Sarà un weekend di attese condite da qualche timore, quello che aspetta i protagonisti della «guerra della filosofia» scoppiata nei giorni scorsi. Il sindaco Giorgio Pighi ha riofferto la direzione del Festival Filosofia a Michelina Borsari, a cui il presidente della Fondazione San Carlo, Roberto Franchini, non aveva rinnovato il contratto. Il Comune, proponendo di scorporare il Festival dalla fondazione, in pratica ha riconsegnato le chiavi alla Borsari, che a sua volta ha però chiesto l’aiuto del comitato scientifico che nelle precedenti edizioni l’aveva sempre coadiuvata. Su questo aspetto la trattativa si è arenata: «Il comitato scientifico faceva parte della Fondazione San Carlo — le ha fatto capire il sindaco — la Borsari si rivolga a loro». In attesa che la situazione si sblocchi, dai corridoi di palazzo comunale affiorano le prime paure per il futuro.
Innanzitutto il tempo gioca a sfavore dell’edizione 2009 del Festival. Più passano i giorni e le settimane, più la professoressa Michelina Borsari potrebbe diventare oggetto di lusinghe da parte di altre città, magari a guida politica di centrodestra. Immaginiamo lo scenario: un sindaco del Pdl vede che la direttrice del festival entra in contrasto con un’amministrazione a guida Pd. Chiama la Borsari e le offre di fare il Festival della sua città. Risultato: il sindaco fa bella figura con i leader del centrodestra, fa passare la «rossa» Modena per città insensibile alla cultura e scippando il Festival ottiene una tripla vittoria: sotto il profilo politico, di immagine e di business. Del resto Roma (quando era sindaco Veltroni) aveva già provato ad organizzare un festival filosofico. Se ci provasse ancora, ora che sindaco è Alemanno, magari chiamando la Borsari? Le possibilità ci sono e in Comune le temono, perché l’eventualità costituirebbe uno smacco.
Ma il caso festival ha aperto un altro problema: chi valutava l’assessorato alla Cultura come una poltrona di scambio in vista delle alleanze si sbagliava. Non è un mistero che il Pd stia trattando con l’Idv e altre forze politiche per una coalizione allargata. Il Pd poteva pensare di concedere l’assessorato alla cultura in cambio delle fedeltà dei dipietristi. Ma questo assessorato, con all’orizzonte una grana come il Festival della filosofia all’orizzonte, non si può più concedere con leggerezza.
Ultimo capitolo, che rischia di rendere ancora più difficili le future trattative tra Comune e Michelina Borsari. Roberto Franchini, l’uomo che in fin dei conti ha dimostrato di pensare di poter fare a meno della direttrice, resta al suo posto. E secondo voci di corridoio, la Borsari e buona parte dei componenti del comitato scientifico, con Franchini sono entrati in contrasto e preferirebbero non averci più a che fare. Ma Franchini per motivi politici è inamovibile. Un’altra strada tortuosa da percorrere, che potrebbe portare a un vicolo cieco.
di ROBERTO GRIMALDI
Modena, 7 febbraio 2009.
LE TRATTATIVE
di STEFANO MARCHETTI.
Tacciono i comunicati stampa, tacciono i proclami e le lettere. Sul futuro del Festival filosofia è il tempo delle diplomazie e delle tattiche. In questo senso, il fine settimana si annuncia fittissimo di telefonate ed e mail. «Il momento è delicato, ora preferisco non parlare», risponde cortese da Los Angeles il professor Remo Bodei. Anche se il docente non lo dice e non lo conferma, sappiamo che il presidente della Fondazione San Carlo Roberto Franchini si è messo in contatto con lui: da Modena è partita una e mail che ha annunciato al professore una successiva telefonata. Di sicuro, è importante che finalmente si sia riaperta una strada.
L’altra sera, in maniera informale, il presidente del San Carlo ha riunito il consiglio di amministrazione della Fondazione, più che altro per informare tutti sulla proposta del sindaco Giorgio Pighi — fatta propria dal comitato promotore del festival — di ‘staccare’ la kermesse filosofica dal San Carlo. Occorre cercare di riprendere i contatti con il comitato scientifico dimissionario, e anche il sindaco avrebbe consigliato a Roberto Franchini di fare un passo. Il consiglio d’amministrazione, per quanto si apprende, avrebbe fatto altrettanto. Quindi il presidente del San Carlo dovrà riallacciare le relazioni col comitato, che risultano interrotte dall’inizio di gennaio, da quando cioè i professori impararono che il cda del San Carlo aveva nominato un nuovo direttore senza averli consultati.
Sul tavolo, si sa, c’è la proposta del sindaco, ma anche la richiesta di Michelina Borsari e di Remo Bodei di non separare il festival dalla Scuola di alti studi del San Carlo. E questo potrebbe appunto essere il ‘nodo’ più intricato da sciogliere. Secondo una ipotesi, appresa dal Carlino, anche all’interno del cda circola una proposta: il comitato scientifico (con Bodei, Gregory, Olender, e gli altri docenti) potrebbe rientrare in toto al San Carlo, e potrebbe essere gradualmente esteso da sei a nove componenti, come era alle sue origini, con l’inserimento di altri docenti di prestigio. Il comitato sovrintenderebbe alla Scuola di alti studi del San Carlo, e il professor Bodei sarebbe il trait d’union fra la Scuola e il festival, di cui sarebbe ancora supervisore, come è stato fino a ora. Ma alla direzione scientifica del San Carlo, sempre secondo questa ipotesi, dovrebbe restare il professor Carlo Altini (designato il 23 gennaio), mentre la guida del festival, nella nuova versione ‘autonoma’, dovrebbe essere assunta da Michelina Borsari, come proposto dal sindaco. La trattativa potrebbe incagliarsi proprio su questo punto: occorrerà vedere fino a che punto i docenti del comitato scientifico accettino che Scuola e festival abbiano due direzioni diverse. Michelina Borsari dirigeva entrambi.
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