Domani Mette Lebech inaugurerà la nuova serie di conferenze organizzate da Atlantis e dedicate alla tradizione intellettuale cattolica.
Mette Lebech insegna filosofia presso la NUI a Maynooth. Non l'ho ancora incontrata, so solo che è danese, convertita al cattolicesimo. Ci presenterà la figura di SantaEdith Stein, compatrona d'Europa.
Il 1 dicembre avremo Thomas Kelly, il direttore del dipartimento di filosofia di Maynooth, che ci parlerà di Sant'Anselmo d'Aosta o, come preferiscono da queste parti, Anselmo di Canterbury.
A gennaio Gerard Casey, il direttore del mio dipartimento, ci introdurrà alla vita e alle opere di Walker Percy, un personaggio straordinario, molto popolare negli USA ma non da quest'altra parte dell'Atlantico.
Devo ammettere che quando Casey mi ha fatto il suo nome non avevo minima idea di chi fosse Walker Percy (in realtà poi ho scoperto che grazie a lui è stato pubblicato A Confederacy of Dunces)
Percy, in poche parole, era un medico dell'Alabama, convertitosi al cattolicesimo dopo una grave malattia. Ha scritto diversi romanzi filosofici e opere di semiotica.
(Qui e qui un po' di risorse.)
Il suo romanzo più famoso, The Moviegoer, è stato pubblicato in Italia da Marcos y Marcos.
A febbraio sarà la volta di Vincent Twomey direttore dell'Irish Theological Quarterly e autore di The End of Irish Catholicism? Twomey ha studiato con Joseph Ratzinger e ci parlerà, ovviamente, di papa Benedetto XVI.
A marzo, Dony Mac Manus, un giovane scultore dublinese, presenterà la vita e le opere di Bernini.
Finiremo alla grande, ad aprile, con John Waters un giornalista molto noto da queste parti. Editorialista dell'Irish Times, il più importante giornale irlandese, è famoso per il suo stile polemico e anticonformista.
Waters per un periodo è stato il compagno di Sinead O'Connor, dalla quale ha avuto una figlia. Negli ultimi tempi si è riavvicinato alla fede cattolica. Ci parlerà di Vaclav Havel. (Lo so che Havel non è cattolico, infatti io gli avevo proposto De Valera, ma provateci voi a convincere John Waters.)
Insomma, un bel programma, no?
1 commento:
Sì, davvero un bel programma. I cattolici devono muoversi, essere visibili, conquistare spazi. Io vorrei raccogliere gli articoli di "Critica della Ragion Pubblica" in un libro. Sto lavorando all'idea.
Saluti,
Bernardo
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