Se il genere è una costruzione sociale e non esiste una base reale per pensare che ci siano differenze naturali tra i sessi, allora dovrebbe accadere che in società più egualitarie le differenze apparenti scompaiano. Dovremmo aspettarci che uomini e donne arrivino a fare lo stesso tipo di lavoro e sviluppino lo stesso tipo di tratti. In realtà, è il contrario. Sta diventando sempre più evidente che le differenze tra uomini e donne, in società più egualitarie, crescono, non si restringono.
Un importante studio pubblicato recentemente da Science ha considerato sei attitudini fondamentali: assunzione di rischi, pazienza, altruismo, fiducia e reciprocità positiva e negativa (ricompensa per le buone azioni e punizione per quelle cattive). Esaminando 80.000 persone in 76 Paesi, i ricercatori hanno scoperto che alti livelli di uguaglianza economica e di genere sono associati ad una più forte differenziazione di genere.
Rispetto agli uomini, le donne tendono a essere meno rischiose, meno pazienti, più altruiste, più solidali e meno reciprocamente negative, e si fidano di più. Questi tratti sono più pronunciati nei Paesi sviluppati. Contrariamente a quanto dicono i teorici del “genere-costruzione-sociale”, le differenze tra i sessi aumentano con l’aumentare della ricchezza. La ricchezza offre alle persone maggiori opportunità di seguire i propri interessi e desideri naturali. Se le differenze tra i sessi sono più forti nelle società più ricche, può solo significare che quelle differenze non sono socialmente costruite ma, al contrario, crescono all’aumentare dell’autonomia sociale e diminuiscono quando limitate dalla mancanza di opportunità.
Un altro studio recentemente presentato si è concentrato sull’aggressività fisica e la violenza tra gli adolescenti. Si è scoperto non solo che i maschi hanno il doppio delle probabilità di impegnarsi in frequenti scontri rispetto alle femmine, il che è abbastanza prevedibile, ma anche che le differenze di sesso nel comportamento violento diminuiscono all’aumentare della disuguaglianza sociale tra i sessi. Questo per dire che nelle società più egualitarie c’è più differenza nel comportamento di uomini e donne riguardo alla violenza.
Questi risultati contraddicono la teoria del ruolo sociale che spiega le differenze di sesso nell’aggressività fisica come risultato della socializzazione in ruoli di genere. “Nelle società con ruoli e aspettative di genere più pronunciati, i maschi hanno maggiori probabilità di conformarsi allo stereotipo dominante e competitivo, portando ad un’aggressività più fisica rispetto alle caratteristiche stereotipate e gentili delle donne”, affermerebbe un difensore della teoria del ruolo sociale. Lo studio ha esaminato quasi 250.000 partecipanti in 63 Paesi a basso e medio reddito. Hanno concluso che non vi è «alcuna prova che le differenze tra i sessi nei combattimenti frequenti variano in base allo stato di diritto della società o alla disparità di reddito». I giovani sono più violenti delle giovani donne nelle società in cui i ruoli di genere sono più flessibili. Quando la disparità di reddito aumenta, il rapporto tra combattimenti maschili e femminili diminuisce. Ciò dimostra, ancora una volta, che la ricchezza offre alle persone maggiori opportunità di seguire le loro inclinazioni naturali. In altre parole, i ragazzi saranno più ragazzi quando la società non li vincola.
Scopriamo anche che i Paesi con la più alta percentuale di laureate femminili nelle cosiddette discipline STEM (scienze, tecnologie, ingegneria, matematica) comportano anche una minor uguaglianza di genere. La spiegazione è piuttosto semplice: dove c’è meno sicurezza sociale e uguaglianza, le donne scelgono professioni che offrono loro maggiore stabilità finanziaria, mentre in posti più egualitari perseguono carriere che si adattano meglio ai loro interessi, poiché sono meno condizionate da fattori economici. Ancora una volta, le donne saranno più diverse dagli uomini, anche in termini di aree di studio, quando sono meno limitate nelle loro scelte economiche.
Queste scoperte muovono grandi passi verso il tramonto della dottrina per cui “il genere è una costruzione sociale”.
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