Caro Benigno,
mi è frullata per il capo un’idea, e te la mando a dire, anche perché desidero
sapere da te come dovrei fare per venirne a capo. Senti: sono un semplice
artigiano con famiglia, abbonato al tuo bel settimanale fin dai primi numeri;
non so certo manovrar la penna come gli attrezzi del mio mestiere, ma tanto per
dirti la soddisfazione provata con la vittoria della D. C. che ha salvato
l’Italia, spero cavarmela.
È da questa soddisfazione che mi è nata l’idea che ora ti espongo.
Nel
1944, dopo molteplici peripezie, che non so se sia meglio ricordare o
dimenticare, dopo essere stato ferito con mia figlia in Chiesa per
bombardamento aereo, dopo essere stato sfollato d’autorità, e poi lontano dal
mio paese e dal mio lavoro per più di un anno, sono stato danneggiato nelle mie
poche cose da altro bombardamento aereo, e riconosciuti i danni, tengo ora un
credito presso lo Stato, per quanto ho subito. Ora vorrei farla finita con ciò
e mettere una pietra sul passato, e dare così anch’io qualche cosa all’Italia,
che si è dimostrata ancora una volta cattolica, da meritarsi sempre l’amore dei
suoi figli.
Vorrei
insomma sapere a chi dovrei scrivere, a quale Ente o Ministero indirizzare
questa mia rinuncia al credito di danneggiato di guerra.
Non
so se mi sono espresso bene, ma mi vorrai scusare se, pur non essendo colto, ho
osato scriverti, e se mi userai la cortesia di rispondermi, fa pure come meglio
credi; ho fiducia in te tanto per restare anonimo quanto per pubblicare il mio
nome.
— Angelo Cutioni (Savona), Ceriale.
Caro
Angelo,
1
— A chi hai indirizzato la domanda per risarcimento danni di guerra?
All’Intendenza di Finanza competente? E a quella indirizza la tua nobile
rinuncia, che spero sia imitata dai più «abbienti»;
2
— come vedi ti sei espresso benissimo: l’importante, del resto, è farsi
comprendere. Così sapessero tanti «colti» che si danno aria di letterati e non
riescono a farsi capire mentre danno ad intendere di essere «originali»!
3
— ho stampato il tuo bel nome chiaro e tondo perché le buone azioni debbono
essere segnalate e controllate... e poi quando dell’anonimato si può fare a
meno, tanto di guadagnato; mi ha sempre ispirato una repugnanza istintiva.
Benigno
15
agosto 1948
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