martedì, giugno 01, 2004

Il liberatore

In alcuni casolari sperduti sulle Ande, quelli che hanno buona memoria si ricordano di quando il cielo era montato sopra il mondo. Avevamo il cielo così incombente che la gente camminava curva e non poteva raddrizzarsi senza sniffare un po’ di coca. Gli uccelli iniziavano a volare e al primo battito d’ali si scontravano contro il tetto. Il condor e l’aquila ci si avventavano contro, ma il cielo non se ne accorgeva neppure. Il tempo dello schiacciamento del mondo finì quando un piccolo fulmine ballerino si fece strada nella poca aria che c’era. Il colibrì, il più piccolo degli uccelli, punse il culo del cielo con il suo becco aguzzo e a suon di punture lo obbligò a salire fino alla quota dov’è adesso. Da allora il colibrì merita molto rispetto. Chi è stato capace di sollevare il cielo, potrebbe farlo cadere in qualsiasi momento.

Eduardo Galeano


We might kiss when we are alone
When nobody's watching
We might take it home
We might make out when nobody's there
It's not that we're scared
It's just that it's delicate

We might live like never before
When there's nothing to give
Well how can we ask for more
We might make love in some sacred place
The look on your face is delicate

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