Antologia
Quando un uomo, preferibilmente un professore, si persuade, dopo molte pinzature, di non esser capace di defecare un libro proprio, prende un certo numero di volumi celebri, un paio di forbici e un tegame di pasta e mette insieme un’Antologia, la quale viene adottata nelle regie scuole e procura al padrone delle forbici una buona raccolta annua di percentuali.
Per quelli che volessero darsi a questa florida industria si avverte di non scordarsi in tutte le maniere di mettere: “Ei fu …”; “S’ode a destra uno squillo di tromba …”; “Era già l’ora che volge il disio …”; “Rondinella pellegrina …”; e soprattutto il sonetto “T’amo pio bove …” ch’è un delicato omaggio a sè stesso del modesto compilatore.
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