sabato, ottobre 12, 2002

Cossiga e' uno spasso, un po' arterosclerotico ma alquanto impertente.
Ecco alcuni brani dall'intervista apparsa ieri su La Stampa

Quale sarebbe stato il ruolo politico di La Russa nella Dc di Moro?
«Ho troppo rispetto per La Russa, giovane fascista che con grande sforzo ha accettato la democrazia come necessità e la condanna dell´antisemitismo come opportunità, per pensarlo nella Dc di Moro».

Mettiamola così: quale ruolo gli avrebbe valso la sua intelligenza politica?
«Sarebbe stato un discreto consigliere circoscrizionale del Comune di Milano».

Nel governo Berlusconi ci sono però ministri che nella Dc di Moro contavano: ad esempio Pisanu, cui la legano terra e corrente d´origine, oltre immagino a stima e affetto. Come avrà reagito il ministro dell´Interno alle parole di La Russa?
«Era distratto. Assorto su come riuscire non dico a far riconoscere la sua autorità, ma almeno a farsi fare il saluto dagli ufficiali dei carabinieri; i quali salutano anche me, che pure conto un po´ meno di lui».

Crede che Berlusconi sia più debole di un premier della Prima Repubblica?
«No; ma non vuole usare la forza che ha. Non l´ha capita. Ha debolezze tipo farsi sbaffettare da Buttiglione, che blocca la nomina del ministro degli Esteri per difendere il sottosegretario Tassone, cui voglio bene, ma che l´elettore comune è convinto sia un grosso tasso. Io, che non ho alle spalle Forza Italia ma 3 o 4 amici, Buttiglione l´ho cacciato dal mio ufficio a pedate nel culo».

Come avrebbe reagito se le avessero fatto un girotondo sotto il Quirinale?
«Avrei fatto sgomberare la piazza con i reparti mobili della polizia e dei carabinieri. Ma per Moretti e per il marchese Flores D´Arcais, discendente di avi reazionari dalle mani ancora grondanti il sangue dei patrioti giacobini sardi, basterebbero i vigili urbani».


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