Dai blog dell'Azione Cattolica Italiana.
“Ci siamo assunti un impegno straordinario per i prossimi mesi: vivere questa campagna referendaria come occasione per dire in ogni modo il valore della vita, in quei termini culturali ed educativi che appartengono alla nostra sensibilità dando nel contempo qualche segno forte di attenzione e di accoglienza, soprattutto riproponendo il valore dell’affido e dell’adozione e rendendoci sensibili e attenti a tutte le situazioni in cui la vita è debole e mortificata”.
Così la presidenza nazionale dell’Azione Cattolica italiana scrive ai presidenti diocesani, in una lettera che segna l’avvio di una stagione di confronto importante, in cui l’associazione è chiamata, tanto a livello locale quanto sulla scena nazionale, ad offrire il proprio contributo di idee e di valori.
Un compito che l’AC intende svolgere insieme a quanti ritengono che scienza e vita debbano stringere una profonda alleanza. E proprio Scienza e Vita si chiama il comitato cui hanno aderito la presidente Paola Bignardi, i vicepresidenti Ernesto Preziosi e Marco Franchin, i presidenti di Fuci e Meic, tantissime firme illustri dell’associazionismo cattolico, ma anche molti laici, spesso esponenti proprio del mondo scientifico.
Un sì alla vita e un doppio no al referendum, è questo in sintesi il messaggio dei 112 firmatari, che se da un lato difendono la legge 40 del 2004, dall’altro rifiutano il ricorso al referendum per definire scelte così importanti e complesse. L’opzione espressa dal comitato, attraverso un appello di cui hanno dato notizia i giornali di domenica, è quella dell’astensione, intesa non come un ritrarsi dal confronto, ma come il modo migliore per far sentire forte il proprio no.
“Non andremo a votare – si legge nell’appello – proprio per esprimere con fermezza questo nostro doppio no. Ma anche per ribadire alcuni obiettivi strategici: riaffermare – contro ogni deriva scientista – che gli esseri umani non sono cavie; dare ai figli genitori veri e conosciuti, garantendo la certezza di specchiarsi nello sguardo di un padre e di una madre; dare nuovo slancio ad una società che a partire dal rispetto dei più deboli consolidi i valori fondamentali del nostro vivere civile, quali solidarietà, giustizia, uguaglianza, libertà e pace”.
Gennaro Ferrara
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