Un breve commento all'articolo qui sotto riportato, tratto da Il Foglio.
La sperimentazione su di un essere umano allo stadio embrionico per curare di un altro essere umano è profondamente immorale nella misura in cui comporta la sua distruzione o un suo grave danneggiamento.
Anche se l'efficacia di tali sperimentazioni è per ora irreale, qualora fosse dimostrata non cambierebbe la questione dal punto di vista morale.
E ' profondamente immorale in base al semplice principio, laico, che ogni essere umano merita rispetto e non può essere sacrificato a vantaggio di un altro.
Per usare la formulazione di Kant: "Agisci in modo da trattare l'umanità , tanto nella tua persona quanto nella persona dell'altro, sempre nello stesso tempo come un fine, e mai unicamente come un mezzo".
Provo a spiegarmi con un semplice esempio: con le conoscenze mediche odierne potremmo dissezionare il signor Angelo Bottone (ognuno metta qui il proprio nome) e utilizzare i suoi organi per salvare almeno 6 o 7 persone diverse in attesa di trapianto.
Qualcuno potrebbe chiedere: è più giusto far morire 6 persone o una sola?
La domanda nasconde la tentazione utilitaristica di giudicare la bontà di un atto in base calcolo delle sue conseguenze. Ma il valore di una vita umana non può essere calcolato!
Una coscienza ben formata non può che rispondere che, anche se il sacrificio di uno potrebbe salvare molti, questo sacrificio non può essere imposto perché ogni persona è unica e merita rispetto.
Qualcuno obietterà che un embrione non è un essere umano ma ci dovrà spiegare perchè non lo è. Oppure che gli esseri umani che non hanno sviluppato alcune potenzialità hanno meno valore di altri, ma anche questa affermazione è da giustificare e, se accettata, comporterebbe conseguenze devastanti sulla nostra civiltà.
Qualcun altro dirà che certi embrioni sono destinati ugualmente alla morte, tanto vale farne buon uso. Bene, anche un bimbo nato in povertà ha meno aspettative di vita di un ricco miliardario. Perchè fermare la ricerca scientifica che sperimentando sul povero bimbo potrebbe salvare un bel po' di ricchi? La risposta è una sola: perché ogni essere umano, anche il più piccolo, ha una dignità inviolabile.
Le battaglie pro-life sono battaglie per i diritti umani ed il primo diritto umano è il diritto alla vita. Chi crede nella uguaglianza, che in passato era un valore per la sinistra, riconosce la stessa dignità a tutti gli essere umani, in qualunque stadio del loro sviluppo.
4 commenti:
aspetterò!
oggi il corriere completo in prima pagina con Galli Della Loggia
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/01_Gennaio/23/chiesa.shtml
tu che ne pensi?
ops, ho dimenticato di firmarmi, che qui esco anonima
etty
www.viaggidaquilone.splinder.com
Etty, ho letto l'articolo ma non l'ho capito.
Condivido alcune perplessità sulla donazione degli organi. Io personalmente sono contrario ma la questione è delicata.
Per quanto l'accertamento della morte, da quel che so io la Chiesa si affida alle conoscenze scientifiche contemporanee. Esistono dei protocolli scrupolosi nei paesi occidentali, non tutti uguali ma che comunque prevedono una serie di vefiche e non solo la morte celebrale, come dice Galli Della Loggia.
decisamente deludente Galli della Loggia.
una replica:
http://www.db.avvenire.it/avvenire/edizione_2005_01_26/articolo_510431.html
ciao
Mauro
gino.splinder.com
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