di Roberto PECCHIOLI
La biopolitica, nel senso introdotto negli anni 70 del secolo passato da Michel Foucault, è l’insieme delle norme e delle pratiche adottate dal potere per regolare la vita biologica degli individui nei suoi molteplici ambiti, sessualità, salute, riproduzione, morte, scelte di consumo. E’ l’area dell’incontro tra il potere e la sfera della vita, pienamente realizzata, secondo Foucault, nell’epoca dell’esplosione del capitalismo. Siamo entrati a vele spiegate nella fase in cui il controllo sulle persone si determina attraverso la tecnica, per cui appare azzeccata la definizione dell’umanità contemporanea proposta da Marco Della Luna, tecnoschiavi.
I meccanismi vincenti più invasivi ed importanti sono quelli gestiti dai giganti tecnologici di Silicon Valley, in primis Facebook, Google, Microsoft, Apple. Google ci ascolta attraverso il microfono del telefono mobile, sa dove siamo, dove andiamo, quello che ci piace, conosce la nostra altezza, età, gusti, preferenze, colore degli occhi, sa se abbiamo figli e se i nostri genitori sono viventi. Facebook fa di più, poiché analizza i volti degli utenti attraverso la videocamera dei nostri apparati di telefonia e il computer. L’affare della vendita di dati a Cambridge Analytica ne è stato la prova. Gli utenti di Google sono almeno un miliardo e mezzo, come coloro che si collegano quotidianamente a Facebook.
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