Cosa succede da queste parti.
Cominciamo con le brutte notizie.
Ieri poteva essere una giornata storica per l'Irlanda del Nord ed invece l'accordo è saltato. Tutti sembrano però ottimisti, è ormai solo una questione di tempo. La situazione deve maturare.
Chiunque abbia visitato Dublino ricorderà il Bewley's Cafè in Grafton Street, storico locale, tra l'altro molto amato da Ludwig Wittgenstein. Bene, l'hanno chiuso il 30 novembre nonostante proteste ed appelli. Grafton Street è diventata la quarta strada più cara del mondo e per la società Bewley il cafè era una spesa esosa.
Pare che solo di affitto pagasserò 4.000 euro al metroquadro all'anno.
L'unica cosa che è rimasta è il negozio a pian terreno.
Non potete immaginare la tristezza dei dublinesi.
Passiamo alle notizie un po' più allegre.
Oggi per la prima volta ho riascoltato Fairytale in New York, segno che il periodo di Natale si avvicina.
Nonostante qui tutti si lamentino, secondo un'inchiesta l'Irlanda è il paese al mondo con la più alta qualità di vita.
La famiglia ha ancora una struttura solida (hanno introdotto il divorzio meno di dieci anni fa), l'economia va benissimo, il reddito medio pro capite è il quarto al mondo, ha la più alta frequentazione religiosa d'Europa, l'aborto volontario è reato (per cui una volta concepiti non si rischia di fare una brutta fine) e, è bene ricordarlo, sull'isola non ci sono serpenti. L'unica cosa sgradevole è il tempo ma a quello ci si abitua.
L'irlandese sarà la ventunesima lingua dell'Unione Europea?
Sembra di sì.
Quando, nel 1973, la Repubblica d'Irlanda entrò nell'Unione, scelse l'inglese come lingua ufficiale, lasciando l'irlandese solo per i trattati.
Il governo è ora intenzionato a chiedere il riconoscimento ufficiale anche per quella che è la prima lingua della Repubblica.
I parlamentari europei potranno esprimersi in irlandese, si potrà scrivere ad un'istituzione europea utilizzando questa lingua, sicuri di ricevere anche la risposta.
Tale decisione comporterà una spesa di 10 miliardi l'anno per l'UE e l'impiego di 110 traduttori.
Tra i 732 deputati del Parlamento Europeo c'è solo uno madrelingua irlandese, dello Sein Fein.
Anche se l'inglese prevale come lingua parlata, nella Repubblica l'irlandese è la prima lingua ufficiale e tutte le iscrizioni pubbliche sono bilingue.
Tutti devono impararla a scuola e 260.000 persone la parlano correttamente mentre 40.000 sono i madrelingua che la usano quotidianamente.
Nel mio campus ci sono degli appartamenti a prezzo ridotto per chi sceglie di parlare irlandese.
Io ho fatto qualche lezione ma ricordo ben poco.
Una cosa però la so dire: quando ci si incontra, il saluto è Dia Duit, che significa, Dio sia con te. E si risponde: Dia's Muire duit, che significa Dio e la Madonna siano con te.
Le radici cristiane dell'Europa, dimenticate dai politicanti, riappaiono continuamente nella vita quotidiana, quando uno meno se l'aspetta.
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