La nostra epoca non è affatto post-cristiana. È “post” tutto: post-illuministica, post-risorgimentale, post-marxista, post-scientista, ma non post-cristiana. I miti e le ideologie sono tutti al tramonto. Nessuno può più illudersi. Ma Cristo è vivo, e il cristianesimo appare sempre più la sola alternativa all’assurdo. Certo, il regno dell’assurdo è vasto, ma tutto è accorgersi che è assurdo. Molti vivono senza scopo, ma sentono di vivere senza scopo. Perciò c’è molto accanimento contro la Chiesa – la sola che si ribella all’assurdità – ma c’è anche molta attenzione a quello che dice e quello che fa.
Il
mondo assurdo non mi fa paura: è la controprova, giusta e necessaria,
della verità della fede e della necessità di Cristo. Mi fanno paura gli
uomini di Chiesa che non ritengono più importante distinguere tra il
vero e il falso, e i cristiani (specialmente gli intellettuali
cristiani) che ragionano in modo mondano.
Ma la Pasqua ci dice: il Signore ha vinto, e dunque possiamo stare in pace.
(Giacomo Biffi, Lettere a una carmelitana scalza, 1960-2013, Itaca)
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