lunedì, ottobre 25, 2004

Broke

Ancora sul tradurre.
Trovo su wxre:

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Sono sempre stato convinto che a comprare Adelphi si portasse a casa la traduzione migliore. Perché la nomea è quella. Sarà per il lavoro di Colli e Montinari su Nietzsche, sarà che ormai vive di rendita, non lo so. Comunque l’articolo di Sampietro descrive tanti di quegli svarioni presenti nella traduzione di Omeros fatta da Andrea Molesini che ho iniziato a guardare con sospetto la mia pigna di libri adelphici. “Morning glories” è stato tradotto con “la bellezza del mattino”, invece è il nome di un fiore, delle campanule. “Broke” è diventato rotto invece significa “in bolletta”. Cartagena non è Cartagine, ma Cartagena città ancora in piedi della Colombia. “Plantain” effettivamente potrebbe signficare platano se la scena richiamasse Parigi, ma nei Caraibi in quel modo vengono chiamati i banani.

Gli esempi che cita sono ancora numerosi e con un articolo del genere sono curioso di vedere se Adelphi attiverà qualche contromisura.

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botteghecolorcannella prendendo spunto dall'articolo che trovate un po' più sotto ha lanciato le 'refiusiadi', ossia la classifica dei libri che contengono più errori.
Devo dire che è un'iniziativa che non mi appassiona.
Fare le pulci ai traduttori non è diffile, ed è giusto esigere correttezza ma vi chiedo un po' di pietà: anche io sono, tra le altre cose, un traduttore.
Un paio di svarioni, in un libro di centinaia di pagine, sono normali. Una casa editrice seria si riconosce anche dalla qualità delle traduzioni ma c'è da dire che lungo processo che porta alla pubblicazione di un libro, il traduttore è spesso il personaggio meno pagato e meno valorizzato, inutile stupirsi quindi.
La mia traduzione ad esempio, nonostante verrà pubblicata da una piccola casa editrice come la Studium, è stata rivista da almeno altre due persone.
Ciò non toglie che a volte quelli che sembrano errori possono essere scelte deliberate.
Gli esempi menzionati da wxre mi sembrano strafalcioni ma bisognerebbe conoscere il contesto originale per giudicare.
A volte ragioni stilistiche, di rima, di assonanza o di metrica, possono giustificare una scelta che ad alcuni può apparire un errore.
Non conosco il libro in questione e quindi faccio un esempio del tutto teorico ma prendiamo quel 'broke' menzionato e poniamo che si trovi all'interno di una filastrocca senza senso cantata da bambini.
Bene, 'rotto' invece di 'senza soldi' potrebbe essere un'ottima traduzione di 'broke' se al traduttore interessa riprodurre la struttura metrica originale e non il significato dei singoli termini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

hai ragione. per ora fidiamoci del sampietro.
ciao
ld wxre