«Per una parte della gioventù la trance costituisce un vero stile di vita. Il riferimento non è più il saggio, l’eroe, il santo, ma lo sciamano, modello di una vita emotiva eruttiva, sfrenata […]. Dei fatti più curiosi del nostro tempo è questa unione della cultura della trance e dell’etica del volontariato. Si vuole ‘scoppiare’ con il rock, la tecno, gli sport in cui si scivola e si corre, la droga e l’alcool, e allo stesso tempo si è pieni di buona volontà russoviana, impazienti di partecipare ad iniziative umanitarie. Fatto illuminante, Woodstock fu allo stesso tempo una festa dei sensi (‘fuori di sé’) e un inno a Peace and Love. Interrogate gli adolescenti su come pensano al loro futuro. È significativo che parecchi di loro l’immaginano sotto il doppio segno della trance e dell’assistenza. Essi sognano una vita divisa tra la ricerca di sensazioni forti e l’umanitario, il fun e il volontariato […] questi progetti di doppia vita sono la versione contemporanea dello sciamanesimo».
MICHEL LACROIX, Il culto dell’emozione
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