sabato, ottobre 08, 2005
Gronchi rosa
Questo è il famoso Gronchi rosa, il francobollo italiano più desiderato dai collezionisti.
Mi chiedevo il perché di tanta imporanza e qui ho trovato la sua storia.
Tutto comincia nel 1961 quando al disegnatore Mura vengono commissionati tre bozzetti per altrettanti francobolli destinati a celebrare la visita dell'allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi in Argentina, Uruguay e Perù. Senza troppi sforzi di fantasia, la scelta cade su una cartina geografica sulla quale vengono evidenziate l’Italia e la nazione visitata dal Capo dello Stato, con al centro la sagoma dell'aereo presidenziale. In quattro e quattr'otto i disegni diventano francobolli, ognuno con un valore corrispondente alla tariffa in vigore per la posta aerea diretta in quel Paese: 170 lire per l'Argentina (francobollo azzurro), 185 lire per l'Uruguay (francobollo verde grigio) e 205 lire per il Perù (francobollo lilla rosa).
Lunedì 3 aprile 1961 gli uffici delle direzioni provinciali delle Poste mettono in vendita la serie, ma l'affluenza dei collezionisti è scarsa: è il lunedì dell'Angelo, il giorno dopo la Pasqua, e in molti evidentemente preferiscono la gita fuori porta pensando di poter comprare in seguito i francobolli. E saranno in tanti a doversi mordere le dita.
Nel primo pomeriggio dall'ambasciata di Lima a Roma arrivano le prime rimostranze: è il primo segretario in persona, Arias, a comunicare al Ministero degli Esteri che i confini del Perù sono errati. Manca la provincia dell'Amazzonia, contesa dall'Ecuador e oggetto di scontri armati. Alla Farnesina l'imbarazzo è palpabile: il ministro picchia i pugni sul tavolo e pretende di sapere come può essere successo un «errore tanto grave». È presto detto: il bozzettista ha usato un atlante geografico del 1939, dunque non aggiornato. Che fare? L'ordine è perentorio: «Si stampi un altro francobollo con i confini corretti, in colore grigio».
Durante la notte si decide di sospendere la vendita del francobollo incriminato e si decide pure di "intercettare" quelli già venduti: 79.625 esemplari di cui circa 12mila applicati sulla corrispondenza destinata a essere trasportata sull'aereo di Gronchi. È una notte d'incubo al Poligrafico dello Stato, mentre l'indomani - martedì 4 aprile - negli uffici postali italiani restano in vendita i due soli francobolli corretti della serie, che però non hanno ancora validità postale: l'avranno infatti solo a partire dal 6 successivo, data della partenza del Presidente della Repubblica per l'America Latina.
Alle ore 20 di mercoledì 5 aprile 1961 cessa l'accettazione della corrispondenza destinata a volare sull'aereo di Gronchi e da quel momento inizia la notte più lunga delle Poste italiane: una trentina di impiegati isolano le buste con il francobollo rosa sbagliato e lo coprono con il francobollo grigio corretto, poi lo timbrano con l'annullo postale. Un'operazione unica al mondo. Perfetta si dovrebbe dire, ma non è così: al blitz sfuggono una ventina di buste affrancate con il Gronchi Rosa che passano regolarmente per posta. Diventeranno la chimera di tutti i collezionisti italiani: sono infatti una delle maggiori rarità italiane. Nel frattempo anche il francobollo isolato conosce un'impennata di valutazione: sul momento viene trattato subito sulle 5mila lire. Oggi, nel Duemila, il Catalogo nazionale Bolaffi lo quota in condizione perfette 6 milioni e 250mila lire. Ma attenzione: il rischio delle falsificazioni sia del francobollo nuovo che delle buste (con il francobollo falso ricoperto dal 205 lire grigio violetto) è fortissimo. Se qualcuno vuol averlo nell'album, lo acquisti da una persona di fiducia. Le tentazioni sono troppo forti.
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