mercoledì, giugno 15, 2005

Sveglia!

Cerco tra i blog un po' di commenti al risultato del referendum e trovo sconcerto, incredulità, sdegno, orrore. E' la ripetizione incancrenita delle vuote argomentazioni sentite negli ultimi 3 mesi. L'unica che per fortuna è stata messa da parte è quella del trucco. E ci credo, davanti a questi numeri è chiarissimo che l'unico trucco era quello di chi, pur di guadagnarci qualcosa, intimava a votare, minacciando perfino denunce.

Ragazzi, ma dove vivete? Vi siete accorti solo ora di come la pensano i vostri vicini e familiari? Ma veramente credete che il mondo sia quello che trovate rappresentato su Repubblica e l'Espresso?

L'unica cosa che dovrebbe preoccupare è proprio questa incapacità di capire i processi sociali.

Due commentatori hanno, come sempre, colto la complessità della questione.
Uno è Mario Adinolfi, che è diventato per me ormai lettura quotidiana.

Ce l'ha, eccome, un cuore questa società, questo paese. E se voi non accettate la lezione, cioè che non sapete più mettervi in sintonia e ascoltarlo, questa pagina politica sarà un'altra pagina inutile. Se continuate a dire e pensare che voi siete la parte migliore del paese e gli altri (cioè i tre quarti), sono arretrati-ignoranti-bigotti-ignavi-ipocriti-opportunisti, siete destinati a restare minoranza, arroccata e snobissima minoranza. E io che pensavo che eravate cambiati.


L'altro è Harry, che ha scritto qui un'acuta riflessione.

Questa è solo la conferma che portano avanti battaglie senza conoscere né gli avversari, né i compagni di strada. La conferma che non hanno il polso del Paese che vorrebbero cambiare e “illuminare” dall’alto delle loro eburnee torri. E anche la riprova che si sentono la testa di ponte di un presunto pensiero moderno e progressista non rassegnato invece all’idea di essere obsoleto e retrivo, fondato su schemi vecchi di quarant’anni, oggi superati dalla velocità di una storia che costoro non vogliono affrontare ma solo osservare, rifiutandola. (......)
La sconfitta al referendum non è la sconfitta della laicità, ma del laicismo fanatico di chi vede in negativo ogni battaglia della Chiesa, solo perché da essa condotta. E’ la disfatta dei sacerdoti di un culto tutto italiano, che è un laicismo interpretato esclusivamente in chiave anticattolica e non in forma dialogica con le naturali istanze religiose e spirituali dell’essere umano. Un laicismo che, pur di contrapporsi alla Chiesa, ne combatte anche quei valori su cui la laicità dovrebbe convenire.


Il resto della blogosfera, almeno quello che ho visto finora, vale ben poco.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho un sospetto... Certo, il blocco di potere e media per il sì ha fallito, ma hanno fallito l'atto di forza non il contenuto. Se avesse vinto il menefreghismo per la bioetica? In fondo, non è meglio, è comunque una grossa superficialità...
Se ci fosse stato un referendum di segno opposto, uguale risultato io penso...

Angelo ha detto...

Shameless, stavo pensando proprio di organizzare una partita di briscola. Vieni anche tu? :)

Enochirios, come lo dimostri che ha vinto il menefreghismo? Mi pare un po' difficile da sostenere, visti i risultati.

hiddoush* ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Angelo ha detto...

Hai ragione, Hiddoush*, ed infatti anche io sostengo che non si può dimostrare nulla.
C'è una dato ed è eloquente: 25,5% di votanti, la stessissima percentuale del 2003 quando solo PRC aveva promosso la consultazione.
Poi possiamo speculare sulle motivazioni che lo supportano ma a chi mi viene a dire che ha vinto il menefreghismo io chiedo di mostrarne le prove.

hiddoush* ha detto...

speriamo solo che non si crei un altro blocco centrista.
sarebbe veramente drammatico.

ciao

Anonimo ha detto...

Credo che tu abbia frainteso la direzione delle mie parole. Non è che lo auspichi né ritenga che il contenuto del referendum abbia avuto un non palesato ed inespresso consenso... ma appunto le cifre mi lasciano perplesso. 60% di astensione è un vittoria, ma 75% mi pare indiziario di qualcosa...
Conosco molte, moltissime persone che avrebbero votato SI' ma avevano altro da fare. Cioè? la partita?
Fra non prendere posizione su ciò che sfugge( vuoi perché si ha altro da fare vuoi perché si è consapevoli che questa trascende le nostre conoscenze ) e prenderla a casaccio, è meglio la prima cosa, ma è solo un male minore. La scelta giusta, quella civile, non sta in questo aut-aut.
ciao, eno

Anonimo ha detto...

Mettiamola in termini più chiari e piani: ha vinto l'astensione, non l'astensionismo.

Anonimo ha detto...

E l'altro Adinolfi?
l.p.

Anonimo ha detto...

Caro l.p., "e l'altro adinolfi?", posto che sia io, chidiglielo sul suo blog!
azioneparallela