Tendenza Pannella. Leggevo le cronache a metà tra la leggenda mitologica e il santino, questo rose&fiori e le deferenze post mortem che sono autentici pompini collettivi ad ingoio fatti un po' per nemesi e tanto per reticenza, e pensavo che se tanto mi dà tanto, voglio anch’io un partitino di fatto personale.
Un partitino finto-estremista in realtà sempre nel cuore del formaggio. Un partitino fintamente controcorrentista ma perfettamente conforme al potere che vuole l'uomo abbracciato a un'idea caricaturale di libertà disgiunta dall'adesione energica alla verità e dal bene, ridotti a istanze relative.
Un partitino che strilli contro la partitocrazia, un grillismo ante litteram, ma solo perché da essa è esclusa, e che tuttavia di partitocrazia ha retoricamente campato per anni, come l'antimafia campa di mafia.
Un partitino costosissimo, vedesi bilanci, in cui le perdite siano intestate al contribuente e il patrimonio immobiliare intestato a me.
Un partitino con idee facili, quindi capricciose se non addirittura semplicemente dementi, quindi persuasive se non addirittura performanti, che usa il metodo manicheo del referendum per banalizzare la complessità della realtà fino a semidistruggerla.
Un partitino che si finga vittima e agisca da ricattatore.
Un partitino che traffichi con la destra o con la sinistra a seconda della momentanea convenienza senza essere tratto come Razzi e Verdini.
Un partitino dove gli organi dirigenti esistano solo per ratificare le mie decisioni, senza essere etichettato come fascista come succede al M5s.
Un partitino dove per diventare segretari o parlamentari sia utile se non indispensabile piacermi fisicamente, venire in albergo con me e baciarmi sulla bocca durante le riunioni, senza soprassalti di voyeurismo pornopolitico come è accaduto a Berlusconi.
Un partitino come quello Radicale di Marco Pannella, sconfitto quasi sempre - l'unico "merito" su cui i Radicali possono davvero mettere il cappello è quello sull'aborto, sul resto o si sono accodati (divorzio) o son stati gabbati (finanziamento pubblico) o hanno perso (eutanasia e droga) - ma che ha catechizzato tutte le vecchie chiese, col Pd attuale buona sintesi contemporanea di come l'incontro tra la cultura comunista e quella cattolica sfoci nel radicalismo di massa.
Ergo: Pannella non è stato un reietto non capito, ma un leader morto da vincente. È stato l'unico leader di fatto vincente. Quindi culturalmente al potere anche senza un potere apparente da esercitare. Uno che è morto non stando semplicemente in maggioranza ma che ha ispirato la maggioranza. È stato l'ideologo delle attuali maggioranze. Infatti oggi il potere è da questa parte e andare controcorrente significa stare dall'altra parte, cercando come possibile di impiegare la maggior parte del tempo a organizzare un pensiero a metà strada tra il creativo, l'eversione e l'adesione alla verità intesa come rispetto totale della realtà, e il resto a tentare di difendersi da dileggio e derisioni per esser «fuori dal tempo».
Un partitino finto-estremista in realtà sempre nel cuore del formaggio. Un partitino fintamente controcorrentista ma perfettamente conforme al potere che vuole l'uomo abbracciato a un'idea caricaturale di libertà disgiunta dall'adesione energica alla verità e dal bene, ridotti a istanze relative.
Un partitino che strilli contro la partitocrazia, un grillismo ante litteram, ma solo perché da essa è esclusa, e che tuttavia di partitocrazia ha retoricamente campato per anni, come l'antimafia campa di mafia.
Un partitino costosissimo, vedesi bilanci, in cui le perdite siano intestate al contribuente e il patrimonio immobiliare intestato a me.
Un partitino con idee facili, quindi capricciose se non addirittura semplicemente dementi, quindi persuasive se non addirittura performanti, che usa il metodo manicheo del referendum per banalizzare la complessità della realtà fino a semidistruggerla.
Un partitino che si finga vittima e agisca da ricattatore.
Un partitino che traffichi con la destra o con la sinistra a seconda della momentanea convenienza senza essere tratto come Razzi e Verdini.
Un partitino dove gli organi dirigenti esistano solo per ratificare le mie decisioni, senza essere etichettato come fascista come succede al M5s.
Un partitino dove per diventare segretari o parlamentari sia utile se non indispensabile piacermi fisicamente, venire in albergo con me e baciarmi sulla bocca durante le riunioni, senza soprassalti di voyeurismo pornopolitico come è accaduto a Berlusconi.
Un partitino come quello Radicale di Marco Pannella, sconfitto quasi sempre - l'unico "merito" su cui i Radicali possono davvero mettere il cappello è quello sull'aborto, sul resto o si sono accodati (divorzio) o son stati gabbati (finanziamento pubblico) o hanno perso (eutanasia e droga) - ma che ha catechizzato tutte le vecchie chiese, col Pd attuale buona sintesi contemporanea di come l'incontro tra la cultura comunista e quella cattolica sfoci nel radicalismo di massa.
Ergo: Pannella non è stato un reietto non capito, ma un leader morto da vincente. È stato l'unico leader di fatto vincente. Quindi culturalmente al potere anche senza un potere apparente da esercitare. Uno che è morto non stando semplicemente in maggioranza ma che ha ispirato la maggioranza. È stato l'ideologo delle attuali maggioranze. Infatti oggi il potere è da questa parte e andare controcorrente significa stare dall'altra parte, cercando come possibile di impiegare la maggior parte del tempo a organizzare un pensiero a metà strada tra il creativo, l'eversione e l'adesione alla verità intesa come rispetto totale della realtà, e il resto a tentare di difendersi da dileggio e derisioni per esser «fuori dal tempo».
Gennaro Rossi
https://www.facebook.com/gexdrummer/posts/10209357046145887
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