giovedì, ottobre 09, 2003

Cosa hanno in comune Elizabeth Anscombe, Michael Dummett, John Finnis, Bastiaan van Frassaan, Peter Geach (marito della Anscombe, dalla quale ebbe sette figli), Alasdair MacIntyre, Jacques Maritain, Nicholas Rescher, Edith Stein?
Due cose, sono tutti famosi filosofi e tutti convertiti al cattolicesimo.

A me le storie dei convertiti hanno sempre appassionato e infatti studio un grande convertito, John Henry Newman, il precursore di un fenomeno che negli ultimi decenni ha assunto proporzioni di massa: il passaggio dalla chiesa anglicana a quella cattolica romana.

Ho trovato oggi un sito molto interessante The Coming Home Networks dedicato al supporto delle conversioni al cattolicesimo di clerici, religiosi e ministranti di diverse tradizioni religiose.
Sembra che ogni anno negli Stati Uniti un centinaio di loro faccia questo passo e questa organizzazione, fondata a sua volta da converititi, è specializzata nel loro aiuto e sostegno.

Leggere le loro storie è entusiasmante perché la ricerca della verità prevale su tutto.
Il passaggio al cattolicesimo comporta spesso la perdita di amicizie, del lavoro e a volte separazioni coniugali.
Solo alcuni di loro diventano preti cattolici ma il patrimonio di conoscenze e di esperienze che possiedono è incalcolabile e perciò va preservato ed aiutato. Di questo di occupa The Coming Home Networks.


"A convert is undeniably in favour with no party; he is looked at with distrust, contempt, and aversion by all. His former friends think him a good riddance, and his new friends are cold and strange; and as to the impartial public, their very first impulse is to impute the change to some eccentricity of character, or fickleness of mind, or tender attachment, or private interest. Their utmost praise is the reluctant confession that 'doubtless he is very sincere.' " - Venerable John Henry Newman, C.O.

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