Torno dopo tantissimo tempo (ma credo mi capirai: il dottorato è abbastanza duro!), ma in occasione della morte del Santo Padre ti ho pensato. Io non sono cristiana e non sono cattolica, ma come essere umano posso comunque riconoscere la grandezza storica di Giovanni Paolo II e dispiacermi per la morte di un anziano malato. Come romana - per altro 'vicina di casa' della Santa Sede, sono stata inevitabilmente coinvolta. Un pensiero, tuttavia, volevo dividire con te: era proprio necessario un simile accanimento mediatico? E sono veri credenti solo quelli che si sono riuniti sotto le finestre del Vaticano, anziché chi, magari in casa propria, si è inginocchiato per il tempo di una preghiera? Forse non sono la persona adatta a parlare di questo, ma ho provato sincera tristezza nel veder fare spettacolo su un'agonia. Forse un povero vecchio avrebbe meritato qualcosa di meglio di un branco di avvoltoi mediatici. Spero il mi opensiero non ti abbia offeso. Sara
C'è stato, come dici tu, accanimento mediatico? Forse sì. Io non guardo la televisione italiana ma a giudicare dai giornali e dalle tv internazionali, senza dubbio la morte del Papa ha avuto una copertura senza precedenti. La comunicazione si concentra, come una lente di ingrandimento, e perciò distorce. Tocca a noi interpretare e dare il giusto peso a quello che vediamo (o non vediamo) rappresentato. Se quello che passa la TV non ti piace basta cambiare canale, visto che ormai ce ne sono centinaia, o, ancora meglio, spegnerla. Ma se tanta attenzione è stata dedicata alla morte del Papa è perchè c'era un interesse diffuso, non solo tra i cattolci, sull'avvenimento.
Credo che ognuno abbia vissuto questi giorni come meglio credeva, a San Pietro, nella propria casa o magari nell'indifferenza. Non tocca a me giudicare quali sono i 'veri credenti'. Se vivessi a Roma sarei corso a S. Pietro e sono contento per mia sorella che ha avuto la fortuna di esserci.
4 commenti:
Ciao.
Ho trovato questo sito come link a www.impegnoreferendum.it
ma tu chi sei?
Ciao
Torno dopo tantissimo tempo (ma credo mi capirai: il dottorato è abbastanza duro!), ma in occasione della morte del Santo Padre ti ho pensato. Io non sono cristiana e non sono cattolica, ma come essere umano posso comunque riconoscere la grandezza storica di Giovanni Paolo II e dispiacermi per la morte di un anziano malato. Come romana - per altro 'vicina di casa' della Santa Sede, sono stata inevitabilmente coinvolta. Un pensiero, tuttavia, volevo dividire con te: era proprio necessario un simile accanimento mediatico? E sono veri credenti solo quelli che si sono riuniti sotto le finestre del Vaticano, anziché chi, magari in casa propria, si è inginocchiato per il tempo di una preghiera? Forse non sono la persona adatta a parlare di questo, ma ho provato sincera tristezza nel veder fare spettacolo su un'agonia. Forse un povero vecchio avrebbe meritato qualcosa di meglio di un branco di avvoltoi mediatici. Spero il mi opensiero non ti abbia offeso. Sara
Ciao Sara,
grazie per il commento.
C'è stato, come dici tu, accanimento mediatico?
Forse sì. Io non guardo la televisione italiana ma a giudicare dai giornali e dalle tv internazionali, senza dubbio la morte del Papa ha avuto una copertura senza precedenti.
La comunicazione si concentra, come una lente di ingrandimento, e perciò distorce. Tocca a noi interpretare e dare il giusto peso a quello che vediamo (o non vediamo) rappresentato.
Se quello che passa la TV non ti piace basta cambiare canale, visto che ormai ce ne sono centinaia, o, ancora meglio, spegnerla.
Ma se tanta attenzione è stata dedicata alla morte del Papa è perchè c'era un interesse diffuso, non solo tra i cattolci, sull'avvenimento.
Credo che ognuno abbia vissuto questi giorni come meglio credeva, a San Pietro, nella propria casa o magari nell'indifferenza. Non tocca a me giudicare quali sono i 'veri credenti'.
Se vivessi a Roma sarei corso a S. Pietro e sono contento per mia sorella che ha avuto la fortuna di esserci.
Saluti
Angelo
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