Vi sono mancato?
Non credo, a giudicare dal numero sempre più esiguo di visitatori (oggi pure uno del Trinity!! Ma che vuole?)
Ero in giro per il centro Italia.
Capatina a Roma, è ufficiale la traduzione uscirà a settembre, poi sono stato a Prato.
Sabato invece a Poggibonsi per un matrimonio.
E' stata una grande ripatriata. Decine di amici, un gran bel matrimonio. Cerimonia religiosa sentita e sincera (che pena quelli che si sposano in chiesa solo per tradizione)
un'omelia di quelle da registrare e riascoltare ogni volta che ci si dimentica del senso cristiano dell'amore coniugale e poi cena alla toscana.
Certo fa un po' impressione vedere sempre più amici inanellati e genitori; mi impegno, per il prossimo (ad ottobre) ad essere accompagnato da una donna, anche se finta.
Non me n'ero mai reso conto come in questi giorni me io faccio veramente una vita fuori dal comune.
Viaggiando in treno, ascoltando certi discorsi, oppure semplicemente facendo più attenzione a tante persone che conosco, mi sono accorto come vivendo all'estero, in un ambiente internazionale e studentesco, sono abituato a orizzonti completamente diversi.
Il paese, si sa, è la celebrazione della vita magra, il pensionamento dell'entusiasmo, il concorso delle vanità e via dicendo (Oggi ne parla anche dot)
Il problema è che anche uscendo dalla provincia abruzzese, che ha anche tanti pregi (specialmente per i pensionati), non mi pare che ci sia vita che faccia per me. Non vedo l'ora di tornare a Dublino.
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