lunedì, luglio 21, 2003

Oggi parliamo di musica, della musica che si ascolta nei locali di Dublino.
Inutile dire che non c'è nulla di italiano, ma proprio nulla. E ben poco di irlandese, più che altro Harte e Westlife.
Qualche volta gli U2, raramente i Coors, mai ma poprio mai i Cranberries nè novità tipo Gemma Hayes.
Quasi tutta musica americana e inglese.

Solitamente si comincia con DaCent In da Club (che a me non piace ma serve a scaldarsi), Sugarbabes Round Round, Sean Paul Get Busy (che è difficilissima da ballare), Girlaloud Sound of the underground (e qui ci si scatena), Kelly Rowland Can't nobody, Mis-Teeq Scandalous (simpaticisissima).
Poi ci pensa Jo-Lo a ricordarci che lei viene sempre from the block.
Christina Aquillera non manca mai, con Stronger e Dirty, e qui cominciano gli stusciamenti che continuano con Liberty X Just a little (sicuramente la più provocante, it's so exciting the way you're invading me).

Queste le solite scalette, negli ultimi mesi.
Ma poi ci sono alcuni classici che si sentono spesso, troppo spesso.
Uno di questi è Livin' on a prayer di Bon Jovi, con tanto di stacchetto che tutti i presenti urlano a cappella.
Finita questa, almeno al Q Bar, parte sempre Sweet child o' mine. (Ora ditemi se questa è una canzone da ballare).

Un'altra vecchia canzone che fa impazzire gli irlandesi è Build me up buttercup dei Foundations.
A dire la verità io non l'avevo mai sentita prima di arrivare in Irlanda e son sicuro che in Italia quasi nessuno la conosce. Qui, nonostante abbia oltre 30 anni, continua a spopolare. Non so se è tornata di moda perchè è nella colonna sonora di Tutti pazzi per Mary, sta di fatto che quando comincia vedi tutti gli indigeni che gridano di gioia e tutti gli stranieri, zitti, che si domandano: ma questa qual è?

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