domenica, novembre 30, 2025

L'appuntamento della carità

Caro Benigno,

mi è frullata per il capo un’idea, e te la mando a dire, anche perché desidero sapere da te come dovrei fare per venirne a capo. Senti: sono un semplice artigiano con famiglia, abbonato al tuo bel settimanale fin dai primi numeri; non so certo manovrar la penna come gli attrezzi del mio mestiere, ma tanto per dirti la soddisfazione provata con la vittoria della D. C. che ha salvato l’Italia, spero cavarmela.
È da questa soddisfazione che mi è nata l’idea che ora ti espongo.

Nel 1944, dopo molteplici peripezie, che non so se sia meglio ricordare o dimenticare, dopo essere stato ferito con mia figlia in Chiesa per bombardamento aereo, dopo essere stato sfollato d’autorità, e poi lontano dal mio paese e dal mio lavoro per più di un anno, sono stato danneggiato nelle mie poche cose da altro bombardamento aereo, e riconosciuti i danni, tengo ora un credito presso lo Stato, per quanto ho subito. Ora vorrei farla finita con ciò e mettere una pietra sul passato, e dare così anch’io qualche cosa all’Italia, che si è dimostrata ancora una volta cattolica, da meritarsi sempre l’amore dei suoi figli.

Vorrei insomma sapere a chi dovrei scrivere, a quale Ente o Ministero indirizzare questa mia rinuncia al credito di danneggiato di guerra.

Non so se mi sono espresso bene, ma mi vorrai scusare se, pur non essendo colto, ho osato scriverti, e se mi userai la cortesia di rispondermi, fa pure come meglio credi; ho fiducia in te tanto per restare anonimo quanto per pubblicare il mio nome.  
— Angelo Cutioni (Savona), Ceriale.

 

Caro Angelo,

1 — A chi hai indirizzato la domanda per risarcimento danni di guerra? All’Intendenza di Finanza competente? E a quella indirizza la tua nobile rinuncia, che spero sia imitata dai più «abbienti»;

2 — come vedi ti sei espresso benissimo: l’importante, del resto, è farsi comprendere. Così sapessero tanti «colti» che si danno aria di letterati e non riescono a farsi capire mentre danno ad intendere di essere «originali»!

3 — ho stampato il tuo bel nome chiaro e tondo perché le buone azioni debbono essere segnalate e controllate... e poi quando dell’anonimato si può fare a meno, tanto di guadagnato; mi ha sempre ispirato una repugnanza istintiva.

Benigno

15 agosto 1948

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