mercoledì, novembre 10, 2004

Fogli, non pezzi di carta

Noi svolgiamo un nostro discorso pubblico, testimoniato dalle annate del giornale e anche dalla nostra formazione plurale (da noi ci sono cattolici, islamici, straussiani, laici di ogni variante, ma nessun devoto); è un discorso pubblico che riguarda anche la religione, che per i laicisti miopi è un residuo spirituale incomprensibile da esorcizzare, per noi è una componente decisiva della vita e del mondo moderno. ... Pensiamo semplicemente che il pensiero debole sia debole (se ne è accorto anche Massimo Cacciari), che fuori del linguaggio esiste la realtà. Per questo riteniamo un monsignor Carlo Caffarra più interessante di un filosofo come Jacques Derrida, e devotamente ci consacriamo a riflettere e battagliare sui temi importanti del nostro tempo. Solo questo.


Giuliano Ferrara, Il Foglio, 9 novembre 2004.

Nessun commento: