Caro Angelo, un commento del genere l'ho già scritto stamane. Però non lo trovo. Ora la faccio più breve: non vorrei (mi sono riletto)che le prime righe della mia risposta appaiano sgarbate. Mi spiace che, causa ora notturna e influenza con vomito dilagante in famiglia (ma io sono illeso), ho imperdonabilmente mancato di ringraziarti per l'attenzione e le cose che scrivi. Tengo ad aggiungere qui, a beneficio dei lettori del tuo blog (che non sono necessariamente lettori del mio), il punto che per me ha rilevanza teorica (e che forse ti spiega nuovamente perché mi preoccupo poco di usare i termini e le conoscenze che la scienza ci offre). La mia negazione è una negazione debole: io nego che l'embrione sia come un uomo, e solo dopo nego che l'embrione sia uomo. In altre parole, mi importa negare l'affermazione di principio che l'embrione sia uomo. Il resto è (scusa l'espressione un po' rozza) oggetto di trattativa (8della trattativa che l'uomo stesso è). Se poi mi si obietta che, alla fin fine, questa benedetta descrizione del come dell'embrione non la dò, io rispondo che, certo, non la dò in maniera esaustiva; che per principio non può mai essere esaustiva (anche se la mia non lo è in un altro senso, nel senso che è - lo riconosco - soltanto approssimativa e indicativa, ma scrivo un blog, non un trattato); e che questa descrizione l'uomo, in generale, la viene facendo (anche con il referendum!); e infine che a me importa che sia ampia abbastanza da comprendervi dentro i fumetti e i miti, la storia e la natura, le leggi e i sentimenti. Si può provarla a farla insieme (e quel che costantemente accade, del resto), specie se si rinuncia ad opporre un'obiezione di principio. Ciao, Massimo
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Caro Angelo, un commento del genere l'ho già scritto stamane. Però non lo trovo. Ora la faccio più breve: non vorrei (mi sono riletto)che le prime righe della mia risposta appaiano sgarbate. Mi spiace che, causa ora notturna e influenza con vomito dilagante in famiglia (ma io sono illeso), ho imperdonabilmente mancato di ringraziarti per l'attenzione e le cose che scrivi. Tengo ad aggiungere qui, a beneficio dei lettori del tuo blog (che non sono necessariamente lettori del mio), il punto che per me ha rilevanza teorica (e che forse ti spiega nuovamente perché mi preoccupo poco di usare i termini e le conoscenze che la scienza ci offre). La mia negazione è una negazione debole: io nego che l'embrione sia come un uomo, e solo dopo nego che l'embrione sia uomo. In altre parole, mi importa negare l'affermazione di principio che l'embrione sia uomo. Il resto è (scusa l'espressione un po' rozza) oggetto di trattativa (8della trattativa che l'uomo stesso è). Se poi mi si obietta che, alla fin fine, questa benedetta descrizione del come dell'embrione non la dò, io rispondo che, certo, non la dò in maniera esaustiva; che per principio non può mai essere esaustiva (anche se la mia non lo è in un altro senso, nel senso che è - lo riconosco - soltanto approssimativa e indicativa, ma scrivo un blog, non un trattato); e che questa descrizione l'uomo, in generale, la viene facendo (anche con il referendum!); e infine che a me importa che sia ampia abbastanza da comprendervi dentro i fumetti e i miti, la storia e la natura, le leggi e i sentimenti. Si può provarla a farla insieme (e quel che costantemente accade, del resto), specie se si rinuncia ad opporre un'obiezione di principio.
Ciao, Massimo
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