venerdì, luglio 21, 2006

Joshua Michael



Regina Doman, 36 anni, è una scrittrice americana di romanzi per adolescenti. Oltre al talento naturale le è sicuramente d'aiuto nella scrittura l'esperienza accumulata crescendo i suoi sei bimbi.

L'incubo di ogni madre è di vedere morire il proprio figlio. A Regina è capitato di peggio. L'8 luglio scorso, spostando la macchina in un parcheggio, ha investito involontariamente Joshua Michael, il figlioletto che fra qualche giorno avrebbe compiuto cinque anni. Il bimbo è morto fra le sue braccia, di fronte agli altri figli.
Non ci sono parole per commentare una tragedia simile, se non le parole della madre stessa.

Mentre scrivevo queste righe qualcuno mi ha detto: Perchè vuoi fare intristire i tuoi lettori? Avranno già i loro problemi.
Leggete, leggete quanto ha scritto questa madre. Non c'è niente di triste. Doloroso sì, tragico, ma non triste.


I remember him asking me about Jesus' death:
"Why did He have to die on the cross?
Why did they take His clothes off?
Why did He have blood on Him?
Did it hurt?
Why did the soldiers do that to Him?"

And I would give him the answers over and over again:
He did it because He loves us.
He did it because He is always with us.
He did us to help us because He knew we would suffer.
So that we would know that our God also knows how to suffer.
He is always so close to us.
Especially when we suffer.

I know Joshua is so close to Him now. And so are all of us, who are suffering without him.

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