domenica, luglio 15, 2007

Mezzaluna di miele

Teheran. L'Iran naviga tra crisi nucleare e minacce di sanzioni economiche, crisi interne e internazionali. Eppure sulle prime pagine dei giornali di recente ha tenuto banco l'hojatoleslam Mostafa Pour Mohammadi, ministro dell'interno, quando ha dichiarato che il matrimonio temporaneo e' la miglior soluzione per ridurre i problemi sociali. "L'innalzamento dell'eta' del matrimonio ha creato numerosi problemi nella nostra societa'", ha spiegato il ministro durante un forum sul hejab (il copricapo femminile prescritto dall'islam) a Qom, la citta' delle maggiori scuole teologiche sciite dell'Iran. "Puo' l'Islam restare indifferente verso la passione erotica che Dio ha concesso a un ragazzo di 15 anni? Non si puo' ignorare le esigenze sessuali dei giovani. Il matrimonio temporaneo e' la soluzione". Non e' difficile comprendere perche' il ministro si rivolga ai giovani: il 60% dei 70 milioni di iraniani ha meno di 30 anni. Anche se fa un curioso effetto sentire parole simili, proprio mentre e' in corso l'operazione di polizia piu' severa da anni contro le ragazze che si mostrano in pubblico con abiti "non-islamici", o i ragazzi vestiti in modo "disordinato"... Il "matrimonio temporaneo" (in farsi "sigheh") e' una pratica propria dell'islam sciita, benche' non sia contemplata dal Corano (che anzi sembra escluderlo, ad esempio dove condanna il concubinato). E' un contratto di matrimonio di cui i contraenti definiscono la durata ("da un minuto a 99 anni"). Oggi gran parte dei saggi (mufti) sunniti lo vieta, mentre il clero sciita iraniano lo considera legittimo; afferma che e' stato praticato sotto il profeta Maometto prima di essere vietato da Omar, il secondo califfo. Alcuni citano Moussa Kazem, settimo Imam degli sciiti, che autorizzava il matrimonio temporaneo per celibi o uomini sposati lontani dalle loro spose... Certo e' che il matrimonio temporaneo era praticato in Iran anche prima della Rivoluzione islamica del '79 e oggi e' previsto dal codice civile: un uomo ha diritto di stipulare fino a quattro matrimoni permanenti simultanei e un numero infinito di matrimoni temporanei successivi. In un matrimonio temporaneo gli sposi devono accordarsi per non avere figli; se un figlio nasce pero' avra' tutti i diritti di un bambino nato da un matrimonio permanente, almeno in teoria.
*
Gli incontri sul web
Non esistono statistiche precise sul matrimonio temporaneo oggi. Non c'e' dubbio pero' che sia diffuso, e l'uso di siti web per trovare partners lo testimonia. Puo' capitare di trovare annunci come quello di Mina, 41 anni, rimasta vedova: si dichiara disponibile a un matrimonio temporaneo e invita l'interessato a prendere contatto via e-mail precisando le richieste, la dote (che secondo la sharia e' un obbligo dello sposo) e la durata desiderata. In un altro annuncio Mohsen, un ragazzo di diciotto anni, vorrebbe sperimentare un matrimonio temporaneo, vuole una moglie religiosa ed e' pronto a offrirle in dote una moneta d'oro al mese. Lo spazio virtuale e' il luogo migliore per incontrare le offerte; i siti di matrimoni temporanei piu' frequentati hanno piu' di mille utenti al giorno. Il discorso del ministro Pour Mohammadi ha scatenato polemiche (secondo il portavoce del governo pero' parlava "nella sua qualita' di chierico ed esperto religioso, ma la questione non interessa l'esecutivo"). Resta da chiedersi cosa significhi il matrimonio temporaneo nella societa' iraniana oggi, e perche' un ministro trovi necessario incoraggiarlo. Sembra che l'establishment iraniano veda nell'unione "a tempo determinato" un modo per rincorrere una societa' che cambia. Il primo leader della repubblica islamica a parlarne pubblicamente in questi termini e' stato Ali Akbar Hashemi Rafsanjani, allora presidente della Repubblica, negli anni
'80: per lui era una soluzione sanzionata dalla sharia per proteggere la societa' dall'"inquinamento morale". Riprendeva le argomentazioni dall'ayatollah Mottahari, uno dei padri ideologici della Rivoluzione islamica del '79, defunto discepolo di Khomeini, il quale considerava il matrimonio temporaneo utile per evitare l'adulterio: "Oggi i giovani, maschi e femmine, raramente si sposano in giovane eta'. Nei tempi moderni, il divario tra la puberta' naturale e la puberta' sociale non cessa di allargarsi. (...) Siccome l'istinto sessuale esiste, che fare? Proporre a ragazzi e ragazze di astenersi? Permettere loro di avere relazioni sessuali illegali? Il matrimonio temporaneo e' una risposta". E' proprio il ragionamento del ministro Pour Mohammadi. Assume tutt'altro aspetto, il matrimonio temporaneo, se si pensa che nel 1994 il governo aveva pensato di creare delle "Istituzioni di Castita'", case dove contrarre un matrimonio temporaneo anche per poche ore: case chiuse con legittimazione islamica? Il progetto e' stato archiviato tra le polemiche, ma era andato molto vicino a essere messo in pratica. Forse mostrava il vero volto del matrimonio temporaneo. Nella societa' reale infatti c'e' un chiarissimo discrimine culturale e di classe: nelle classi medie e istruite il matrimonio temporaneo non esiste. E' praticato invece dai ceti piu' bassi, ultrareligiosi e tradizionalisti: da chi non puo' permettersi un matrimonio vero per ragioni economiche, ma non oserebbe una relazione libera per convinzioni religiose (o controllo sociale). A volte poi maschera la prostituzione vera e propria: le formalita' del contratto sono minime, tempo e compenso ("dote") sono pattuiti in anticipo, una relazione commerciale con un'ipocrita copertura religiosa.
*
Una paradossale scappatoia
Certo, negli anni cupi della rivoluzione, quando i pasdaran arrestavano le coppie non sposate che si mostravano in pubblico, il matrimonio temporaneo e' stato praticato anche da persone che non ci credono, per legittimare una relazione con un documento ufficiale che da' molti vantaggi pratici, tra cui poter viaggiare insieme: una coppia iraniana non puo' prendere una camera in nessun albergo in Iran senza un certificato di matrimonio. Mercimonio, scappatoia, o valvola di sfogo degli impulsi sessuali giovanili con una copertura di legittimita': in ogni caso il matrimonio temporaneo suscita critiche molto dure tra i sostenitori dei diritti delle donne. La giurista Shirin Ebadi, Nobel per la pace, si e' sempre espressa in modo contrario. La sociologa Fatemeh Sadeghi sottolinea quanto sia contradditoria l'ideologia che sostiene il matrimonio part-time: "La struttura religiosa 'santifica' la famiglia, ma poi predica il matrimonio temporaneo che in pratica indebolisce l'istituzione della famiglia". Un religioso riformista, l'hojatoleslam Yousefi Ashkevari, fa notare che il matrimonio temporaneo "svaluta" la donna: in una societa' tradizionalista, dove la verginita' della sposa e' considerata indispensabile, una ragazza che sia stata sposata in via temporanea difficilmente trovera' un matrimonio "vero". E i giovani, obiettivo dichiarato del ministro Pour Mohammadi? Molti di loro respingono il matrimonio temporaneo, soluzione tradizionale che non risponde all'aspirazione piu' comune: frequentarsi liberamente e senza doversi sposare. Ragazze e ragazzi non possono incontrarsi nei luoghi pubblici se non con molte limitazioni: e cosi' il regime islamico li spinge (soprattutto nelle classi medie e occidentalizzate) a incontrarsi piu' spesso nella sfera privata, ormai l'unico spazio di liberta'. Paradossi di un sistema che impedisce ai giovani di frequentarsi e avere libere relazioni amicali e affettive: poi pero' offre loro un matrimonio part-time per sfogare le "esigenze sessuali".

Firouzeh Khosrovani, Il manifesto, 2 luglio 2007

Nessun commento: