sabato, dicembre 24, 2011

Non c'è più, dopo l'Incarnazione, un messianismo cristiano: nessun altro nome è stato dato agli uomini o sarà loro dato per la loro salvezza - e tuttavia c'è una escatologia cristiana: una fine, un cominciamento di tutte le cose, una aspettazione, una attesa, una speranza. E' meno l'aspettazione del peccatore che invoca salvezza e teme l'inevitabile condanna, meno la speranza di uno schiavo che sospira il suo affrancamento, che l'aspettazione ansiosa piena di desiderio e di amore della sposa che attende colui che già conosce e che ama e dal quale sa di essere amata. Tutta la nostra vita, tutta la vita della Chiesa, è desiderio e speranza: una speranza certissima, ferma: una speranza che ha come caparra dell'eredità, lo Spirito stesso di Dio; una speranza che è l'unica gioia, una speranza più certa delle nostre certezze: perché è l'unica sicurezza dell'anima ed è insieme il suo più profondo tormento: .
Sembra che Dio non ci abbia voluto dare subito il pieno possesso, perché il desiderio dilatasse l'anima a ricevere più grande il suo dono.

Divo Barsotti

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