Leggo su Repubblica che sono in aumento i suicidi dei soldati americani in Iraq.
Provo pena per chi è andato per uccidere, magari convinto da qualche ideale o semplicemente per necessità, ed è rimasto vittima del meccanismo mortale. Un meccanismo che anche in patria non perdona se è vero quanto è scritto in conclusione dell'articolo:
"Sono morti in guerra, anche questi. Eppure per chi li piange, se è possibile, è anche peggio. L'ultimo soldato che si è ucciso, Corey Small, è stato commemorato nel suo paese, East Berlin, in Pensilvanya come un eroe. La gente ha raccolto fondi per aiutare il figlio di 4 anni e la vedova, ma solo fino a quando non si è saputo che non era morto in battaglia. La comunità aveva deciso di intitolargli la locale caserma, ma adesso c'è chi, soprattutto tra i soldati, vuole impedirlo."
Finiranno anche loro vittime del meccanismo, o forse già lo sono.
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