mercoledì, aprile 09, 2003

CHIESE D’IRLANDA: A CINQUE ANNI DALL’"ACCORDO DEL VENERDÌ SANTO" OCCORRE "GETTARE PONTI TRA LE DIVERSITÀ"

Le Chiese "hanno lavorato intensamente" per "la costruzione di ponti tra le comunità", certe che l’accordo di Belfast "offrisse la soluzione migliore per andare avanti". Ma molti "non hanno saputo cogliere l’ampiezza della ‘visione’ dell’ ‘accordo del Venerdì Santo’ e così è spesso mancata la fiducia tra le parti coinvolte nel processo di pace". Ora, il "ruolo primario" delle Chiese è quello di "ricostruire la fiducia tra le divisioni". Sono parole dell’arcivescovo anglicano della diocesi irlandese di Armagh, reverendissimo Robert Eames, mentre a cinque anni esatti dalla firma del cosiddetto "Good Friday agreeement" (accordo del Venerdì Santo), il processo di pace nell’Ulster sembra vivere un momento di stallo, ancorché le elezioni per ricostituire e riavviare l’assemblea – istituzione frutto della devolution - inizialmente attese per il primo maggio e ora annunciate per la fine di maggio, sembrino indicare uno spiraglio di luce.
Firmato a Belfast il 10 aprile 1998 - venerdì santo; da qui il nome - tra Regno Unito e Repubblica d’Irlanda, l’accordo ha coinvolto tutti i partiti politici ed è il risultato di una serie di incontri multilaterali durati diversi anni. L’accordo regola, tra l’altro, le questioni istituzionali all’interno dell’Irlanda del Nord, ne definisce i rapporti con l’Eire, disciplina i rapporti dell’intera isola irlandese con il resto del Regno Unito adottando, per la prima volta dal 1921, data della spartizione dell’isola, gli strumenti del dialogo e del consenso. E proprio "attraverso la via del dialogo la Chiesa cattolica continua a incoraggiare" i politici a "costruire una pace duratura e per tutti" informa padre John McManus, assistente dell’arcivescovo cattolico di Belfast, il reverendissimo Patrick Walsh, Compito della Chiesa cattolica in questo processo di pace non è "interferire nella politica", ha aggiunto padre McManus, ma "gettare ponti tra le differenze" affinché "si crei un futuro di pace insieme".

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