Che l'intima essenza vitale dell'uomo venga dall'amore chiunque riflette è in grado di capirlo: dalla sua presenza viene il caldo, dalla sua assenza il freddo e dalla sua privazione la morte di tutto. Si deve sapere che la vita di ognuno è in relazione all'amore che possiede.
Ho imparato a conoscere la letteratura dei Paesi nordici per merito dell'editrice milanese Iperborea e delle sue traduzioni - sempre limpide - di romanzi scritti in lingue alla maggioranza di noi tutti impervie. Così, nell'intenso e originale romanzo Uomini famosi che sono stati a Sunne dello scrittore svedese Göran Tunström (1937-2000) m'imbatto nel paragrafo che sopra citavo. Senza amore si piomba in un inverno gelido, anzi, si procede lentamente verso la morte interiore. Già s. Paolo non esitava ad affermare: «Se avessi il dono della profezia, conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e possedessi la pienezza della fede da trasportare le montagne, ma non avessi l'amore, non sarei che un nulla» (1 Corinzi 13,2).
Scrive ancora Tunström in un'altra pagina del suo romanzo: «L'amore consiste nello scambiarsi mondi. Nell'avere un territorio sconosciuto da cui trarre esperienze e racconti, fonti segrete da cui attingere l'acqua fresca della conoscenza». E' vero: quando si ama, ci si scambia quel mondo interiore che è l'anima di ognuno e si scoprono in sé capacità inattese e segrete, vere e proprie sorgenti di conoscenza e di azione. Certe cose che per nessuna ragione avremmo voluto o saremmo stati in grado di attuare, vengono fatte con lievità, facilità e gioia solo per amore.
Gianfranco Ravasi
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