Giovani con la Bibbia in mano. Ma non da soli. Perché la Scrittura, per essere davvero «lampada per i propri passi», va letta con l'aiuto di qualche maestro. È il messaggio che Benedetto XVI ha affidato ai giovani il 7 aprile scorso, dialogando con loro in piazza San Pietro alla vigilia della XXI Giornata mondiale della gioventù.
Un messaggio forte, da non lasciare cadere. Ed è per questo che abbiamo chiesto di aiutarci a riprenderlo a colui che il Papa stesso in quell'occasione ha citato davanti ai giovani. Il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, oggi vive a Gerusalemme proprio dedicando le sue giornate allo studio dei testi biblici. «È un vero maestro della lectio divina, che aiuta a entrare nel vivo della Sacra Scrittura», ha detto di lui in piazza San Pietro Benedetto XVI.
Eminenza, come ha accolto queste parole del Papa?
«Mi sono assai stupito della menzione che il Santo Padre ha voluto benevolmente fare del mio nome a proposito della lectio divina - risponde -. Me ne sono rallegrato a motivo della grande importanza che essa ha per tutti i cristiani, soprattutto per i più giovani. Ma non pensavo di essere menzionato io stesso, che non sono uno specialista; sono solo un umile discepolo della Parola, mentre molti altri nella Chiesa si sono dati da fare per questo impegno dei cristiani raccomandato dal Vaticano II nel capitolo VI della Dei Verbum».
Continua su Avvenire.
1 commento:
Ciao,
mi trasferisco su Splinder, perchè molto più accattivante rispetto a Tiscali e perchè così finalmente posso provare a combinare qualche guaio grafico.
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Alessandrog
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