giovedì, ottobre 03, 2002

Sono stato alla riunione della S. Vincenzo, che è una delle maggiori associazioni di volontariato cattolico.
C’erano una cinquantina di studenti ma gli iscritti sono molto di più. Lo scorso anno solo nella mia università erano 400!
I responsabili di vari gruppi sparsi sul territorio hanno presentato le diverse attività.
E’ incredibile quante cose organizzino: assistenza a famiglie bisognose, aiuto ai senza casa, animazione con i bambini nei quartieri poveri, ripetizioni gratuite.

Ho ascoltato ammirato le storie spesso commoventi, a volte anche simpatiche. Ad esempio c’è un gruppo di suore specializzato nel gioco del poker che a quanto pare piace molto ai vecchietti senza famiglia.
C’era con me anche Arianna, la ragazza di Roma, che mi ha raccontato la sua esperienza in una mensa per i senza fissa dimora a Londra.
Non so se riuscirò a partecipare anche io, più che altro perché per me sarebbe difficile comunicare.
Per ora mi sono segnato ad un’iniziativa che chiamano Angelo per un giorno e consiste nell’incontrare bambini di famiglie disagiate, far scrivere loro una lettera a Babbo Natale cercando poi di realizzare i loro sogni. Il primo dicembre infatti Santa Claus andrà nelle loro case e distribuira' regali.

Mentre li ascoltavo stupito pensavo che nessuno farà un film su queste esperienze, e anche se ci fosse non vincerebbe mai il Festival di Venezia (naturalmente mi riferisco al film Magdalene Sisters che narra la storia di abusi avvenuti in alcuni centri di recupero gestiti da suore proprio in Irlanda).
Il bene non fa notizia ma sostiene il mondo. Ci sono migliaia di persone che dedicano la propria vita per alleviare le sofferenze altrui, senza pubblicità, per il semplice desiderio di fare il bene.
Pensavo a quanto sia falsa la rappresentazione del mondo che ci danno TV e cinema, interessati innanzitutto all’audience, al successo.
Per fortuna vedo pochissima TV ed ho un occhio sempre più disincantato e scettico suoi modelli di vita proposti dalle produzioni artistiche contemporanee.
L’importante non è confondere la realtà con l’arte e, nonostante certe infamanti accuse (penso al regista Mullan e con lui quei giornali italiani che hanno paragonato la Chiesa Cattolica ai talebani) per me l’Irlanda cattolica continua ad essere un grandioso esempio di civiltà.

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