venerdì, maggio 03, 2019

L'incredulità del nostro tempo.


Benché non si possa negare che oggi, in conseguenza dell'avvicinamento e della relazione fra uomini di tutte le religioni, ci sia un notevole pericolo di sottile, silenziosa, inconscia perversione e corruzione degli intelletti cattolici che ancora professano, e professano sinceramente, la loro sottomissione all'autorità della Rivelazione, tuttavia quel pericolo è di molto inferiore a quello che era in una parte Medio Evo . Anzi, mettendo a confronto i due periodi possiamo anche dire che essi differiscono proprio in questo punto, per il fatto che, in quello medievale, poiché allora il cattolicesimo era l'unica religione riconosciuta nella cristianità, l'incredulità avanzava necessariamente nel linguaggio e nella forma della fede; mentre oggi, in cui prevale la tolleranza universale ed è possibile attaccare la verità rivelata, di conseguenza l'incredulità getta la maschera, e nelle sue cittadelle prende posizione contro di noi e ci fronteggia in campo aperto e con un attacco diretto. E non esito a dire che preferisco vivere in un’età in cui la battaglia di giorno, non al crepuscolo; e penso che sia un guadagno essere traffitti da una lancia piuttosto che essere pugnalati da un amico.   
Dunque, non mi lamento affatto dell’aperto sviluppo dell’incredulità in Germania, supponendo che l'incredulità ci debba essere, o della crescente audacia in Inghilterra; non come se fossi soddisfatto dello stato delle cose, considerate positivamente, ma perché, nell’inevitabile alternativa di incredulità aperta e segreta, la mia personale propensione è a favore della prima. Affermo che l’incredulità è in qualche forma inevitabile in un’età dell’intelletto e in un mondo come questo, considerando che la fede richiede un atto della volontà e presuppone il debito esercizio dei vantaggi della religione. Potete continuare a definire cattolica l’Europa, benchè non lo sia; potete obbligare all’accettazione esteriore del dogma cattolico e all’obbedienza esteriore al precetto cattolico; e i vostri decreti possono essere, nei loro limiti, non solo pii in se stessi, ma anche misericordiosi verso chi insegna una falsa dottrina, come giusti verso le sue vittime; ma questo è tutto ciò che potete fare; non potete trarre conclusioni che, malgrado voi stessi, state lasciando alla volontà umana. Ci saranno, io dico, malgrado voi, incredulità e immoralità fino alla fine del mondo, e dovete essere preparati all’immoralità più odiosa e all’incredulità più astuta, più sottile, più aspra e più risentita, in proporzione a quanto è obbligata a dissimulare.


John Henry Newman, Una forma di incredulità del tempo.

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