martedì, aprile 27, 2010

Seminari a Napoli


Giovedì 29 e venerdì 30 aprile terrò due seminari presso il Dipartimento di Filosofia della Università Federico II di Napoli.
I seminari saranno dedicati ai problemi di traduzione legati alla comunicazione tra uomini e animali.
I due incontri si volgeranno presso l'aula 'Aliotta', dalle 12 alle 14 il giovedì e dalle 11 alle 13 il venerdì.

sabato, aprile 24, 2010

Società Newmaniana Italiana

E se fondassimo una Società Newmaniana Italiana? Ho aperto un gruppo su facebook per quanti sono interessati.

Scruton’s Gifford lectures

Scruton’s Gifford lectures: "Prof. John Haldane writes to inform us that Roger Scruton’s series of Gifford lectures on “The Face of God” are available for listening online. Two of the six lectures have been presented so far. Listeners may leave comments and a recording session is planned in which Scruton can respond to some of them.
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martedì, aprile 20, 2010

Un dolore vero per ridare fiducia

Nessuno si aspetta che il Ministro da cui dipendono i Convitti Nazionali incontri gli “abusati“ da qualche insegnante o inserviente, esprimendo “dolore e vergogna”. Altrettanto vale per gli armatori di navi, dove la sorte dei minori imbarcati è nota a tutti. Né esprimono pubblica contrizione i responsabili dello sport giovanile, dove spogliatoi e docce attraggono, com’è risaputo, anche una fauna di adulti ben prevedibile. La pedofilia (o pederastia che sia, il limite di età è incerto e varia a seconda di gusti e culture) è presente da sempre, ovunque ci siano uomini e donne. E, spesso, è presente in modo non clandestino, è addirittura lodata e raccomandata da filosofi, come avvenne nell’ antica Grecia e com’ è avvenuto nel Sessantotto europeo e americano.

Il leader dei Verdi all’europarlamento, Daniel Cohn-Bendit, il già carismatico capo della contestazione, si è vantato di avere non solo raccomandato ma praticato il sesso con i minori quando era insegnante. Mario Mieli, ideologo e iniziatore del movimento omosessuale in Italia, in un’opera di culto stampata dall’allora austera Einaudi, considerava “opera redentiva“ per entrambi il sesso tra un adulto e un giovanissimo. Sartre, la de Beauvoir, Foucault, Jack Lang, il futuro ministro francese, firmarono con altri intellettuali un famoso manifesto dove –in nome della “liberazione sessuale“ – esigevano la depenalizzazione dei rapporti con minori, bambini compresi.

In quei “maestri“ riviveva una lunga tradizione europea. Il filosofo venerato dai giacobini, a partire da Robespierre, e dalla maggioranza dell’elite rivoluzionaria, non era certo il blasfemo Voltaire bensì l’edificante Jean Jacques Rousseau, apostolo della educazione infantile. In tutti i sensi, visto che scrisse compiaciuto di avere comprato a Venezia una bambina di 10 anni, che seppe liberarlo dalla depressione.
Eppure, malgrado i pulpiti da cui vengono tante prediche siano risibili; malgrado sia impenetrabile il silenzio di coloro che rappresentano ambiti ampiamente coinvolti; malgrado questo, Benedetto XVI continua a voler mostrare che la Chiesa “è differente“, sino ad umiliarsi personalmente. A Malta ha ripetuto quanto già aveva fatto in Australia e negli Stati Uniti: incontrare alcuni di coloro che furono vittime, spesso decenni fa, delle attenzioni di religiosi “educatori“.

Come ha fatto nella drammatica, commovente, lettera aperta ai cattolici d’Irlanda, rifiuta di fare appello alle circostanze attenuanti o di puntare il dito su altri ricordando, come pur potrebbe, che molti giudici di oggi farebbero meglio a tacere. Il fatto è che papa Ratzinger è del tutto consapevole che il peccato dei sacerdoti del Cristo non ha soltanto conseguenze canoniche e penali, ma ha echi metafisici. Nella prospettiva evangelica, il volto dei piccoli è quello stesso di Dio, chi dà scandalo, qui, meglio farebbe a mettersi al collo una macina da mulino e a gettarsi in un pozzo. Parola, terribile, di Vangelo.

Il papa sa con quale fiducia non solo i genitori cattolici ma, spesso, anche quelli di altre fedi e convinzioni, affidassero i figli alle istituzioni ecclesiali, ispirate all’ideale evangelico. Il tradimento di quelle attese gli pare , intollerabile. Così mostra che la Chiesa , anche nella caduta, non è un luogo come altri: è un ambito dove, nell’istituzione, il peccato è presente. Ma la colpa, qui, è assai più grave che ovunque altrove, perché l’ideale è il più alto, i doveri i più pressanti, il Maestro il più esigente.

Il dolore e la vergogna di cui parla vengono da autentica sofferenza, non sono certo melodramma ipocrita. Eppure, per il paradosso evangelico, la sua umiliazione non ne sminuirà ma ne accrescerà la credibilità di guida e garante della cristianità.

Vittorio Messori

© Corriere della Sera

domenica, aprile 18, 2010

Un aforisma al giorno

Questi sono i giorni in cui il cristiano è previsto che lodi ogni credo, tranne il suo.

G. K. Chesterton
Illustrated London News, 11.08.1928

Un aforisma al giorno

Un aforisma al giorno: "

Questi sono i giorni in cui il cristiano è previsto che lodi ogni credo, tranne il suo.


Gilbert Keith Chesterton, da Illustrated London News, 11.08.1928


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sabato, aprile 17, 2010

"Previous ages regarded the creation of orphans as cruel..."

"Previous ages regarded the creation of orphans as cruel...": "
"...; this one considers it enlightened." That is from an excellent and scathing column, "Three Humans and an Embryo," by George Neumayr, editor of Catholic World Report. Here's the beginning:
 Modern society, at the level of rhetoric, loves children "unconditionally." But at the level of reality, its indifference to them borders on the surreal. Society increasingly places bald conditions upon loving them: Are they wanted? Are they perfect? If not, abort them; if not, re-design them.

The post-Roe slogan "Every child a wanted child" had a eugenic frost on it, but now the slogan might as well be updated and made even more explicit to read: "Every child a perfect child." Few people seem to care or notice, but society is passing through a brutally eugenic period of history.

The latest news from Britain -- that scientists and couples in pursuit of disease-free children have developed an in vitro fertilization technique to produce "three parent kids" -- will probably generate yawns. It will be seen as just one more impossible-to-referee "ethical dilemma" teed up by an indifferent media to wash over the masses before they click to the next channel.
Read the entire column on the American Spectator site.
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giovedì, aprile 15, 2010

The Father Stanley L. Jaki Foundation

The Father Stanley L. Jaki Foundation: "





The International Conference in Commemoration of Father Stanley L. Jaki was held in Rome, at the Pontifical Athenaeum Regina Apostolorum on April 13th, 2010. Among the presenters were Antonio Colombo, Prof. Jacques Vauthier, John Beaumont, Fr. Pedro Barrajon, Prof. Paul Haffner, Lucia Guerra Menendez, and Prof. Alexandra von Teuffenbach. Also in attendance were Bishop Marcelo Sanchez Sorondo, President of the Pontifical Academy of Sciences, and Father Jaki's younger brother, Fr. Teodoz Jaki who traveled from the Archabbey of Pannonhalma, Hungary. Fr. Haffner announced the creation of The Father Stanley L. Jaki Foundation, which will carry on Father Jaki's work. For those interested in the new Foundation, please contact me at magdalen dot ross at yahoo dot com. Many thanks to Fr. Rafael Pascual for his efforts in organizing the conference and his devotion to Fr. Jaki's life and legacy.
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mercoledì, aprile 14, 2010

"Le metamorfosi della città di Dio" di Étienne Gilson [Grasso che cola]

"Le metamorfosi della città di Dio" di Étienne Gilson [Grasso che cola]: "

Signori vi è chi cerca di dare un corpo all’Europa, ma di che cosa vivrà questo corpo se non gli diamo l’anima?”. Il fil rouge delle lezioni tenute a Lovanio da Étienne Gilson nel 1952 non si intride di preoccupazioni filologiche e storiche. Ad animarne lo spirito è una questione che sta a cuore al maggiore storico della filosofia medievale del Novecento. Una questione che assume le tinte di una battaglia politica e di civiltà.

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domenica, aprile 11, 2010

SIS Magazine: Statistica robusta e radiodatazione della Sindone

Statistica robusta e radiodatazione della Sindone

Con questo articolo intendiamo mostrare come i metodi di analisi statistica robusta possano gettare nuova luce su risultati che sono stati e sono fonte di notevoli controversie in campo scientifico. In particolare, si fa riferimento alla datazione della Sindone eseguita nel 1988 con la tecnica radiometrica del Carbonio 14. Il risultato, pubblicato ufficialmente su Nature come “conclusivo” (Damon et al. 1988), stabiliva che il telo risale, con una probabilità del 95%, a una data compresa tra il 1260 e il 1390 d. C. Prima del test molti studiosi avevano manifestato contrarietà alla sua esecuzione anche perché, in accordo con Libby, il fondatore del metodo al Carbonio 14, non si può datare un oggetto di cui non sono noti i fattori ambientali che vi possono avere influito nel passato (Libby, 1955). L’immagine sindonica non è ancora oggi spiegata: non è quindi spiegato quale fattore possa avere contribuito a formarla (Fanti, 2008). Il presente lavoro non ha come obiettivo quello di discutere l’attendibilità delle varie ipotesi formulate, ma quello di verificare se il risultato del 1988 possa effettivamente essere ritenuto “conclusivo”.

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sabato, aprile 10, 2010

IN LUTTO PER LA POLONIA.

venerdì, aprile 09, 2010

Vogliamo andare tutti dal Papa?

Vogliamo andare tutti dal Papa?: "
Cari amici,

il 19 Aprile 2010 è l'anniversario dell'elezione al Soglio di Pietro di papa Benedetto XVI.

Gli vogliamo andare a dire che gli vogliamo bene?

Se ci organizzassimo per il Regina Coeli di domenica 18 Aprile?

Secondo noi è il caso. Pier Giorgio Frassati ci andrebbe con tutto il suo entusiasmo e siamo certi che per il mistero che unisce l'Ecclesia Triumphans a quella Militans ci sarà anche stavolta.
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Morganti colpisce ancora. Ora tocca a L'Incredulità!

Morganti colpisce ancora. Ora tocca a L'Incredulità!: "
Ancora Buona Pasqua a tutti. Notizia freschissima: nei prossimi giorni potrete acquistare L'Incredulità di Padre Brown alle condizioni della convenzione con l'editore Morganti, lieto e orgoglioso di consegnarci questa nuova edizione dell'opera del Nostro Eroe, con nuova traduzione bellissima e attuale. Altra notizia: domenica prossima Il Giornale dovrebbe dedicare un'ampia pagina alla collana 'Chestertoniana' di Morganti. Noi siamo contentissimi, allegri, perché pensiamo di aver fatto la nostra piccola parte per rimettere in circolo Gilbert, di cui questo nostro tempo e questo nostro mondo hanno tanto bisogno.

L’incredulità di padre Brown esce nel 1926, a quindici anni di distanza da Il candore di padre Brown. L’aspetto esteriore del pretino, in questi otto nuovi racconti, è lo stesso. Cappello rotondo e ombrello non mancano mai, ma lui si è però fatto meno impacciato, meno goffo. È diventato anche più impaziente e nei suoi discorsi va subito al sodo, senza troppe reticenze. Questo non perché il personaggio sia invecchiato, ma semplicemente perché di mezzo tra questi due libri c’è stata la catastrofica Prima Guerra Mondiale, che ha profondamente cambiato lo scenario in cui si muove il nostro eroe. La gente intorno a lui è confusa, ansiosa e profondamente ferita. Ad avanzare sul mondo è un nuovo mostro, il neopaganesimo, e il colpevole di tutto ciò, per Chesterton, è soprattutto uno: l’America.

Gli otto racconti presenti nel volume sono: La resurrezione di padre Brown, La freccia del cielo, L’oracolo del cane, Il miracolo della mezzaluna, La maledizione della croce d’oro, Il pugnale alato, Il destino dei Darnaways e Lo spettro di Gideon Wise.


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giovedì, aprile 08, 2010

"John Henry Newman" di Roderick Strange [Grasso che cola]

"John Henry Newman" di Roderick Strange [Grasso che cola]: "

Una prima “conversione” l’aveva sperimentata nel 1816, all’età di quindici anni: leggendo, durante una lunga malat-tia, dei libri calvinisti, ebbe la percezione di essere “prescelto per l’eterna gloria”. Una seconda data al 1828, mentre frequentava con successo l’Oriel, il prestigioso college di Oxford di cui si diceva che “puzzava di logica”: la morte improvvisa della sorella minore, Mary, cui era particolarmente affezionato, lo costrinse a chiedersi a che valesse l’eccellenza intellettuale di fronte ai drammi della vita e a fare i conti con i limiti di una ragione ridotta a sillogismi.

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mercoledì, aprile 07, 2010

Ricordando Stanley L. Jaki

Oggi ricorre il primo anniversario della morte di Stanley L. Jaki. Il 13 aprile si svolgera' a Roma un convegno per ricordare questo grande storico e filosofo della scienza. Io purtroppo non potro' partecipare perche' impegnato con l'ultima settimana di lezioni.
La Real Views Books intanto continua a pubblicare suoi inediti e traduzioni.

martedì, aprile 06, 2010

Perché Darwin non è un mostro ma nemmeno un santo [La giornata]

Perché Darwin non è un mostro ma nemmeno un santo [La giornata]: "

Fiorenzo Facchini, classe 1929, è un paleoantropologo di fama ma anche un prete. O viceversa. Ha un curriculum accademico lungo così (cattedra di Antropologia all’Università di Bologna per trent’anni, centinaia di pubblicazioni scientifiche , ricerche sul campo in mezzo mondo) ma non disdegna la divulgazione. Da anni sulle colonne di Avvenire e dell’Osservatore Romano racconta gli sviluppi della sua disciplina e, più in generale, prova a spiegare perché evoluzione e fede sono compatibili e Darwin non è un mostro ma nemmeno un santo.


Leggi Perché Darwin non ha le ali - Leggi Ciao Darwin. Perché la selezione naturale non spiega nemmeno l’evoluzione

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domenica, aprile 04, 2010

My deliverer

An Easter Reflection on the Catholics in Ireland

An Easter Reflection on the Catholics in Ireland: "
The Piercing of Jesus' Heart
Pieter Pauwel Reubens
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Timing is everything, as Shakespeare once said. How apt then are the comments of the Archbishop of Canterbury, Dr. Rowan Williams concerning the church in Ireland, an unfortunate echo of the Establishment view. To say that our church 'has lost all credibility' has, in a simple wave of hand, reduced our Christian witness to naught. It seems that all we are fit for is to hang, condemned and despised, on the cross. But we are not alone!
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Like a sapling he grew up in front of us
like a root in arid ground
a thing despised and rejected by men
a man of sorrows and familiar with suffering
he was despised and we took no account of him.
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And yet ours were the sufferings he bore,
ours the sorrows he carried.
But we, we thought of him as someone punished,
struck by God, and brought low.
Yet he was pierced through for our faults,
crushed for our sins.
On him lies a punishment that brings us piece,
and through his wounds we are healed.
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The next words of Isaiah, read we had all gone astray like sheep, a fitting description of our human condition and no doubt for the sins of some clergy in Ireland. However, unlike the earthly divines, we ask the Lord to look not on our sins but on the faith of your church! This is why, contrary to Dr. Williams, our credibility ought to sourced from our normative beliefs not our positive failings. This requires the humility to meet our Lord at eye level as he falls to His knees carrying our cross and to reject the idolatrous temptation to create our own religion or mold it to the fashions of sneering goats.

And so the trial by media of the catholics in Ireland continues! But let us not lose heart! We are following in the footsteps of our Saviour. In the company of the good thief, we cry out 'Jesus remember me when you come into your kingdom!'

St Patrick, St. Brigid and all the martyr saints of Ireland, pray for us!
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sabato, aprile 03, 2010

Le preghiere dell'Uomo Vivo in libreria! A cura della Società Chestertoniana Italiana

Le preghiere dell'Uomo Vivo in libreria! A cura della Società Chestertoniana Italiana: "
Cari Amici,
questa è la sorpresa di Pasqua 2010:

LE PREGHIERE DELL'UOMO VIVO PER SALVARE L'ANIMA E LA RAGIONE di Gilbert Keith Chesterton A cura della Società Chestertoniana Italiana Con contributi di Marco Sermarini, Alessandro Gnocchi, Paolo Gulisano.

Che cosa è successo?
Un gruppo di noi si è dato questo compito: stilare un libro contenente le preghiere della nostra tradizione, in italiano ed in latino, e commentarne le pagine più salienti con aforismi e brani tratti dalle opere del Nostro Caro Gilbert, l'Uomo Vivo per antonomasia, perché salvare l'anima e salvare la ragione è possibile, ed è possibile farlo insieme.

L'Editore Fede & Cultura si è prestato a rendere possibile questo piccolo prezioso regalo che possiamo fare a noi stessi e ai nostri amici.

Con questo volume si vuole dire: fede e ragione devono andare insieme, la Chiesa Cattolica è il luogo dove questo può accadere, grazie anche a uomini come Chesterton. Egli spese la sua vita per dimostrare a tutti la verità di questa affermazione.

'Il volume che avete tra le mani è un umile e cordiale suggerimento per ciascuno di noi: preghiamo, e pregando teniamo sott'occhio la buona e sana dottrina della Chiesa Cattolica, piacevolmente sunteggiata dai passi tratti dalle maggiori opere di Gilbert Keith Chesterton. Pregare è un buon modo di predisporre la propria anima a essere salvata, quando a suo tempo dovremo renderne conto. Pregare leggendo Chesterton è un ottimo modo per salvare l'anima e la testa, di cui dobbiamo continuare a fare buon uso'.

dalla prefazione di Marco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana Italiana

Collana: Spirituale 24
Argomento: preghiere e brani di riflessione
Pagine 144
Tipo di copertina: brochure
Isbn: 978-88-6409-039-9
Data di pubblicazione: marzo 2010
prezzo di copertina: € 12,00
NATURALMENTE I SOCI DELLA SOCIETA' CHESTERTONIANA ITALIANA POTRANNO AVERE QUESTO VOLUME CON LO SCONTO DE 15% E LE SPESE DI SPEDIZIONE A CARICO DELL'EDITORE.

Come saprete, Fede & Cultura ci dà la possibilità di avere anche gli altri libri del proprio catalogo col medesimo sconto. Visitate il sito dell'editore per vedere anche gli altri volumi disponibili.
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venerdì, aprile 02, 2010

Embracing the Cross

Embracing the Cross: "
And bearing his own cross,
he went forth to a place called the Place of Skull,
in the Hebrew, Golgotha where they crucified him.
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Jesus was not only sentenced to death, but to perhaps the most cruel from of death imaginable. The Romans were not the inventors of crucifixion, but they meted it out very generously. So often did they use it that the vertical pole of the cross was left in fair numbers in the ground as a gruesome decor of the outskirts of cities and towns of the vast Roman Empire.
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From the tribunal the victim had to carry the horizontal bar on which he was to hang, with arms nailed or tied to it. Such a bar was put on the shoulders of Jesus. The one who spoke of his yoke as easy to bear, took up a yoke of indescribable pains.
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Jesus showed no reluctance which is a resistance. Even in the Garden of Gethsemane he did not resist to say that his Father's will be done, no matter what. No trace in him of rejecting even the mere thought of suffering, not even the thought of the torture of crucifixion. Already scourged, his head bore the imprints of a crown of thorns that might have ripped one of the arteries in his temples. A bloodstained wretch he looked every inch, who already had spent a whole night on his feet and was subjected to trumped-up charges, buffeting, taunting and vilification by the vile. He must have now been at the point of exhaustion. Far more exhausting tortures lay just ahead of him.
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As he grabbed that beam, his hands and fingers must have acted with a heroic desire which is inconceivable to us humans. We even fail to see that when we hold on to something delightful, we are held in its grip. A fateful grip indeed, when it is the desire of our eyes, or the urging of our body, or our pride of life.
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May we be released from such bondage by letting Jesus gain hold of us! All we have to do is take up our crosses with an eye on him as he embraces his infinitely heavier cross.
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[S.L. Jaki, Fourteen Stations, pp. 6-7]
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(The mosaic of our Lord comes from the webpages of the Capuchin Franciscans of SS Peter and Paul Church, Cumberland, Maryland. I encourage you to visit their site at www.ss-peterandpaul.net.)
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