Ho ricevuto la newsletter di Luisa Santolini, ex presidente del Forum delle Associazioni Familiari ed ora candidata alla Camera per l'UCD in diverse regioni.
Riporto due passaggi che mi trovano particolarmente concorde.
SU VITA, FAMIGLIA ED EDUCAZIONE, NON C’E’ SPAZIO DI MEDIAZIONE
Protezione della vita, promozione della famiglia naturale, diritto dei genitori all’educazione dei figli, sono principi non confessionali ma iscritti nella stessa natura umana che attengono la promozione e la dignità della persona e non sono pertanto negoziabili. Lo ha detto Benedetto XVI ricevendo il 30 marzo scorso nell’Aula delle Benedizioni del Palazzo Apostolico i 500 partecipanti al convegno promosso dal Partito popolare europeo. Verso la fine del suo discorso pronunciato in lingua inglese, il Papa ha richiamato in forma sintetica ma precisa i punti che nel dibattito pubblico sono maggiormente a cuore alla Chiesa cattolica: ’protezione della vita in ogni suo stadio, dal primo momento del concepimento alla morte naturale; riconoscimento e promozione della naturale struttura della famiglia - fondata sull’unione di un uomo e una donna basata sul matrimonio - e sua difesa dai tentativi di equipararla giuridicamente a forme radicalmente differenti di unione che in realtà la danneggiano e la destabilizzano, oscurandone lo specifico carattere e il suo ruolo sociale irripetibile; la protezione del diritto dei genitori all’educazione dei figli’. Con questo richiamo ai valori etici primari, il Papa ha pure richiamato il contributo specifico cristiano alla costruzione dell’Europa.
Nel suo discorso ai parlamentari Ppe, Benedetto XVI ha ricordato che l’Europa è chiamata a guardare con ’fedeltà creativa alla eredità cristiana che ha dato un contributo particolare a formare l’identità di questo continente’. Un Europa a più voci può essere solo arricchita dai valori cristiani che aiutano a rispondere in maniera adeguata a sfide quali ’le richieste di una economia globalizzata, i cambiamenti demografici, assicurare la crescita e l’occupazione, la protezione alle famiglie, pari opportunità per l’educazione dei giovani e attenzione ai poveri’.
’Valorizzando le sue radici cristiane - ha aggiunto il Papa - l’Europa sarà capace di dare una sicura direzione alle scelte dei suoi cittadini e popoli, e ciò servirà a rafforzare la consapevolezza di far parte di una civiltà comune e alimenterà l’impegno di tutti per affrontare le sfide presenti e per un futuro migliore. Sostenere l’eredità cristiana - ha aggiunto Benedetto - può contribuire in modo significativo alla sconfitta di una cultura che oggi in Europa è molto diffusa, la quale relega al privato e alla sfera soggettiva le convizioni religiose di ognuno. Politiche edificate su questo fondamento - ha concluso il pontefice lungamente applaudito dai parlamentari - non solo ripudiano il ruolo pubblico del cristianesimo, ma più generalmente escludono l’impegno delle tradizioni religiose europee’. E occorre allora riconoscere che ’una certa intransigenza secolare mostra di essere essa stessa il nemico della tolleranza e di una visione secolare dello Stato e della società’.
PRIMA DI DISCUTERE DI PACS, RISPONDIAMO ALL’EMERGENZA FAMIGLIA
Intervenendo ad una conferenza stampa dell’Associazione famiglie numerose, Luisa Santolini ha condiviso le preoccupazioni dell’associazione che sono prima di tutto culturali: «basta sollevare fumo su Pacs ed unioni civili, se parlerà e se ne discuterà a tempo debito, prima però dobbiamo imparare, come Paese, come società civile, come politica, come istituzioni a ragionare sulle urgenze e sulle priorità. Abbiamo le famiglie – quelle vere – in fortissima difficoltà perché assediate da un fisco insaziabile e da una situazione economica a dir poco pesante… concentriamoci anzitutto su questo e mettiamo in cantiere delle soluzioni ragionevoli, sulle quali è necessario il contributo ti tutti. Per il resto si vedrà».
«Ed a proposito di interventi concreti, l’ANFN, come tutte le 42 associazioni che aderiscono al Forum, ha sottoscritto un Manifesto politico che avanza una serie di proposte, non tutte quelle possibili, ma quelle più urgenti ed irrinunciabili dal punto di vista della famiglia. In quel Manifesto ritroviamo gran parte delle proposte che vengono avanzate in questa sede. Per questo credo che da quel manifesto possiamo ripartire per costruire un cammino di impegno bipartisan che porti nella prossima legislatura - fin dai primi giorni della prossima legislatura – a dei risultati.
«E’ una proposta che giro agli amici che hanno fatto scelte di schieramento diverse dalle mie ma con i quali condividiamo molte delle idee di cui stiamo ora discutendo. Non posso però non notare che la politica si fa con la buona volontà degli individui, ma anche con l’impegno ed il sostegno dei partiti e delle coalizioni. Vedremo come si comporteranno, davanti ai temi che sollecitiamo, i partiti del centro sinistra, di certo l’Udc è per ora l’unica forza politica che ha sottoscritto il Manifesto delle associazioni familiari, non come singoli candidati ma come partito nel suo insieme e come struttura. Non è cosa da poco, anche perché ho la speranza che possa innescare una virtuosa gara di emulazione».
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