.....Tutti sanno qual è la realtà. L’Irlanda non è Paese che abbia mentito sui suoi numeri pubblici come la Grecia. Non è Paese che abbia un deficit annuale a doppia cifra sul Pil delle partite correnti, come capita al Portogallo che non riesce a generare esportazioni e dipende dai capitali stranieri. L’Irlanda paga l’esplosione del suo sistema bancario, che adottando in pieno il modello di intermediazione ad alta leva era iperesposto su crediti e impieghi ad alto rischio, divenuti nella crisi insolvibili perché privi di prezzo. Con banche più grandi della sua economia, la garanzia pubblica data al sistema da salvare ha finito per non bastare, perché perdite e rettifiche sono giunte in due anni a coprire più di 40 punti nazionali di Pil.
L’innalzarsi degli spread dei titoli pubblici irlandesi sul Bund ha punito un Paese la cui economia è inefficiente? No, ha punito il fatto che in più di due anni l’euroarea non ha saputo né voluto in alcun modo darsi un meccanismo di salvataggio e garanzia degli intermediari finanziari che non sui riverberasse immediatamente sui conti pubblici anno per anno dei diversi Paesi membri. E’ un meccanismo che vede di volta in volta i Paesi leader tirare la corda fino all’estremo secondo prossimo al default del Paese che si trovi esposto al rischio, per poi imporgli condizioni capestro per salvare le proprie banche che regolarmente hanno titoli di quel paese e sono i veri destinatari del salvataggio, che invece spingerà il Paese destinatario a due conseguenze sbagliate.....Usiamo le parole di Oscar Giannino permettendoci sommessamente di chiosare che non si può liquidare la politica spericolata delle banche di diritto irlandese come "modello di intermediazione ad alta leva", ci manca solo un nuovo giro di parole (tipo QE, manovra di bilancio, riallineamento dei conti, e bastaaaaa...) per definire bonariamente la totale irresponsabilità di banchieri la cui unica stella polare per anni è stata il bonus di fine anno, costi anzi rischi quel che rischi.
Ma c'è di più, quel "modello di intermediazione ad alta leva" (come suona bene eh...) è favorito da un sistema di norme tese ad attirare la maggior quantità di capitali possibili sull'altare di facili triangolazioni con paradisi fisacali (si veda l'ingegnoso sistema con cui il colosso Google riesce ad avere un tax rate del 2,4% grazie alle norme irlandesi ).
Quindi, va bene puntare il dito sulle lentezze e la arretratezza normativa dell'euroarea, ma insomma non è che a gonfiare a dismisura il proprio sistema bancario e il mercato immobiliare lo abbia prescritto il medico (o l'Unione Europea) all'Irlanda. E' stata una precisa scelta di politica economica che tra le altre cose ha spiazzato i sistemi fiscali e bancari delle altre nazioni europee.
Siamo d'accordo con Oscar Giannino, e lo diciamo da tempo, è necessario che venga immediatamente approntato un meccanismo europeo che affronti le crisi finanziarie e in particolare (questo lo aggiungiamo noi) prevedendo che siano anche i creditori a pagare smitizzando il tabù del default e degli stati e degli istituti bancari.
Hanno ragione i cittadini Irlandesi a rivoltarsi contro i loro governanti, contro l'FMI e persino contro questa Unione Europea , loro, si sono visti togliere servizi e diritti per salvare le banche!Tutte le banche, le loro e quelle del resto d'Europa, ma quello che è peggio è che gli Irlandesi stanno perdendo tutto senza fare pagare un centesimo di euro ai creditori e agli azionisti (e ai dirigenti) di quelle stesse banche piene zeppe di titoli senza valore.
E' inaccettabile, come fa notare Jim Rogers:
It would teach everybody a good lesson, and in the end Europe would be stronger for it, and the EUR would be stronger... You can not spend staggering amounts of money that you don't have of other people's money that you don't have because somebody has to pay the piper. This is ludicrous. This will cripple the Irish economy for years to come. In the future Ireland will be crippled because everything they earn will go to pay off old debt.There is no reason why taxpayers around Europe or in Ireland should pay for other people's mistakes. The bondholders and the stockholders of banks should lose money"... So simple, yet so irrelevant when dealing with a dying economic model.E' semplice in fondo, non esiste alcuna ragione per cui i contribuenti europei debbano pagare gli errori di altre persone, prima devono pagare (fino ad azzerare i propri investimenti) gli obbligazionisti e gli azionisti delle banche. Lo stato interverrà solo alla fine di questo processo, nazionalizzando e/o liquidando le banche (e i banchieri) in dissesto. Può essere accettabile per i cittadini essere chiamati ad uno sforzo per salvare il sistema finanziario, NON è accettabile salvare gli utili e il bonus di fine anno dei banchieri: esattamente quello che sta succedendo in Irlanda.
Qualcuno ha una soluzione migliore?
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