sabato, gennaio 31, 2009

Modena, 30 gennaio 2009. IL SINDACO Giorgio Pighi cerca di ‘raffreddare’ gli animi. Ma la polemica che si è scatenata dopo il cambio della guardia alla direzione della Fondazione San Carlo, con l’addio di Michelina Borsari e di tutto il comitato scientifico, continua a essere più accesa che mai. Ieri pomeriggio Roberto Franchini, presidente della Fondazione San Carlo, e Carlo Altini, il nuovo direttore scientifico, sono saliti a Palazzo Comunale per incontrare il sindaco e presentargli progetti di lavoro, anche in vista della riunione del comitato promotore del Festival filosofia, programmata per mercoledì. Stasera, per quanto risulta, il sindaco dovrebbe vedere anche Michelina Borsari, che ha già sentito al telefono. La ‘ricucitura’ sembra quasi impossibile.

«MI STO dando da fare — conferma Giorgio Pighi —. Da un lato, c’è il tema del festival, che continuerà, deve continuare; dall’altro c’è il clima generale un po’ troppo battagliero. Occorre cercare di riportare serenità, per lavorare al nuovo festival. Il nome di Modena deve andare avanti». «Ci sono molte idee in cantiere — conferma Roberto Franchini —. Certo, se ci fosse un’altra atmosfera sarebbe meglio». Come ci aveva anticipato il professor Altini, sembra che ci si stia orientando a realizzare un festival ‘diffuso’, con iniziative che vadano oltre i tre giorni canonici.
Eppure, anche se il sindaco invoca la calma, l’incendio è tutt’altro che spento. Anche ieri la casella di posta elettronica di Giorgio Pighi è stata inondata di messaggi preoccupati per il futuro del festival e della Scuola di alti studi. E anche sul forum del Carlino si intrecciano i pareri, spesso molto ‘pepati’.

IERI POI è stato diffuso l’appello sottoscritto da 50 ex allievi della Scuola di alti studi del San Carlo, tutti ricercatori e docenti che oggi lavorano in ogni parte d’Europa, da Dublino a Oxford a Edimburgo: «Nella Scuola abbiamo trascorso mesi o anni di alta formazione culturale che si stanno rivelando decisivi ai fini delle nostre carriere — scrivono —. Abbiamo pertanto appreso con sorpresa e tristezza che la professoressa Michelina Borsari non è più direttore della scuola». Gli ex allievi rivolgono stima, affetto e ammirazione all’ex direttrice, e poi si dicono sgomenti «per le dimissioni in blocco del comitato scientifico. Non dubitiamo — aggiungono — che questa scelta estrema, presa da coloro che hanno contribuito all’eccellenza della scuola, sia stata meditata, dolorosa e supportata da motivazioni ritenute imprescindibili».

SONO MOLTE le preoccupazioni espresse dai cinquanta studiosi: «C’è in gioco il futuro della Fondazione, del Festival filosofia e della qualità dei contenuti offerti dalla Scuola di alti studi — sottolinea da Pavia Antonio Gurrado, a nome dei 50 firmatari —. Temiamo per il futuro dei nostri colleghi ancora in corso, e delle partnership con università estere stabilite grazie alla competenza della professoressa Borsari. Temiamo per il futuro di coloro che sono appena stati ammessi ai corsi di dottorato». Insomma, conclude l’appello, il timore è che «gli eventi che si sono verificati alla Fondazione San Carlo possano impedire alla Scuola di alti studi di conservare, negli anni a venire, l’alto standard qualitativo che la rende una comunità scientifica d’eccezione nel panorama italiano, e di cui il Festival filosofia è la dimostrazione più evidente».


di STEFANO MARCHETTI
San Carlo, ex allievi preoccupati
"A rischio la qualità della scuola"

Gli eventi che hanno riguardato nelle ultime settimane la Fondazione San Carlo, con l'uscita del direttore Michelina Borsari, potrebbero impedire alla Scuola di Alti studi «di conservare negli anni a venire l'alt o standard qualitativo che la rende una comunità scientifica d'eccezione nel panorama italiano, e di cui il Festival Filosofia è la dimostrazione più evidente».
E' il rischio che paventano alcune decine di ex allievi della Scuola in una lettera aperta; finora le firme raccolte sono 45, in italia e all'estero, e abbracciano tutti i cicli di studio dal suo inizio, nel '95.
Dopo aver conseguito la laurea in università di riconosciuto prestigio scrivono
- nella Scuola di Alti Studi abbiamo trascorso mesi o anni di alta formazione culturale che si stanno rivelando decisivi ai fini delle nostre carriere in varie città d'Italia e d'Europa. Abbiamo pertanto appreso con sorpresa e tristezza che la prof. Borsari non è più direttore della Scuola.
«Intendiamo innanzitutto esprimere la nostra stima e il nostro affetto nei suoi confronti, la gratitudine per il tempo e l'impegno che ci ha dedicato . .. Ulteriore motiv o di sgomento sono state le dimissioni in blocco del Comitato Scientifico. Non dubitiamo che questa scelta estrema, presa da coloro che hanno contribuito all'eccellenza della Scuola, sia stata meditata, dolorosa e supportata da motivazioni ritenute imprescindibili» .
I firmatari della lettera esprimono «grande preoccupazione per il futuro della
Fondazione e delle sue numerose attività culturali, in particolare il Festival Filosofia, nonchè per la qualità dei contenuti offerti dalla Scuola di Alti Studi ; per il futuro dei nostri colleghi ancora in corso, allievi della Scuola, e delle partnership con università estere stabilite grazie alla competenza della prof. Borsari ; per il futuro di coloro che sono appena stati ammessi ai corsi di
dottorato e di specializzazione, avanzando la loro candidatura in ragione delle garanzie offerte dal Comitato Scientifico e dagli ottimi risultati accademici conseguiti nella gestione della prof. Borsari».
Sulla vicenda delle dimissioni della Borsari da direttrice del Festival Filosofia ,
interviene Tamara Bertoni, direttore generale di Confesercenti Modena, che auspica «una soluzione per evitare che una manifestazione di successo - esempio riuscito, eclatante e originale, di marketing territoriale - possa perdere il suo grande valore». Il Festival «va difeso e mantenuto, perchè il suo eventuale ridimensionamento andrebbe a scapito dell'intera colettività».

Gazzetta di Modena, 30 gennaio 2009

venerdì, gennaio 30, 2009

MODENA - "Dobbiamo guardare al futuro del Festival Filosofia, superando i personalismi che nulla hanno a che vedere con la manifestazione e producono solo danni".
E' un invito ad "accantonare le polemiche e a lavorare per la nuova edizione del Festival" quello che arriva dal sindaco di Modena Giorgio Pighi e dal presidente della Provincia Emilio Sabattini, che questa mattina in Municipio hanno incontrato Roberto Franchini, presidente della Fondazione San Carlo.


"Abbiamo espresso la piena fiducia al Consiglio di amministrazione della Fondazione San Carlo, per la cui autonomia tutti devono avere il massimo rispetto - spiegano Pighi e Sabattini - e abbiamo ribadito che da parte delle istituzioni pubbliche è rimasta immutata la volontà di continuare a sostenere il Festival, patrimonio di tutta la comunità modenese".


Rispetto alle preoccupazioni per il cambio alla direzione scientifica, Pighi e Sabattini si sono detti "rassicurati dal fatto che la nomina di Carlo Altini, che tra l'altro è una scelta nel segno della continuità, offre tutte le garanzie rispetto all'alto livello qualitativo raggiunto dal Festival".
Infine, la sottolineatura della "grande importanza che riveste la Scuola di Alti Studi, vero e proprio punto di eccellenza nell'offerta culturale e scientifica - concludono Pighi e Sabattini - e che saprà trovare nel segno della continuità le risorse per continuare proficuamente la propria attività".

Un taglio al Festival Filosofia

Modena, fondi ridotti, girandola di direttori
Ora manca il Comitato scientifico

Un taglio al Festival Filosofia

Anna Tonelli
MODENA - E´ stato uno dei primi ad inventarsi la formula festival, a trasformare la filosofia in evento e a candidare la triade padana (Modena-Sassuolo-Carpi) nel pensatoio più prestigioso post-estivo. Eppure FestivalFilosofia è in crisi. «Non in pericolo», assicurano gli organizzatori. Il terremoto è stato provocato dalle dimissioni della direttrice Michelina Borsari e, di conseguenza, dell´intero Comitato Scientifico. Motivo? «Non ci sono le condizioni finanziarie né di fiducia per proseguire», sostengono i dimissionari. Ragioni respinte dai committenti, i soci della Fondazione Collegio San Carlo, che ribattono: «in tempi di crisi economica le richieste della direttrice erano troppo esose».
Sembra incredibile che la filosofia vada a pezzi per ragioni di «vil denaro». E´ evidente che dietro la querelle finanziaria ci sia anche il naufragio del feeling fra direzione e cda della Fondazione. Non è un bel momento per gli eventi culturali, pur di successo come quello di Modena. C´è la concorrenza spietata fra festival e diminuiscono i soldi pubblici per finanziarli. La richiesta di aumentare il budget invece di contrarre i costi ha aperto la spaccatura giudicata «non ricomponibile». Ed è già stato trovato e nominato il sostituto alla Borsari: Carlo Altini, uno dei primi dottorandi della Scuola di Alti Studi in Scienze della cultura, già collaboratore delle passate edizioni. La preoccupazione principale è salvare il festival. «L´edizione 2009 sul tema della `comunità´ non è a rischio», ribadisce il neo-direttore, consapevole di dover guidare una barca in tempesta.
Anche se arrivano le prime defezioni di nomi illustri come Umberto Galimberti, presenza fissa, si conta di mantenere inalterata la struttura, pur dovendo fare i conti con un taglio del 10% sui 750mila euro preventivati. Si nutre qualche speranza di ricucire lo strappo con alcuni studiosi del comitato scientifico, a partire da Remo Bodei, uno degli animatori, che per ora ha declinato ogni invito o con Tullio Gregory, il letterato gourmet che ogni anno prepara i menù filosofici. A contribuire alla sopravvivenza del festival interverrà la Regione che ha affrontato il caso in Consiglio. «Non è il de profundis - dichiara l´assessore alla cultura Alberto Ronchi - , dobbiamo difendere quelle manifestazioni che sono nate e si sono sviluppate nel nostro territorio». (30 gennaio 2009)
Modena, 30 gennaio 2009. IL SINDACO Giorgio Pighi cerca di ‘raffreddare’ gli animi. Ma la polemica che si è scatenata dopo il cambio della guardia alla direzione della Fondazione San Carlo, con l’addio di Michelina Borsari e di tutto il comitato scientifico, continua a essere più accesa che mai. Ieri pomeriggio Roberto Franchini, presidente della Fondazione San Carlo, e Carlo Altini, il nuovo direttore scientifico, sono saliti a Palazzo Comunale per incontrare il sindaco e presentargli progetti di lavoro, anche in vista della riunione del comitato promotore del Festival filosofia, programmata per mercoledì. Stasera, per quanto risulta, il sindaco dovrebbe vedere anche Michelina Borsari, che ha già sentito al telefono. La ‘ricucitura’ sembra quasi impossibile.

«MI STO dando da fare — conferma Giorgio Pighi —. Da un lato, c’è il tema del festival, che continuerà, deve continuare; dall’altro c’è il clima generale un po’ troppo battagliero. Occorre cercare di riportare serenità, per lavorare al nuovo festival. Il nome di Modena deve andare avanti». «Ci sono molte idee in cantiere — conferma Roberto Franchini —. Certo, se ci fosse un’altra atmosfera sarebbe meglio». Come ci aveva anticipato il professor Altini, sembra che ci si stia orientando a realizzare un festival ‘diffuso’, con iniziative che vadano oltre i tre giorni canonici.
Eppure, anche se il sindaco invoca la calma, l’incendio è tutt’altro che spento. Anche ieri la casella di posta elettronica di Giorgio Pighi è stata inondata di messaggi preoccupati per il futuro del festival e della Scuola di alti studi. E anche sul forum del Carlino si intrecciano i pareri, spesso molto ‘pepati’.

IERI POI è stato diffuso l’appello sottoscritto da 50 ex allievi della Scuola di alti studi del San Carlo, tutti ricercatori e docenti che oggi lavorano in ogni parte d’Europa, da Dublino a Oxford a Edimburgo: «Nella Scuola abbiamo trascorso mesi o anni di alta formazione culturale che si stanno rivelando decisivi ai fini delle nostre carriere — scrivono —. Abbiamo pertanto appreso con sorpresa e tristezza che la professoressa Michelina Borsari non è più direttore della scuola». Gli ex allievi rivolgono stima, affetto e ammirazione all’ex direttrice, e poi si dicono sgomenti «per le dimissioni in blocco del comitato scientifico. Non dubitiamo — aggiungono — che questa scelta estrema, presa da coloro che hanno contribuito all’eccellenza della scuola, sia stata meditata, dolorosa e supportata da motivazioni ritenute imprescindibili».

SONO MOLTE le preoccupazioni espresse dai cinquanta studiosi: «C’è in gioco il futuro della Fondazione, del Festival filosofia e della qualità dei contenuti offerti dalla Scuola di alti studi — sottolinea da Pavia Antonio Gurrado, a nome dei 50 firmatari —. Temiamo per il futuro dei nostri colleghi ancora in corso, e delle partnership con università estere stabilite grazie alla competenza della professoressa Borsari. Temiamo per il futuro di coloro che sono appena stati ammessi ai corsi di dottorato». Insomma, conclude l’appello, il timore è che «gli eventi che si sono verificati alla Fondazione San Carlo possano impedire alla Scuola di alti studi di conservare, negli anni a venire, l’alto standard qualitativo che la rende una comunità scientifica d’eccezione nel panorama italiano, e di cui il Festival filosofia è la dimostrazione più evidente».

di STEFANO MARCHETTI
Modena, 28 gennaio 2009. ALLORA come va, professor Altini? «Diciamo che ho bisogno di auguri, ma sono convinto che qui al San Carlo ci sia un bel gruppo di lavoro, e quindi si va avanti con fiducia e con entusiasmo».

SONO QUASI le sette di sera, e nell’austera cornice dell’antico Collegio dei Nobili, nel cuore della città, il professor Carlo Altini sta per concludere la sua seconda giornata alla direzione scientifica della Fondazione San Carlo. E’ stato nominato venerdì scorso dal consiglio d’amministrazione, dopo lo ‘strappo’ con Michelina Borsari, che per molti ha guidato la storica istituzione culturale modenese e, più di recente, il festival. Carlo Altini ha 43 anni e — come rivela il suo spiccato accento toscano — arriva da San Miniato di Pisa, «anche se è dal 1995 che sto a Modena, sono stato il primo allievo della Scuola di alti studi – spiega —. Poi qui mi sono sposato, e i miei due bimbi sono nati a Modena. Ormai mi sento modenese a tutti gli effetti, e qui al San Carlo ho trascorso già molti anni». Professore a contratto di Storia della filosofia all’università di Modena e Reggio, e membro del comitato redazionale della rivista Filosofia politica, edita da Il Mulino: ha pubblicato vari saggi sul pensiero politico moderno.

Professor Altini, con quale spirito inizia questo suo nuovo mandato?
«Lo dico subito: io non farò né rivoluzioni culturali né funerali. Non sarebbe necessario, e mi è stato chiesto di lavorare nella continuità. Del resto, ho lavorato per dodici anni accanto alla professoressa Borsari, conosco questa fondazione ormai molto bene. L’attività va avanti, proprio stamattina abbiamo inserito nei programmi gli incontri previsti fino ad aprile...»

E il festival? C’è chi teme che questa bufera possa abbattersi sul futuro di questo gioiello di Modena.
«Assolutamente non bisogna aver timore, il festival tornerà, magari con qualche piccolo aggiustamento, ma con la sua formula che è stata già collaudata, e alla quale io stesso ho contribuito in questi anni. Sarei un pazzo a rivoluzionare o a far ‘suicidare’ qualcosa che ha funzionato bene».

Non siete in ritardo?
«No, anche nelle scorse edizioni le prime riunioni si tenevano a fine gennaio. Abbiamo già programmato l’incontro del comitato promotore per la prossima settimana (sarà mercoledì 4 febbraio, ndr). C’è un gruppo di lavoro che ha acquisito esperienza sul festival da tanti anni: sono persone che rappresentano un patrimonio».

Pensa comunque di introdurre qualche idea nuova?
«Mi piacerebbe far vivere il festival tutto l’anno, all’interno delle città. Mi piacerebbe avere la collaborazione delle scuole, di ogni ordine e grado, perché il festival possa diventare un volano per tutta la città, e non solo nei suoi tre giorni canonici».

Ma il comitato scientifico vi ha detto addio...
«Vorrei precisare che il comitato scientifico si riferisce alla Fondazione San Carlo, ma non è quello del festival. Solo il professor Bodei apparteneva al comitato scientifico della fondazione ed era supervisore del festival. Certo, le dimissioni del professor Bodei avranno qualche ripercussione».

E per il resto del comitato?
«Credo che alla base ci siano delle incomprensioni. Voglio sperare che qualcuno si possa recuperare, voglio lasciare accesa una fiammella».

Ma se tutti diranno di no?
«Credo che nell’arco di un paio di mesi si possa ricomporre un comitato scientifico a livello nazionale e internazionale, e in tempi più brevi si possa individuare un supervisore scientifico per il festival. Gli studenti della Scuola non avranno problemi».

Professore, come si lavora fra tutte queste tensioni?
«Vede, se uno si mette alla scrivania e ha davanti dieci problemi, li può affrontare uno per volta, e le tensioni passano in secondo piano. Non voglio negare la complessità del momento, ma con il lavoro le cose si possono recuperare. E il festival non morirà. I modenesi possono stare tranquilli».

di STEFANO MARCHETTI

giovedì, gennaio 29, 2009

In qualità di ex allievi della Scuola di Alti Studi in Scienze della Cultura della Fondazione Collegio San Carlo abbiamo conservato ottimi rapporti con Modena e in particolare con la Fondazione stessa.
Dopo aver conseguito la laurea in università di riconosciuto prestigio, nella Scuola di Alti Studi abbiamo trascorso mesi o anni di alta formazione culturale che si stanno rivelando decisivi ai fini delle nostre carriere in varie città d’Italia e d’Europa.
Abbiamo pertanto appreso con sorpresa e tristezza che la prof. Michelina Borsari non è più direttore della Scuola. Con questo breve comunicato intendiamo innanzitutto esprimere la nostra stima e il nostro affetto nei suoi confronti, la gratitudine per il tempo e l’impegno che ci ha dedicato, nonché l’ammirazione per la passione con cui ha svolto il suo lavoro dimostrando non comuni capacità professionali, umane e gestionali.
Ulteriore motivo di sgomento sono state le dimissioni in blocco del Comitato Scientifico. Non dubitiamo che questa scelta estrema, presa da coloro che hanno contribuito all’eccellenza della Scuola, sia stata meditata, dolorosa e supportata da motivazioni ritenute imprescindibili. Ringraziamo altresì i membri del Comitato per i toni superlativi coi quali hanno sempre presentato nel mondo accademico e sulla stampa l’attività della Scuola e dei suoi allievi.
Esprimiamo di conseguenza la nostra grande preoccupazione:
- per il futuro della Fondazione e delle sue numerose attività culturali, in particolare il Festival Filosofia, nonché per la qualità dei contenuti offerti dalla Scuola di Alti Studi;
- per il futuro dei nostri colleghi ancora in corso, allievi della Scuola, e delle partnership con università estere stabilite grazie alla competenza della prof. Borsari;
- per il futuro di coloro che sono appena stati ammessi ai corsi di dottorato e di specializzazione, avanzando la loro candidatura in ragione delle garanzie offerte dal Comitato Scientifico e dagli ottimi risultati accademici conseguiti nella gestione della prof. Borsari.
In breve, paventiamo che gli eventi verificatisi in seno alla Fondazione San Carlo possano impedire alla Scuola di Alti Studi di conservare, negli anni a venire, l’alto standard qualitativo che la rende una comunità scientifica d’eccezione nel panorama italiano e di cui il Festival Filosofia è la dimostrazione più evidente.

Ingrid Basso, Milano
Fabio Battiato, Napoli - Gerusalemme
Silvia Berardi, Roma
Lorenzo Bernini, Verona
Davide Bondì, Milano
Angelo Bottone, Dublino
Luca Bradamante, Milano
Antonio Caridi, Roma
Valentina Carrubba, Milano - Digione
Andrea Cavazzini, Parigi - Venezia
Roberta Cavicchioli, Genova
Massimo Cerulo, Cosenza
Aurelia Delfino, Milano
Ignacio Duque García, Padova - Saragozza
Miryam Giargia, Milano
Paola Galluccio, Avellino
Antonio Gurrado, Pavia
Antonella Lo Sardo, Palermo
Arianna Maiorani, Loughborough
Lucia Marrucci, Pisa
Tessa Marzotto, Oxford
Mariel Mazzocco, Bergamo - Parigi
Pedro Medina Reinón, Madrid
Mersia Menin, Parigi
Davide Messina, Edinburgo
Elisa Pansa, Roma
Isabel Perego, Zurigo
Valeria Piano, Campobasso
Alessandro Poli, Perugia
Mara Restio, Bologna
Riccardo Roni, Firenze
Barbara Scapolo, Padova
Mauro Simonazzi, Parma - Piemonte Or.
Andrea Taddei, Pisa
Maria Flavia Terranova, Roma
Francesca Testi, Modena
Assunta Tirri, Siracusa
Gianluca Valle, Roma
Lisa Vagnozzi, Teramo
Vittorio Vertuani, Venezia
Gian Marco Vidor, Parigi
Valeria Villari, Urbino
Michela Zago, Padova - Parigi
Lodovica Maria Zanet, Milano
Benedetta Zavatta, Rimini
FONDAZIONE SAN CARLO: UN TERREMOTO NELL’ISTITUTO.
Il filosofo ha comunicato al Cda il suo abbandono e quello dell’intero Comitato scientifico

Filosofia, Bodei si dimette e lancia accuse

Stefano Luppi
«Il festival aveva successo ma avete costretto la Borsari a lasciare: un grave errore» Il “giocattolino” - che poi è uno dei più importanti festival a livello europeo - sembra irrimediabilmente rotto. Alla decisione di lasciare il Festival della filosofia, presa della direttrice Michelina Borsari, sono seguite ieri le dimissioni di tutto il comitato scientifico della Fondazione San Carlo. Lasciano dunque i membri italiani ed europei - Remo Bodei dell’University of California di Los Angeles, Giovanni Filoramo dell’Università di Torino, Tullio Gregory dell’Accademia dei Lincei di Roma, il professore spagnolo Francisco Jarauta, Maurice Olender del parigino Ecole des Etudes en sciences sociales e Wolfgang Schluchter dell’Università Heidelberg - che fungevano da vero e proprio “braccio” intellettuale a fianco di Michelina Borsari.
Tutti si dicono particolarmente stupiti della piega che hanno preso le vicende e assolutamente preoccupati per la continuità di alcuni importanti progetti legati agli studenti della Scuola di alti studi della Fondazione San Carlo e al Festival Filosofia. Insomma, l’aria che si respira è quella di “fine impero”, e a detta di questi intellettuali - tra i maggiori a livello europeo - non sarà possibile d’ora in avanti continuare con la qualità che soprattutto il festival di Modena, Carpi e Sassuolo ha dimostrato a partire dalla nascita nel 2001.
Ora che accadrà? Alla San Carlo hanno nominato al posto della Borsari il 43enne Carlo Altini, che viene considerato capace e titolato, ma “giovane” per questo tipo di incarico complesso e basato anche molto sui rapporti personali tra i docenti delle università dei 4 angoli del mondo. «La lettera che pubblicate - ricorda il professor Remo Bodei, ex presidente del comitato ed entusiasta del lavoro dell’ex direttrice - è quella spedita al presidente della Fondazione Roberto Franchini con il quale avevo tentato una mediazione per salvare almeno la fase di transizione sulla base di un compromesso, che non è stato accolto. Abbiamo pensato allora che, poiché Festival e Scuola andavano a gonfie vele, squadra che vince non si cambia. Se se ne va la Borsari, ce ne andiamo tutti».
Da queste considerazioni sono seguite le dimissioni di tutti i membri perché, a detta di Bodei, il presidente Franchini - in carica fino al 2012 - ha preferito orientarsi altrove. «Io non sono un uomo per tutte le stagioni - rincara la dose il professore italiano, al telefono da Los Angeles - Stavo molto bene con Michelina Borsari e gli altri colleghi e amici del Comitato scientifico e non sarei stato altrettanto a mio agio con altri. Penso comunque sia stato, visto gli innegabili risultati raggiunti in questi anni, un grave errore della Fondazione San Carlo non permettere all’ex direttrice di lavorare al meglio. Lo dico con rammarico, essendo anche cittadino onorario della vostra città».
Il professore è davvero contrariato e dispiaciuto: «E’ con molta tristezza e rammarico - continua - che dunque mi vedo costretto ad abbandonare il consiglio della Fondazione, al quale aggiungo il mio personale abbandono anche dalla supervisione scientifica del Festival di settembre. Penso che nessuno sia indispensabile, per carità, ma ero abituato a lavorare fruttuosamente e ora che questa comunità intellettuale si è dissolta, non vedo motivi per continuare».
Questo, vista l’autorevolezza di chi parla, sarà un ulteriore problema per l’istituto di via San Carlo: la “barca” sembra di colpo una piccola zattera in mezzo alle onde dell’oceano, chi infatti avrà il “coraggio” di prendere il posto di Bodei? La macchina culturale, al momento, sembra piuttosto malandata e in più si aggiungono i problemi economici - che riguardano tutta la cultura - e la poca esperienza direttiva del neo responsabile. Resta solo una domanda, ma perché il consiglio di amministrazione ha deciso con queste modalità?
Modena, 26 gennaio 2009. Con la crisi economica e le dimissioni di Michelina Borsari, direttrice scientifica della Fondazione S.Carlo, il Festival della filosofia, principale appuntamento del mondo culturale modenese, ora rischia sul serio. Ad ammetterlo è lo stesso presidente della Fondazione organizzatrice, Roberto Franchini, il quale spiega che sul futuro della kermesse “gravano in modo oggettivo le carenze di finanziamenti e sicuramente in merito alle dimissioni il nostro intendimento era un altro”.

Franchini prosegue: “Speriamo di superare questa bufera mediatica e, tenendo conto dei problemi economici e della decisione di Borsari, nei confronti della quale prendiamo atto, puntiamo ad andare avanti progettando un appuntamento che tenga conto di questi due aspetti”. Insomma per l’iniziativa che annualmente riunisce nelle piazze di Modena, Sassuolo e Carpi intellettuali e filosofi da tutto il mondo “è il momento delle difficoltà. Presto riuniremo il comitato scientifico - conclude Franchini - con l’intento di fare tutto il possibile per confermare il Festival”.

Quando si sgretola un gioiello

Modena, 26 gennaio 2009. PRENDENDO a prestito le espressioni dei meteorologi, potremmo chiamarlo il «ciclone Michelina». Le dimissioni della direttrice del San Carlo, che otto anni fa ha dato vita al Festival filosofia, hanno qualcosa di non detto e di non scritto che lascia sconcertati. Risulta difficile capire, dall’esterno, cosa possa essersi ‘infranto’ all’improvviso in quello che sembrava uno staff oliatissimo.

CERTO, formalmente la trattativa non fa una piega: scade un contratto, il committente presenta una proposta di rinnovo, l’interessato dà una risposta, poi si prende una decisione. Ma, in casi come questi, la trattativa — si sa — può andare oltre: se si tiene a una persona e alla sua professionalità, ci sono tanti modi per non lasciarsela sfuggire, o almeno per provarci. Anche perché, almeno a quanto risulta, Michelina Borsari non aveva intenzione di andarsene,non ha ricevuto proposte da altri festival (anche se molti potrebbero fargliele), non è Fiorello ‘conteso’ fra la Rai, Mediaset e Sky.

ORA POI c’è la decisione dei componenti del comitato scientifico di rassegnare le dimissioni. E si tratta di personalità della cultura che di certo non prendono una decisione senza pensarci. All’improvviso il festival si trova senza il suo primo motore e — per quanto ne sappiamo — a tutt’oggi la macchina organizzativa della nuova edizione è piuttosto in ritardo.

MODENA non può permettersi che un gioiello come il Festival filosofia si sgretoli dalla sera alla mattina sotto il peso di incomprensioni o di parole non dette. I cicloni possono passare, ma ci può essere anche la ricostruzione: e, sebbene la Fondazione San Carlo abbia la sua autonomia di decisione, crediamo che le istituzioni pubbliche non possano stare a guardare. Non vorremmo che, fra questi cieli in tempesta, il festival finisse per andare ‘a carte quarantotto’.


di STEFANO MARCHETTI
Modena, 26 gennaio 2009. Sembra il gioco del domino: appena ‘cade’ una tessera, si porta dietro tutte le altre. E le ‘dimissioni’ di Michelina Borsari, che lascia la direzione scientifica della Fondazione San Carlo e del Festival filosofia, hanno scatenato un vero e proprio terremoto negli ambienti culturali. Con una semplice e mail, arrivata in redazione ieri pomeriggio attorno alle 18, i componenti del comitato scientifico del San Carlo hanno reso noto che «appena appresa con stupore la notizia che è non più direttore scientifico la professoressa Michelina Borsari, cui la città di Modena e la cultura italiana debbono la Scuola internazionale di alti studi e il Festival filosofia, hanno rassegnato unanimemente le loro dimissioni, con lettere al presidente della Fondazione San Carlo».

SEGUONO firme eccellenti: quelle dei professori Remo Bodei, supervisore scientifico del festival, docente all’università della California, Giovanni Filoramo dell’università di Torino, Tullio Gregory, accademico dei Lincei e autore dei ‘menù filosofici’, Francisco Jarauta dell’universidad di Murcia (Spagna), Maurice Olender dell’Ecole des Hautes etudes en sciences sociales di Parigi, e Wolfgang Schluchter dell’Universitat Heidelberg (Germania). Insomma, praticamente il gotha del pensiero internazionale.

COME È noto, sabato mattina il San Carlo ha annunciato di aver nominato un nuovo direttore, sia per le sue attività di studio che per il festival: si tratta del professor Carlo Altini, 43 anni, che prende il posto di Michelina Borsari, che ha rinunciato al rinnovo dell’incarico. Ma le ragioni di questo cambio risultano ancora non chiare, e tanto più agli stessi componenti del comitato scientifico. «Siamo increduli — sottolinea, al telefono da Los Angeles, il professor Remo Bodei —. Non siamo stati neppure interpellati, e riteniamo che sia una decisione sbagliata. Anche perché, come si usa dire, squadra che vince non si cambia».

«MI DISPIACE, mi dispiace davvero per Modena, di cui sono cittadino onorario, di dover lasciare la Scuola internazionale di alti studi e il festival, a cui sono legato moltissimo — aggiunge Bodei —. Agli inizi di gennaio, quando ho saputo quanto si stava profilando, ho provato a mediare con il presidente Franchini, ma l’ho trovato irremovibile. E’ comunque una decisione davvero incomprensibile». E con queste dimissioni illustri, non è più solo un fatto di casa nostra...

di STEFANO MARCHETTI

San Carlo, Modena

Ho studiato, per un anno accademico, presso la Scuola Alti Studi della Fondazione Collegio San Carlo di Modena, la stessa che organizza il Festival Filosofia. E' stata per me una splendida esperienza, sia dal punto di vista intellettuale che umano.
In questi giorni la direttrice scientifica della Fondazione, Michelina Borsari, ha lasciato il suo incarico in polemica con il Consiglio d'Amministrazione. Successivamente l'intero Consiglio Scientifico si e' dimesso in segno di solidarieta' con la dott.ssa Borsari.
La vicenza mi ha ovviamente colpito e rattristato. Oggi e nei prossimi giorni mettero' sul blog dei articoli a riguardo.

mercoledì, gennaio 28, 2009

Giornata della memoria

Thomas was a huge heavy bull of a man, fat and slow and quiet; very mild and magnanimous but not very sociable; shy, even apart from the humility of holiness; and abstracted, even apart from his occasional and carefully concealed experiences of trance or ecstasy.

St. Francis was so fiery and even fidgety that the ecclesiastics, before whom he appeared quite suddenly, thought he was a madman. St. Thomas was so stolid that the scholars, in the schools which he attended regularly, thought he was a dunce. Indeed, he was the sort of schoolboy, not unknown, who would much rather be thought a dunce than have his own dreams invaded, by more active or animated dunces. This external contrast extends to almost every point in the two personalities.

It was the paradox of St. Francis that while he was passionately fond of poems, he was rather distrustful of books. It was the outstanding fact about St. Thomas that he loved books and lived on books; that he lived the very life of the clerk or scholar in The Canterbury Tales, who would rather have a hundred books of Aristotle and his philosophy than any wealth the world could give him. When asked for what he thanked God most, he answered simply, "I have understood every page I ever read." St. Francis was very vivid in his poems and rather vague in his documents; St. Thomas devoted his whole life to documenting whole systems of Pagan and Christian literature; and occasionally wrote a hymn like a man taking a holiday.

They saw the same problem from different angles, of simplicity and subtlety; St. Francis thought it would be enough to pour out his heart to the Mohammedans, to persuade them not to worship Mahound. St. Thomas bothered his head with every hair-splitting distinction and deduction, about the Absolute or the Accident, merely to prevent them from misunderstanding Aristotle. St. Francis was the son of a shopkeeper, or middle class trader; and while his whole life was a revolt against the mercantile life of his father, he retained none the less, something of the quickness and social adaptability which makes the market hum like a hive. In the common phrase, fond as he was of green fields, he did not let the grass grow under his feet. He was what American millionaires and gangsters call a live wire. It is typical of the mechanistic moderns that, even when they try to imagine a live thing, they can only think of a mechanical metaphor from a dead thing. There is such a thing as a live worm; but there is no such thing as a live wire. St. Francis would have heartily agreed that he was a worm; but he was a very live worm. Greatest of all foes to the go-getting ideal, he had certainly abandoned getting, but he was still going.

St. Thomas, on the other hand, came out of a world where he might have enjoyed leisure, and he remained one of those men whose labour has something of the placidity of leisure. He was a hard worker, but nobody could possibly mistake him for a hustler. He had something indefinable about him, which marks those who work when they need not work. For he was by birth a gentleman of a great house, and such repose can remain as a habit, when it is no longer a motive. But in him it was expressed only in its most amiable elements; for instance, there was possibly something of it in his effortless courtesy and patience.

Every saint is a man before he is a saint; and a saint may be made of every sort or kind of man; and most of us will choose between these different types according to our different tastes. But I will confess that, while the romantic glory of St. Francis has lost nothing of its glamour for me, I have in later years grown to feel almost as much affection, or in some aspects even more, for this man who unconsciously inhabited a large heart and a large head, like one inheriting a large house, and exercised there an equally generous if rather more absent-minded hospitality. There are moments when St. Francis, the most unworldly man who ever walked the world, is almost too efficient for me.


Saint Thomas Aquinas: "The Dumb Ox" by G. K. Chesterton

martedì, gennaio 27, 2009

MacIntyre conference update

Come giò accennato su queste pagine, a marzo UCD celebrerà gli 80 anni di Alasdair MacIntyre con una conferenza alla quale parteciparà MacIntyre stesso ed i suoi maggiori studiosi.
Questo il programma aggiornato:
Alasdair MacIntyre: “On having survived the moral philosophy of the twentieth century”
Kelvin Knight, “MacIntyre’s Revisionary Aristotelianism”
Owen Flanagan: “What do the Human Sciences have to do with Ethics?”
Raymond Geuss: “Marxism and the Ethos of the Twentieth Century”
Richard Kearney: “Forgiveness: Possible or Impossible? - Arendt, Derrida, Ricoeur, Jankelevitch”
Stephen Mulhall, “Naturalism, Nihilism and Perfectionism: Stevenson, Williams and Nietzche in 20th Century Moral Philosophy”
Jonathan Rée: “The Fetishism of Morality”
James McEvoy: “Parallel projects: Alasdair MacIntyre's Virtue Ethics, Thomistic Moral Theology (Servais Pinckaers OP) and thirteenth-century Pastoral Theology (Leonard Boyle OP)”
Adam Chmielewski: TBA
Arthur Madigan, “Alasdair MacIntyre, Thomistic Aristotelianism, and Revolutionary Aristotelianism.”
David Solomon: “MacIntyre and the Applied Ethics Revolution”
Joseph Dunne: "Strong Demands: What Sources?"
Michael Sherwin: “Rediscovering Aquinas’ Augustianism: An interpretation of Some twentieth century Dominican Theologians.”
Steven Long: “The Perfect Storm: On the Loss of Natural Teleology as a Normative Theonomic Principle in 20th Century Moral Philosophy”
Elijah Milgram, “Relativism, Coherence, and the Problems of Philosophy”
Hans Fink: “Against the Self Images of the Age. MacIntyre and Løgstrup”

A margine, si terrà anche la conferenza annuale della International Society for MacIntyrean Enquiry, durante la quale presenterò un intervento riguardo l'influenza di Aristotele su Newman.

sabato, gennaio 24, 2009

E' iniziato un nuovo semestre accademico. Alla DBS insegno esattamente gli stessi corsi del secondo semestre dello scorso anno, ossia Philosophy of the Sciences, Critical Thinking e Cultural Issues in the Study of Addiction. Invece a UCD faccio tutoraggio per il corso di filosofia greca.

giovedì, gennaio 22, 2009

Variazioni su un tema (perche' a volte il sottoscritto non ha proprio niente di meglio da fare)

Meglio accendere una candela che maledire l'oscurita'.


Meglio spegnere una candela che benedire l'oscurita'.

Meglio spegnere le candeline che accendere i lumini.

Meglio benedire una candela che accendere un candelotto.

Meglio oscurare una candela che maledire una accesa.

Meglio soli con una candela che male accompagnati dall'oscurita'.

Meglio cambiare le candele che maledire l'accensione.

martedì, gennaio 20, 2009

Antologia (Dizionario dell'Omo Salvatico)

Antologia

Quando un uomo, preferibilmente un professore, si persuade, dopo molte pinzature, di non esser capace di defecare un libro proprio, prende un certo numero di volumi celebri, un paio di forbici e un tegame di pasta e mette insieme un’Antologia, la quale viene adottata nelle regie scuole e procura al padrone delle forbici una buona raccolta annua di percentuali.
Per quelli che volessero darsi a questa florida industria si avverte di non scordarsi in tutte le maniere di mettere: “Ei fu …”; “S’ode a destra uno squillo di tromba …”; “Era già l’ora che volge il disio …”; “Rondinella pellegrina …”; e soprattutto il sonetto “T’amo pio bove …” ch’è un delicato omaggio a sè stesso del modesto compilatore.

sabato, gennaio 17, 2009

Progresso

Enver Hoxha's 1968 message to the Albanian people: "Things will be worse this year than last, but they will be better this year than next year".

mercoledì, gennaio 14, 2009

martedì, gennaio 13, 2009

sabato, gennaio 10, 2009

WeblogAwards2008

Wind Rose Hotel e' un ottimo blog e non a caso lo trovate tra i miei preferiti.
In questi giorni e' stato selezionato tra i finalisti del premio 2008 Weblog Awards per la categoria migliore blog europeo.
Vi consiglio caldamente di visitare e di votare per Wind Rose Hotel.

giovedì, gennaio 08, 2009

Alunni

Tra gli oltre duecento alunni dei corsi di quest'anno ho finora scoperto un poliziotto, una hostess della Ryanair, una presentatrice televisiva e un paio di estetiste. :)
L'anno scorso c'erano, tra gli altri, un vigile del fuoco ed un manovratore di gru meccaniche.