Una prima “conversione” l’aveva sperimentata nel 1816, all’età di quindici anni: leggendo, durante una lunga malat-tia, dei libri calvinisti, ebbe la percezione di essere “prescelto per l’eterna gloria”. Una seconda data al 1828, mentre frequentava con successo l’Oriel, il prestigioso college di Oxford di cui si diceva che “puzzava di logica”: la morte improvvisa della sorella minore, Mary, cui era particolarmente affezionato, lo costrinse a chiedersi a che valesse l’eccellenza intellettuale di fronte ai drammi della vita e a fare i conti con i limiti di una ragione ridotta a sillogismi.
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