Enrico Reggiani (Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano)
L’Osservatore Romano, a. 153, n. 187, sabato-domenica 17-18 agosto 2013, p. 4 Ian Ker, sacerdote cattolico e docente di teologia dell’università di Oxford, è senza dubbio un maestro della scrittura biografica: ne ha già dato prova in un recente passato con quella che è considerata la fonte più autorevole e pressoché definitiva sulla vicenda umana di John Henry Newman, apparsa nel 1990 per i tipi di Oxford University Press. A lui si devono anche significativi contributi sull’esperienza letteraria e culturale dei cattolici inglesi tra diciannovesimo e ventesimo secolo, tra i quali si segnala soprattutto The Catholic Revival in English Literature 1845-1961 pubblicato da University of Notre Dame nel 2003. In virtù di tali competenze e dei meriti conquistati in tali ambiti, non sembrerebbe esistere studioso più legittimato e autorevole di Ker a compiere altri passi sulla strada della valorizzazione dell’esperienza culturale e letteraria dei cattolici inglesi nel passaggio tra l’ottocentesco Catholic Literary Revival il “transizionale” (tra Ottocento e Novecento) Catholic Literary Modernism, proposta terminologica, quest’ultima, non comoda e non soltanto accademica, che Christopher Wachal della Loyola University suggerisce di intendere come «risposta specificamente cattolica alle esigenze politiche ed intellettuali della modernità».
In effetti di recente Ker ha compiuto almeno un passo importante su tale strada virtuosa e sempre più attesa. Ne è scaturita una nuova biografia (Chesterton. A Biography, Oxford University Press, 2011) un poderoso volume di settecentoquarantasette pagine — tre in più della sua precedente fatica newmaniana — dedicato a Gilbert Keith Chesterton, un’opera monumentale come il soggetto biografato, che fu descritto da George Bernard Shaw nel 1906 con i tratti di Quinbus Flestrin, con cui i lillipuziani di Swift…
[il resto dell'articolo è reperibile in questo pdf scaricabile a p. 4. © Riproduzione riservata].Lo straordinario e monumentale GKC sarà anche al centro di un incontro dell’IRISH CLUB presso il Bistrò del Tempo Ritrovato, via Foppa 4 (Milano), lunedì 9 dicembre 2013, ore 19
“Non debole, irrealistica, arretrata”. GILBERT KEITH CHESTERTON e l’Irlanda nelle sue IMPRESSIONI IRLANDESI (Edizioni Medusa, 2013)Intervengono Alessandro Zaccuri ed Enrico Reggiani.
Ingresso libero
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