Archeo. Soddisfazione negli ambienti imprenditoriali siciliani per la sanatoria dei reperti archelogici decisa dal governo: chi possiede
illegalmente beni archeologici d'ora in poi se li potra' tranquillamente tenere. Negli ultimi trent'anni, i carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico avevano recuperato oltre cinquecentomila reperti detenuti illegalmente dai privati. Tanta fatica adesso e' del tutto inutile, visto che adesso e' passato il principio del "chi arraffa arraffa" e i proprietari illegali vengono tranquillamente equiparati ai proprietari legali e ai musei. Il provvedimento, a quanto pare, non ha scandalizzato nessuno (meno che mai l'opposizione): e d'altraparte che c'entriamo noialtri coi greci, coi romani antichi e con gli etruschi? Se li venissero a sorvegliare loro, i loro cocci, se ci tengono tanto: noi italiani, grazie a dio, ce ne freghiamo. Gran parte del patrimonio archeologico italiano e' gia'
sottratto al pubblico, rinchiuso in collezioni private o venduto per quattro soldi a collezionisti stranieri. Esclusi, naturalmente, i reperti troppo grossi (come i Templi di Agrigento) per essere impacchettati e portati via: in questi casi gl'italiani si limitano a costruirci attorno palazzi, ville e discariche abusive.
Riccardo Orioles
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