martedì, ottobre 01, 2002

Non vedo la TV italiana e non me ne lamento eppure ieri mi sarei divertito, come sempre, nell'ascoltare l'incontenibile Sgarbi.


Dal Corriere della Sera di oggi

Sgarbi in tv contro Urbani: io fatto fuori per una questione erotica

MILANO - Resta tranquillo per una decina di minuti. Parla dell’Afghanistan e della crisi internazionale, ma quando Giuliano Ferrara e Luca Sofri, i due conduttori di Otto e mezzo , trasmissione de La 7 , gli chiedono dei suoi rapporti con il centrodestra, Vittorio Sgarbi esplode. Sembra non aspettare altro il sottosegretario «licenziato», il critico-onorevole messo alla porta dal governo per sparare contro tutto e tutti. Se la prende con Maurizio Gasparri («Un vile») e il suo ex consigliere Alain Elkann («Un cameriere»), con Previti per la sua vicenda giudiziaria, e Micciché per la storia della cocaina. Ma soprattutto prende di mira Giuliano Urbani, il ministro-nemico che lo ha escluso, lo scorso giugno, dal dicastero dei Beni culturali: «Il nostro rapporto - dice in diretta, in prima serata - è stato rovinato da una questione erotica». «In senso metaforico?», domanda Ferrara. «No, in senso reale», risponde Sgarbi. E parte: «Urbani si è fatto un’amante». Arriva a fare il nome di un’attrice, il cui ultimo film sarebbe stato imposto all’ultima Mostra di Venezia. Scivola nella volgarità: «Stava accovacciata ai suoi piedi, e quando alzava la testa gli diceva che io ero più visibile di lui, che un sottosegretario contava più di un ministro. Lo ha sollecitato nell’amor proprio e lui ha cominciato a nutrire odio nei miei confronti». Parole e giudizi pesanti, di cui Sgarbi non si pente a trasmissione finita. «Ho dimostrato che non sono un servo, così come ho criticato il rapporto stretto tra la sinistra e la magistratura, adesso rivendico le mie idee - ribadisce al telefono - Io credo che i principi siano più importanti delle persone. Se sei contro la droga, se nel governo c’è gente come la Moratti, Fini o Berlusconi non è opportuno che si tenga un viceministro come Micciché su cui grava il pesante sospetto di aver ricevuto della cocaina». Gasparri? «Mi aveva detto: "Urbani non vale niente, tu sei più competente di lui". Ma quando il Consiglio dei ministri ha deciso di togliermi le deleghe lui non ha nemmeno alzato la mano per difendermi. Almeno una volta la destra aveva il senso dell’onore...».
Non si pente nemmeno di quelle dichiarazioni che toccano la vita privata (eventuale) di un ministro. «C’è stato l’episodio del film imposto a Venezia. A questo punto l’interesse privato di un amore personale diventa un fatto pubblico».
Sembra la fine, secondo lo stile Sgarbi, del suo rapporto con il centrodestra, anche se ne ha pure per la minoranza. «Non sono di sinistra perché lì c’è la Melandri».
I conduttori in diretta riescono a fare poco contro questa piena di parole. In chiusura di trasmissione Ferrara può solo scusarsi con i telespettatori. «Sono molto dispiaciuto - aggiunge dopo il direttore del Foglio - È stato un intervento ignobile, di una grande villania. Purtroppo non c’è modo di fronteggiare avvenimenti di questo genere».

Riccardo Bruno

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