Notizia del 9 agosto 2005, riportata da pochi giornali e in un trafiletto: «Pagano funerale all’autista che ha travolto i loro figli». In fondo, è una non-notizia, perché, si sa, il bene non fa notizia. Però allarga il cuore.
Riassunto: l’auto di due diciannovenni e un ventenne aostani si era scontrata otto giorni addietro con un Tir fuori controllo che l’aveva spinta in una profonda scarpata; tutti morti, anche l’autista del Tir. Il quale era un senegalese.
Nella camera mortuaria di Genova il dolore dei familiari era riuscito a commuoversi anche per quel povero disgraziato che a piangerlo non aveva nessuno. Hanno fatto colletta: quasi cinquemila euro alla vedova e ai sei figli in Senegal.
Strana bestia, il dolore: può trasformarsi in odio ma anche nel suo contrario. Quando ti muore un figlio, poi, dicono che sia la cosa peggiore del mondo. Potevano inveire contro l’immigrazione, che sembra aver creato più problemi di quanti ne abbia risolti, e sarebbe stato umanamente comprensibile.
Invece, no: ha prevalso il pensiero di quei sette sventurati, laggiù in Africa, rimasti senza sostegno. Ha prevalso la compassione. Dal latino cum e patio: soffrire insieme. Un buon esempio, finalmente. Cristiano. Che Dio li benedica.
Rino Cammilleri
4 commenti:
vero.
non l'avevo letta questa notizia, ottima segnalazione.
Ero ad Aosta sabato 6 agosto, quando si è celebrato il funerale dei 3 ragazzi, mi ha stupito subito la compostezza e la dignità di tutto il popolo valdostano nel vivere questa tragedia... ed ora che leggo questa notizia (che non sapevo) mi convinco sempre più che sia "bella gente"... siamo tornati e la Valle d'Aosta la porteremo nel cuore!
una notizia buona in una tragedia: una bella segnalazione. grazie
serafico
tutto è Grazia!
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