domenica, ottobre 19, 2003

Intense discussioni negli Stati Uniti per una vicenda che mi pare del tutto ignorata dai giornali italiani.

Terri Schiavo, è una donna di 39 anni che nel 1990 ha subito gravi lesioni cerebrali a causa, probabilmente, di uno strangolamento che l'ha privata dell'ossigeno per diversi minuti e che per sopravvivere ha bisogno di essere alimentata attraverso tubi.

Il marito la vorrebbe morta, perché secondo lui, lei non avrebbe voluto vivere in quelle condizioni. (Tipica giustificazione pro eutanasia)
I genitori, naturalmente, si oppongono.

Il marito, che già vive ed ha un figlio con un'altra donna, anche se è ancora sposato con Terri, è anche il principale erede dei beni della Schiavo, tra i quali ci sono 1 milione e 600 mila dollari ricevuti come risarcimento per danni causati dal trattamento medico.

Il giudice ha deciso che Terri può, anzi deve morire e il 15 ottobre sono stati staccati i macchinari.

La morte avverrà non per fame ma per disidatrazione. L'unico che può fermare ora l'esecuzione è il governatore Jeb Bush.

L'ultimo episodio di questa triste vicenda è che ieri la polizia ha impedito che Terri Schiavo ricevesse la comunione, l'ultima probabilmente prima della morte sicura.

(Qui un interessante articolo, in inglese, sulla promozione dell'eutanasia nella Germania nazista.)


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