Sono sempre anonimi, come si conviene ad ogni anima gentile; ed è sempre vigile la Carità perché è Dio stesso; «Dio è Carità».
Ricordate
quel che scrisse il nostro «Puf» sotto il titolo «Questi poveri preti»? Un
arciprete — ironia! — si doleva di non poter rinnovare l’abbonamento al
settimanale per via di certe uscite (leggi tasse) che superavano di 10.000 lire
le entrate; e terminava: «Sono per di più un sinistrato di guerra rimasto senza
mobilio e dall’ottobre ’44 trascino la vita tra le macerie della distrutta
canonica». E «Puf» concludeva: Chi dei lettori non approva l’abbonamento
gratuito inviato in omaggio?
Questo
povero prete, anzi arciprete, che s’aggira fra le rovine della sua canonica con
la sua veste nera, che quando è lisa diventa verde e triste; questo ministro
del Cristo, crocifisso ignudo al legno della nostra Redenzione, è l’immagine
vivente di un esercito di soldati senz’armi, che combatte strenuamente,
ininterrottamente contro il mondo e contro di sé. Sì, anche contro di sé perché
— non bisogna mai dimenticarlo — è fatto di carne e sangue come noi: come noi
che, dimentichi delle nostre cadute, dimentichi della nostra caparbia
recidività nella colpa, osiamo accanirci quando uno di essi, uno di questo
esercito, cade perché lo vorremmo santo.
Quanti,
quanti di questo esercito armato di Fede, che immondi libelli vorrebbero far
apparire come una raccolta di mestieranti e crapuloni, muoiono d’inedia
ovunque, specie in certi paesini di montagna dove le poche anime — il gregge —
si stringono attorno ai pastori cercando un po’ di luce! Quanti spezzano il
poco pane con quelli che battono alla porta, esclusi dalla vita, e non hanno un
desco, e non hanno — come il Figlio dell’Uomo — un cuscino dove posare il capo!
Conosciamo nomi ed episodi degni della penna di papà Lisander.
Ci
piace oggi, intanto, segnalare il gesto di un anonimo, che accompagna
un’offerta con queste cristiane parole: «Ho letto sul n. 3 del 18 corrente
della penosissima situazione del M. R. F. G. arciprete di X, ed approvo “tota
corde” l’assegnazione dell’abbonamento gratuito al settimanale. Tuttavia il
caso pietoso mi ha suggerito l’invio al degno Sacerdote di una modesta somma
che vorrete far pervenire al Reverendo, pregandolo di accettare tale importo
come elemosina per la celebrazione di una S. Messa. E ciò, beninteso, senza
accennare a nomi. “Il Signore non ha bisogno di stato civile, e vede e provvede
anche per gli anonimi”».
Evidentemente
quest’anima sa che la preghiera è sterile, se non è accompagnata dalle opere,
ed ha ascoltato una Voce: «La sinistra non sappia quel che fa la tua destra,
ché se tu fai del bene e l’ostenti, hai già ricevuto il premio».
E
sant’Agostino commenta: «No, non fare per amore della lode il bene che fai, ma
cerca la lode di Colui che ti dà la grazia per farlo. Da te viene il far male,
da Dio il far bene».
BENIGNO
1
febbraio 1948
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