A centodiciotto anni dalla morte la Chiesa, la Chiesa proclamerà beato il cardinale John Henry Newman. La notizia non ha sorpreso chi ha seguito, anche su questo blog, le tappe del processo di canonizzazione. Negli ultimi mesi il miracolo atteso da anni era stato riconosciuto prima a livello diocesano, a Boston, e poi a Roma, dalla commissione medica e da quella teologica. Si aspettava solo il parere del Papa. Papa Ratzinger è un grande estimatore del cardinal Newman e ci sono speranze che possa proclamarlo 'dottore della Chiesa'. Il mio più vecchio ricordo di Newman è proprio un'intervista al Sabato, credo nel 1990, del cardinale Ratzinger nella quale si parlava di Newman e la coscienza. Da allora Newman ha accompagnato la mia vita. La mia tesi di laurea è dedicata all'influenza di Newman su Wittgenstein. Qualche anno più tardi mi sono spostato a Dublino proprio per studiare Newman e la mia tesi di dottorato riguarda gli scritti dublinesi di Newman. Si tratta di un'analisi filosofica di quanto Newman ha prodotto in qualità di fondatore e rettore dell'Università Cattolica d'Irlanda.
Per me, così come per tanti studiosi e ammiratori di Newman, oggi è una giornata storica, per la quale generazioni di fedeli hanno pregato.
Il miracolo più grande di Newman è forse il numero immenso di persone, particolarmente di lingua inglese, che egli ha condotto alla fede cattolica, sia durante la sua vita che dopo la morte con i suoi scritti. Scritti dallo stile elegante, guidati da una grande desiderio di verità che gli è costato spesso incomprensioni e ostracismi. Newman è stato definito il padre del Concilio Vaticano II, per i suoi insegnamenti sul ruolo dei laici e sull'importanza della teologia patristica. Possa egli esserci di esempio con la sua santità, ora riconosciuta universalmente dalla Chiesa.
E chi non lo conoscesse abbastanza, nelle prossime settimane troverà su questo blog ogni giorno qualcosa dedicata a lui, il beato Newman.
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