci hanno propinato lezioni proprio su tutto

Maurizio Blondet

In questi giorni di discussione sui bambini in provetta, come cattolici abbiamo ricevuto varie e interessanti lezioni: di scienza, di metafisica, di diritto, di religione. Abbiamo letto veramente di tutto. L'editore del maggior giornale progressista ci ha informato che i comandamenti di Mosé e il Vangelo di Cristo "nulla dispongono" in materia di fecondazione artificiale. L'editorialista del più grande quotidiano moderato ha voluto aggiornarci sull'anima: non viene insufflata nel corpo fin dal primo istante (come secondo lui noi crediamo), ma solo dal momento in cui si forma il sistema nervoso. Insomma: laici patentati, neoborghesi radicali e atei convinti, che però non sono scienziati né studiosi del delicato tema, hanno sentito il dovere di illuminarci sui reali contenuti della nostra religione. E di spiegarci che la scienza ha fatto grandi progressi dai secoli aristotelici in cui (secondo loro) noi cattolici l'avevamo lasciata; insomma si sono sforzati di chiarirci le idee usando - alquanto malagevolmente - il linguaggio che secondo loro noi siamo in grado di intendere, quello delle disputationes metaphysicae tardo-medievali, della Scolastica, della Bibbia. Quando l'anima entra nel corpo? Quando la materia diventa forma? Jahvé non ha dato ad Adamo il dominio sulla Natura?
Grazie. Ma le nostre obiezioni erano, se solo le aveste ascoltate, d'altro tipo. Non ci preoccupa qui il momento in cui l'anima è insufflata nel corpo fetale, ma la percentuale eccessiva di bambini malformati che la fecondazione artificiale tende a produrre. Non invochiamo nella legge le tavole di Mosé, ma la raccomandazione del Parlamento europeo del 1989, che invita a considerare i diritti del bambino, e persino dell'embrione. Non sottovalutiamo il potere di Adamo sugli animali nell'Eden, ma ci chiediamo se esso giustifichi quel business miliardario, che si sviluppa attorno alle donne in menopausa assetate di prole, al punto che terapie fertilizzanti efficaci, ma meno lucrose, sono spesso ta ciute alle pazienti, per dirottarle ignare verso le tecniche di fecondazione artificiale più costose. Non ci parlate del Vangelo, che non è il vostro campo; rispondeteci sulle fatture fiscali di lorsignori "scienziati", sulle percentuali di insuccessi, sui rischi genetici. Non vi additiamo la Dannazione Eterna, ma le statistiche sugli esiti di pratiche "scientifiche" spesso rovinose. Su questo, prego, illuminateci.
Strano che non abbiate ascoltato né risposto su questi temi, diciamo così, moderni. E adesso scrivete che con la legge approvata al Senato "hanno vinto i cattolici", quando ha vinto, semmai, il moderno razionale principio di precauzione: che, se va applicato all'ecologia, non si vede perché possa essere violato quando si tratta di produrre esseri umani. Non viviamo, credeteci, con la testa all'indietro; siamo, come voi, appena usciti dal XX secolo, e abbiamo visto quello che questo secolo, le sue ideologie "scientifiche" e "biologiche" hanno fatto alla carne dell'uomo. E, scusate, ci pare molto moderno, molto razionale, che una legge perfettibile provi a mettere qualche limite all'arbitrio di una scienza guidata dal profitto, come agli illimitati desideri della clientela femminile, egotista-consumista di quegli "scienziati", che la illudono della propria onnipotenza.

mercoledì, dicembre 10, 2003

Cry if you want to
I won't tell you not to
I won’t try to cheer you up
I'll just be here if you want me

It’s no use in keeping a stiff upper lip
You can weep you can sleep you can loosen your grip
You can frown you can drown and go down with the ship
You cry if you want to
Don’t ever apologize venting your pain
It's something to me you don’t need to explain
I don’t need to know why
I don’t think it’s insane
You can cry if you want to

The windows are closed
The neighbors aren’t home
If it’s better with me than to do it alone
I'll draw all the curtains and unplug the phone
You can cry if you want to

You can stare at the ceiling and tear at your hair
Swallow your feelings and stager and swear
You could show things and throw things and I wouldn’t care
You can cry if you want to

I won’t make fun of you
I won’t tell any one
I won’t analyze what you do or you should have done
I won’t advise you to go and have fun
You can cry if you want to

Well it’s empty and ugly and terribly sad
I can’t feel what you feel but I know it feels bad
I know that its real and it makes you so mad
You could cry

Cry if you want to I won’t tell you not to
I won’t try and cheer you up
I'll just be here if you want me; to be
Near you



Il Natale dei pagani: regali, nastrini, palline, lucette.

Ma che c'è da festeggiare?

Sabato all'insegna di acquisti musicali.
Avevo trovato per 8 euro un promo dell'ultimo dei Pearl Jam, una vera chicca; appena se ne sono accorti non me l'hanno voluto più vendere.
Ho comprato un po' di sorprese per la mia sorellina e quindi non posso parlarne, dico solo che sono sicuro che sarà l'unica in Italia ad averle.

Ho anche trovato Wonder what's next, degli Chevelle a 5 euro.
Billboard li ha candidati per la categorica Modern Rock Artist of the Year, insieme a Audioslave, Foo Fighters e Linkin Park.
Condivido, condivido.

Segnalo infine Juliet Turner, giovane cantautrice irlandese, ed in particolare Take the Money and Run, un brano simpaticissimo.
Peccato sia una trinnie.
E sotto la Quercia rispuntò il monolitismo


Il varo, lungamente atteso, di una legge che ponga fine all’era di "provetta selvaggia" sta avvenendo in un clima che induce a qualche considerazione. Chssià perché, infatti, ancora una volta – e da più parti – si insiste nel convincere l’opinione pubblica italiana che il serissimo dibattito sul tema delle regole da porre alle pratiche di procreazione medicalmente assistita sia in realtà una sorta di guerra tra laici e cattolici. Con i primi, i laici, dipinti come guardiani delle libertà e paladini della scienza e i secondi, i cattolici, raccontati come chiusi in una trincea da protettori della vita e difensori della morale.
Una contrapposizione che potrà anche apparire polemicamente utile, e che invece resta profondamente insensata e notevolmente rischiosa. Si basa, infatti, sulla pretesa di scindere totalmente ciò che totalmente scindibile non è. A meno che non si sia disposti a teorizzare un diritto assoluto del potere scientifico o, per converso, una intrinseca e irrimediabile immoralità (o amoralità) della scienza. O – ancora – a meno che si sia decisi a pianificare la costruzione di un folle ordine nuovo in cui le libertà individuali (le singole volontà di potenza) possano ope legis disincarnarsi progressivamente dal primo dei valori civili e comunitari: la cura e il rispetto della vita umana, di ogni vita umana e, soprattutto, di quella in condizione di debolezza e di bisogno.
È proprio per questo che, nel concreto, al di là e al di sopra di alcuni studiati strepiti propagandistici, la complessa vicenda parlamentare della legge sulla fecondazione assistita si sta sviluppando fuori dai consueti schemi di schieramento e di partito. All’insegna, cioè, di una trasversalità di posizioni e contributi che, in questa legislatura (come già nella precedente), è il risultato di riflessioni assai ponderate e voti secondo coscienza. Scelte, è bene ricordarlo un po’ a tutti, che dovrebbero tener conto sia delle più che scoperte implicazioni commerciali della materia sia delle appena dissimulate mire eugenetiche di alcuni strenui fautori di una disciplina leggera fin quasi al limite dell’evanescenza se non addirittura di una perpetuazione normativa dell’attuale deregulation.
Risalta, perciò, con particolarissima forza l’assenza di distinzioni "di coscienza" rispetto alla linea ufficiale (contraria alla legge) che si registra nei Ds, partito che per sua stessa natura – è nato dall’innesto sul tronco della Quercia di diverse correnti politico-ideali della sinistra – dovrebbe essere tutt’altro che monolitico. Un fatto reso ancor più clamoroso dalle asfissianti pressioni di dirigenti e portavoce diessini sugli alleati della Margherita, altro partito nato dall’incontro fra tradizioni diverse, che invece a fronte di una linea ufficiale (favorevole alla legge) assicura libertà di coscienza ai propri parlamentari.
Quello della Quercia è un atteggiamento che ha indotto convinti compagni di strada dei Ds a parlare di «unanimismo ideologicamente connotato». Contro il quale, però, si levano anche voci della sinistra intellettuale. Come quella del filosofo del diritto Pietro Barcellona che ricorda a tutti che qualunque «progetto di libertà non può mai significare assoluta assenza di vincoli e norme». E laicamente avverte: «Nessuno può reclamare, argomentando filosoficamente dall’assenza di leggi eterne e dall’assenza di significati e senso trascendenti, la disponibilità individuale/singolare dei processi che coinvolgono l’esistenza di tutti, (...) specie del processo di procreazione di altri esseri umani che di per sé coinvolge i rapporti fra le generazioni e lo stesso modo in cui ciascuno si rappresenta come figlio di altri uomini». Le coscienze si fanno sentire, con lucida serenità. Ovunque e comunque.


Marco Tarquinio, Avvenire 9/12/2003


martedì, dicembre 09, 2003

Tabu'. "Tanto se li vendono lo stesso e non si riesce a impedirlo: tanto vale legalizzare la compravendita, cosi' almeno si rende tutto regolare".
E' ufficialmente partito il dibattito politico-culturale sulla privatizzazione del traffico degli organi umani, e probabilmente non e' casuale che esso sia cominciato (ai massimi livelli e addirittura nelle associazioni mediche) in Inghilterra. "La societa' non esiste", disse la signora Thatcher una volta. E tutti la guardarono stupiti perche', nel paese piu' socializzato d'Europa, sembrava inimmaginabile un mondo in cui ognuno potesse contare solo su se stesso. Ma aveva ragione lei.
Anno dopo anno, in Inghilterra, l'idea di "societa'" e' stata sistematicamente demolita nei piu' vari settori, dalla scuola
umanistica ai contratti di lavoro, dall'assistenza medica al non morire per strada. "Via quest'altro tabu'!" proclamava, di volta in volta, l'imbonitore. E infatti. Tabu' dopo tabu', sono arrivati al penultimo, il traffico di carne umana. L'ultimo, che senza dubbio seguira', sara' quello affrontato da Swift nella sua "Modesta Proposta" dublinese: che, se fosse avanzata oggi, verrebbe certo presa sul serio e senz'altro messa in atto.

Riccardo Orioles

Aggiungo io che un'altra manifestazione di questo aberrante spirito di mercificazione umana è tutto quel che gira intorno alla fecondazione artificiale, 'donazioni' di seme, uteri 'in affitto', selezione prenatale, ecc. La legge in discussione in Italia sembra ponga qualche ragionevole limite.
Speriamo.


sabato, dicembre 06, 2003

The lady in pink

Ora, non per vantarmi, ma sapete dove studia la signorina qui riprodotta, Rosanna Davison, appena eletta Miss World?
Nel mio college ed in particolare nella mia facoltà! Studia archeologia, sociologia e storia dell'arte.
Non la conosco di persona e neppure me la ricordo ma il motivo è semplice, di ragazze così ce ne sono molte (per fortuna).
Bionde, ricche e vestite di rosa (questa in particolare deve essere particolarmente ricca, visto che è la figlia di Chris de Burgh), le chiamano D4, dal codice postale di questa zona.


Rosanna Davison, Miss World from UCD

Finite le lezioni, ieri il campus s'è trasformato in una grande festa, all'ora di pranzo c'erano già ubriachi in giro.
Ho conosciuto più persone ieri che in tutto il mese scorso.

Due le desideravo conoscere da tempo: Ruth, che subito mi ha promesso i suoi piccoli boccoli biondi per il mio trapianto del cuoio capelluto e Seamus, un vero e proprio personaggio, che ha ricoperto vari ruoli nelle rappresentanze studentesche e tiene una rubrica sul College Observer nella quale racconta le sue avventure a caccia di ragazzi.
Non posso evitare di menzionare una studentessa di scienze (forgot her name, damn!) in cerca di italiani che voleva sposarmi domani ma poi abbiamo deciso di rimandare a gennaio e Rosa che appena ha saputo dei miei studi ha cominciato con domande esistenziali:
Ma secondo te è il destino che decide quello che ci accade o siamo liberi?
Beh, secondo me a farti incontrare certe persone non è il Fato, è la Sfortuna.

L'unico vero viaggio
L'unico bagno di giovinezza
Sarebbe vedere l'universo
Con gli occhi di un altro.


Marcel Proust

venerdì, dicembre 05, 2003

Ma che c’entra con la legge sulla fecondazione assistita l’autonomia dello Stato dalla Chiesa (Miriam Mafai)? Che c’entra la natura liberale dello Stato (Piero Ostellino)? Che c’entra l’uso a scopo terapeutico di “embrioni sovrannumerari” (bella espressione: dice tutto)? Il problema è uno solo: autorizzare o non autorizzare un trattamento selettivo e intrinsecamente demoniaco degli embrioni, autorizzare o non autorizzare la famiglia artificiale. Da questo punto di vista, più sorvegliata e severa è la legge, meglio è. E non c’entrano nemmeno le pulsioni trasversali dei credenti cattolici, c’entra la libera valutazione della coscienza umana, una roba che riguarda tutti e che è un po’ più importante del bipolarismo e della lista unica dell’Ulivo. La deputata di sinistra Gloria Buffo ha detto ieri che bisogna difendere “uno dei diritti umani fondamentali, la possibilità di avere un figlio o meno”. Altrimenti la legge è “crudele”. Chiunque, in qualunque condizione si trovi, ha diritto di avere un figlio e di averlo sano, con l’aiuto della scienza biomedica; e chiunque ha il diritto di rifiutarlo. Ma siamo matti? Bisogna essere considerati bigotti, baciapile, servi del Vaticano e nemici delle donne per pensare che i figli non sono un diritto, l’abrogazione dei figli non è un diritto, i figli non sono cose esigibili per legge o fabbricabili a piacimento, sono natura e civiltà indissolubilmente connesse, sono una possibilità dell’amore e non una nevrosi familiare da curare medicalmente con dosi massicce di disprezzo per il diritto, quello sì un diritto, alla vita? Fecondazione eterologa, sperpero degli embrioni, diagnosi pre impianto, diritto all’aborto di un embrione impiantato, famiglia single o omosessuale e tante altre combinazioni artificiali, fino alla produzione di figli on demand e alla clonazione (perché no?): è questa la salute della donna che dite di difendere? Ma sapete che cos’è la salute? In quale società volete portare questa salute, questa fitness, questa distratta adeguatezza alla più sbadata e conformista delle modernità? Non è in questione la religione, che pure ha diritto di esistere e di farsi sentire. E’ in questione una elementare riflessione civile sul mondo e sull’umanità nell’epoca della scienza dispiegata. Pensate di avere spiegato bene, a voi stessi e agli altri, le conseguenze dell’abolizione biomedica, nel crogiuolo confuso della famiglia artificiale, di concetti come la paternità, la maternità, la fraternità? Pensate di potere abolire senza spiegazioni etiche la sorprendente casualità dell’esistenza? Dove sta la salute se la vita è cosa, progetto di laboratorio socialmente impazzito, catalogo e classificazione delle opzioni per un consumo e una produzione di figli à la carte? E’ vero che quasi tutto sta già succedendo, che un pezzo del mondo è già immerso nel caos della sindrome da spermatite, ma non è una buona ragione per obbedire a quel che succede, per essere conformisti quando si fanno le leggi. Ragionate. Interrogatevi. Disobbedite. Siate laici.

Giuliano Ferrara
Sono mancato un po' da questi schermi ma a fine semestre la vita studentesca e' totalizzante.

Oltre ai soliti impegni, questo e' stato il mio calendario prenatalizio:
Martedi': Christmas Party della Life Soc., incontro della Legion of Mary, nuovamente Christmas Party della Life Soc. e poi Christmas Party delle Spanish, French e Italian Societies al Turk's Head in Temple Bar.
Mercoledi':Coffee morning settimanale della Italian Society, pizza vino e proiezione di Ladri di Biciclette, incontro con le catalane al Meez e poi al Q-Bar.
Giovedi': conferenza su Hume e la casualita', Christmas party del Dipartimento di Filosofia, Romeo and Juliet realizzati dalla Drama Society e Student Night al Red Box.
Venerdi': Christmas party degli European Studies, festa di addio ad Helena all'O'Reillys.
Sabato: riposo.

E meno male che la prossima settimana e' reading week, ossia tutti studiano, altrimenti collassavo.

martedì, dicembre 02, 2003

lunedì, dicembre 01, 2003

Christmas time, don't let the bells end. è il nuovo singolo dei Darkness.

Sembra proprio di ascoltare i Queen.