I poveri cristi morti affogati nel cuore del Mediterraneo mentre in fuga da miseria, fame, guerre e dittature cercano di approdare nell'Europa che un tempo volle farsi maestra di liberta', uguaglianza e fraternita', e che oggi si presenta fortezza armata di rapinatori e assassini, con sanguinari governanti fautori della politica delle cannoniere. I poveri cristi.
E la gente perbene, che si commuove, che darebbe volentieri un soldino, che poi va alle urne ed affida la cosa pubblica alle camicie brune, e che poi scorrazza la notte per le vie cittadine alla caccia di sesso schiavo, e che gode di una vita di sperpero e dissipazione il cui tenore e' reso possibile solo dalla rapina delle risorse altrui, solo dalla condanna a morte per i quattro quinti dell'umanita'. La gente perbene.
E questa voce che qui scrive queste parole, questa voce impotente e maledetta che conta i morti e ha vergogna di se' e del laido privilegio di cui beneficia.
Vi sono cose che non si possono scrivere. Ma questo si puo' scrivere: che un modo v'e' per far cessare le stragi di immigrati, ed e' la ragionevole proposta di consentire a tutti gli esseri umani l'accesso all'unica terra che abbiamo, e che e' di tutti. La ragionevole proposta di organizzare un servizio pubblico e gratuito di trasporto che consenta l'ingresso in Italia per tutti coloro che ne fanno richiesta avendone pieno diritto ai sensi di quanto disposto dall'art. 10, comma terzo, della Costituzione della Repubblica Italiana. E cosi' sottrarre tante vite innocenti alla morte; e cosi' strappare tanti uomini e donne dalle grinfie dei poteri criminali; e cosi' sconfiggere il razzismo
assassino che ancora una volta ha mietuto le sue vittime, il razzismo assassino dei signori al potere in Italia e in Europa.
Peppe Sini
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