Due miliardi di vecchie lire a rischio quorum. Poco più di un milione di attuali euro "pesanti". C’è anche questo consistente gruzzolo sul tavolo del quorum referendario. Una questione che non viene mai sbandierata, forse per non "inquinare" la presunta "purezza" del dibattito sul merito. Se, infatti, per i quattro referendum non andasse a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto i comitati promotori non incasserebbero la cifra prevista come rimborso per le spese sostenute. Lo prevede le legge n.157 del 3 giugno 1999, che regolamenta le nuove forme di finanziamento ai partiti tramite i rimborsi elettorali e referendari. Un motivo in più per i promotori per opporsi alla campagna astensionista, visto che in ballo ci sono anche quattrini sonanti.
Ma a chi potrebbero andare, in questa occasione, i rimborsi previsti? I comitati, come è noto, sono costituiti da soggetti di diversa provenienza. I radicali in prima fila ma anche parlamentari del centrosinistra e, in numero minore, del centrodestra. Si tratta di esponenti politici di partiti che incassano già i rimborsi elettorali. Non è quindi da escludere che siano pronti a rinunciare a favore dei meno "ricchi" radicali. Sempre però che raggiungano il quorum.
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2 commenti:
Mh...devo capire se bisogna per forza tornare in italia per poter votare o possiamo farlo in ambasciata. Me la frullo da ieri sta cosa. Poi mi dimentico di cercare
Sgrufola
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