domenica, agosto 31, 2025

L'appuntamento della carità

 Cari bimbi mutilati,

mamma e papà ci hanno detto che voi soffrite tanto, ci hanno detto che c’è qualcuno nell’Ospizio che oltre ad essere mutilato delle braccia e delle gambe è anche mutilato dell’anima (così vi chiamano loro! perché ha perduto uno o tutt’e due i genitori; e tutto questo male ve l’hanno fatto gli uomini cattivi, i quali non hanno pietà dei piccoli e litigano fra loro per un po’ di mare e di terra senza pensare che ne vanno di mezzo anche gli innocenti).

Noi non siamo fra i colpiti, grazie al Signore, ma da quel giorno che abbiamo saputo che ci siete voi senza giocattoli e senza babbo e mamma, non abbiamo avuto più pace e non ci riesce a far andare il trenino.

Pensiamo a voi e ci guardiamo zitti, poi guardiamo il vecchio salvadanaio della nonna e oggi... patapunfete!... Carlo gli ha dato un calcio e l’ha rotto. Se lo sapesse povera nonna che non c’è più! Noi ce lo custodivamo da tanto tempo perché papà ci metteva dentro un po’ di ben di Dio che doveva un giorno servire a comprarci il triciclo; e non pensate che non ci costasse sacrificio; era il prezzo di tante paste sfoglia che vende il bar qui sotto. Ogni volta che il papà o la mamma ci volevano pagare una sfoglia che è più dolce del miele, per compensarci di essere stati buoni, noi guardavamo il salvadanaio... Da qualche tempo, pensando a voi, siamo diventati più buoni e il salvadanaio mancava poco che scoppiasse. Volevamo romperlo per la Befana, ma la somma ci sembrava troppo misera, finché Carlo non ha potuto più resistere. Peccato che non ci sia che carta moneta e non più quei bei soldoni d’argento del tempo della nonna.

Comunque vada, eccovi qua, mille duecentoventicinque lire le abbiamo tirate fuori e ce ne compravamo delle sfoglie! E poi non siamo mica ricchi, tutt’altro! Papà deve sgobbare tutto il giorno per darci da mangiare e la mamma non sta tanto bene in salute; ma noi ci abbiamo rinunciato volentieri e ve le mandiamo insieme a tanti auguri. Non ci dimenticate nelle preghiere della sera.

Gianna e Carlo Manenti

Anche noi in redazione ci siamo guardati negli occhi come Carlo e Gianna, e qualcuno li aveva umidi. Poi abbiamo pensato che se ogni bimbo benestante rinunciasse ogni tanto ad una pasta sfoglia, i piccoli mutilati di guerra raccolti da Don Carlo Gnocchi ad Arosio, potrebbero avere un poco più di pane e un poco più di panno. E non parliamo dei grandi! Fa miracoli Padre Gnocchi, ma i bimbi hanno fame e divorano e i moncherini teneri fanno una pena che il cuore non regge... E hanno bisogno di tante cure. Chi ha ancora occhi per vedere si guarda con una strana terrificante domanda: «Perché?». Fanno pensare alla «strage degli innocenti» i bimbi di Arosio; fanno pensare anche a Gesù che «cresceva e si fortificava, pieno di sapienza e la grazia di Dio era in Lui».

Crescono anch’essi, pieni della sapienza e della grazia che nascono dal dolore e si ricorderanno sempre di voi, Carlo e Gianna Manenti, di voi che rinunciaste a tante paste sfoglie per i piccoli infelici mutilati della carne e dell’anima.

BENIGNO

15 febbraio 1948

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