"Osservando le orribili folle di uomini in Pakistan che chiedevano la morte di Asia Bibi sembrava di guardare un altro mondo medievale”, scrive Charlotte Gill. “Bibi, una donna cristiana pakistana, ha trascorso otto anni nel braccio della morte. La scorsa settimana, la Corte suprema l’ha assolta, e lei ha segretamente lasciato la prigione, causando violente proteste da parte degli islamisti, i quali hanno affermato che dovrebbe essere impiccata per blasfemia. Il Foreign Office ha detto che è ancora nel paese, il che significa che la sua vita è a rischio. Persino i giudici che le hanno concesso la libertà sono in pericolo ora, dopo che un leader islamista ha detto che tutti e tre ‘meritano di essere uccisi’. Molti di noi si sentiranno giustamente lontani da Bibi, una vittima di uno dei mob più oppressivi che questo decennio abbia visto. Ma, mentre la secolarizzazione dell’occidente può aver portato a credere che la violenza e la natura autoritaria del Pakistan non possano essere replicate qui, quello che è successo a Bibi dovrebbe servire da lezione su cosa accade quando la censura è autorizzata a inghiottire un paese".
"Il Regno Unito si sta lentamente muovendo in una direzione pericolosa, guidato principalmente dalla sinistra politicamente corretta, che è diventata sempre più autoritaria su ciò che le persone possono dire e quindi credere. Il loro comportamento è in modo allarmante simile a quello dei fanatici religiosi in Pakistan: monitorare le parole in cerca di qualsiasi segno di malvagità. La correttezza politica applicata pesantemente non è diversa dall’estremismo religioso. E’ la stessa cosa: credere che tutti stiano bestemmiando contro di te”. Gill parla di “una nuova religione. Insulta l’idea che le persone possano dichiararsi maschi o femmine, o suggerire che il divario retributivo per genere non è una cosa reale. Non si viene gettati in prigione, ma si sarà ostracizzati e scacciati tramite la scomunica via Twitter. I fondamentalisti del pol corr, con la loro inclinazione verso l’isteria e la sacralità della folla, non si preoccupano di nulla, come testimonia la recente condanna del filosofo Roger Scruton, che ha detto cose controcorrente sull’omosessualità, l’islam e lo stupro. Nella vita quotidiana, molti di noi conoscono i pericoli del parlare apertamente; cerchiamo di accertare la religione del nostro ascoltatore prima di addentrarci nella conversazione, e, se dovessimo trovare le nostre convinzioni contraddittorie, ci muoviamo in punta di piedi. La società occidentale è ancora una delle più libere del mondo, ma la legislazione e il controllo del linguaggio ci portano pericolosamente a vacillare. La corda tesa su cui camminiamo tutti quando parliamo diventa sempre più sottile. Tutto ciò potrebbe sembrare irrilevante rispetto al caso di Asia Bibi. Ma considerate questo: è stato anche riferito che la sua richiesta di asilo in Gran Bretagna è stata negata perché se venisse qui potrebbe causare disordini civili. La settimana scorsa, una campagna sui social media in tutto l’occidente ha chiesto la liberazione del blogger saudita Raif Badawi, imprigionato per apostasia. Ironia della sorte, questo è accaduto mentre, sulla stessa piattaforma, gli utenti stavano setacciando le opere di scrittori come Scruton in cerca di prove di offese”.
Nessun commento:
Posta un commento